Gambe gonfie in gravidanza: cosa fare e quando preoccuparsi

La gravidanza porta con sé molti cambiamenti fisici, che spesso possono preoccupare le future mamme. Uno di questi è il classico gonfiore alle gambe, che a volte può limitarsi solo a piedi e caviglie, mentre in altri casi può interessare tutti gli arti inferiori, comprese le cosce.

In questo articolo, ti spieghiamo quali sono i segnali da riferire al medico e cosa fare per alleviare questo fastidioso sintomo.

Gambe gonfie in gravidanza? Spesso è normale!

Molte donne soffrono di gambe gonfie, pesanti o doloranti in gravidanza, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un sintomo fisiologico, causato dalle modificazioni ormonali, dalla ritenzione idrica e dalla crescita dell’utero.

Il gonfiore (che i medici definiscono edema) si manifesta soprattutto nel terzo trimestre: compare gradualmente durante la giornata, raggiunge il picco massimo nelle ore serali e si risolve al mattino. In aggiunta, il caldo e lo stare tanto tempo in piedi aumentano l’accumulo di liquidi negli arti inferiori e possono peggiorare il sintomo.

Anche se nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo normale, soffrire di gambe gonfie in gravidanza può essere molto fastidioso: oltre alla sensazione di pesantezza, infatti, il gonfiore può essere accompagnato da formicolio e intorpidimento (gambe addormentate), e in alcuni casi da vero e proprio dolore.

Inoltre, ricordiamo che in gravidanza è abbastanza comune soffrire anche di altri sintomi sgradevoli agli arti inferiori, come vene varicose, crampi o senso di irrequietezza alle gambe durante la notte.

Gambe gonfie in gravidanza: quando preoccuparsi?

In alcuni casi poco frequenti, il gonfiore in gravidanza può segnalare la presenza di complicazioni: tra queste, le più preoccupanti sono la preeclampsia (o gestosi) e la trombosi venosa profonda.

Preeclampsia

Compare solitamente dopo la 20a settimana ed è caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna. Tra i possibili segni di preeclampsia troviamo:

  • gonfiore crescente e improvviso alle mani, al viso o intorno agli occhi
  • mal di testa forte e persistente (che non si risolve con il paracetamolo)
  • disturbi visivi (lampi, visione offuscata)
  • dolore addominale

In presenza di anche uno solo di questi sintomi, è importante rivolgersi subito al medico. La preeclampsia, infatti, se non trattata può avere serie conseguenze sulla salute di mamma e bambino.

Trombosi venosa profonda (TVP)

Si tratta di una condizione causata dalla formazione di un coagulo sanguigno (trombo) che blocca parzialmente o completamente la circolazione venosa profonda.

Un tipico segno di trombosi venosa profonda è la comparsa di gonfiore ad una sola gamba, che può essere accompagnato da:

  • tensione
  • dolore
  • rossore
  • calore al tatto
  • difficoltà a camminare
  • tachicardia
  • difficoltà a respirare
  • dolore al torace

Anche in questo caso, la presenza di uno solo di questi segnali deve essere subito riferita al medico per ricevere un trattamento immediato. La trombosi venosa profonda può infatti provocare un’embolia polmonare (EP) con conseguenze potenzialmente fatali.

È importante ribadire che queste condizioni, fortunatamente, sono poco comuni. Nella maggior parte dei casi, infatti, il gonfiore alle gambe è del tutto normale in gravidanza e non deve destare particolare preoccupazione. Tuttavia, è importante conoscere quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione, in modo da poterli segnalare subito al medico.

Gambe gonfie in gravidanza: rimedi

Ora che hai imparato a distinguere quando questo sintomo è normale e quando no, probabilmente ti starai chiedendo: cosa fare per le gambe gonfie in gravidanza? Anche se non è possibile eliminare del tutto il problema esistono diversi rimedi che puoi adottare per alleviarlo. Ecco i più consigliati.

1. Evita di stare in piedi o seduta per lunghi periodi

Cerca di riposare appena possibile con le gambe sollevate. Se lavori molto alla scrivania, può essere utile un poggiapiedi. No invece alle gambe incrociate.

2. Indossa scarpe e calze confortevoli

No ai tacchi troppo alti o troppo bassi e alle calze a gambaletto. Sì invece a un tacco di 3-4 cm e a calze compressive soprattutto se trascorri molto tempo ferma in piedi o seduta o nei lunghi viaggi in aereo.

In linea generale, dovrebbero essere sufficienti delle calze a compressione graduata da 15-20 mmHG. In ogni caso, chiedi al medico di consigliarti le più adatte alla tua situazione. Ricorda di prediligere un modello che non stringa troppo in vita, per evitare di peggiorare il gonfiore, e di indossarle al mattino prima di alzarti dal letto (sarà più facile infilarle).

3. Bevi molta acqua

Anche se può sembrare un controsenso, ti aiuterà a liberarti dei liquidi e del sodio in eccesso attraverso la diuresi. Ricordati quindi di bere spesso durante il giorno e di preferire acqua iposodica. Evita invece le bevande a base di caffeina (oltre ad attraversare la placenta e a raggiungere il bambino, tende ad aumentare la ritenzione idrica).

4. Cura l’alimentazione

A tavola bisognerebbe ridurre il sale, che contribuisce a trattenere i liquidi nei tessuti. È sempre consigliabile mangiare frutta e verdura fresca, pane e cereali integrali, crusca e soia.

Tra la frutta è bene preferire quella ricca in vitamina C come gli agrumi e i kiwi che hanno anche un’azione antinfiammatoria. Anche l’ananas è consigliato perché favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso.

In aggiunta, è molto indicato aumentare l’assunzione di potassio (avocado, patate dolci, spinaci e barbabietole).

5. Pratica una regolare attività fisica

In assenza di controindicazioni mediche, l’ideale è una passeggiata di circa 30 minuti al giorno o un’attività in acqua (nuoto, aquagym…). Anche la cyclette può essere una buona soluzione, mentre specialmente nel terzo trimestre sarebbe meglio evitare la bicicletta per il rischio di cadute e traumi.

6. Immergi i piedi in acqua fredda (non ghiacciata)

Un bagno di circa 20 minuti in acqua fresca può essere un toccasana per gambe e caviglie gonfie. Attenzione però che l’acqua non sia troppo fredda: in questo caso, infatti, si potrebbe avere un’eccessiva vasocostrizione e un peggioramento del gonfiore.

Sgonfiare le gambe in gravidanza

7. Dormi sul fianco sinistro

Soprattutto nella seconda fase della gravidanza è meglio evitare di dormire supine e preferire invece il fianco sinistro. Questa posizione riduce la compressione sulla vena cava, che trasporta il sangue dalle estremità al cuore.

8. Evita di uscire se fa molto caldo

Le alte temperature favoriscono la vasodilatazione, facendo diminuire la pressione all’interno del sistema circolatorio e favorendo il ristagno di liquidi.

9. Parla con il tuo ginecologo

In alcuni casi, potrebbe prescriverti degli integratori o delle creme specifiche per migliorare la circolazione sanguigna e ridurre il gonfiore. Potrebbe anche consigliarti di effettuare dei massaggi prenatali per migliorare il sintomo.

Esercizi per ridurre il gonfiore alle gambe

Esercizio 1

Sdraiati o siediti in una posizione confortevole.

Piega e allunga il piede destro per circa 30 volte.

Ripeti con il piede sinistro.

Esercizio 2

Da seduta, ruota il piede destro per 8 volte in senso orario e per 8 volte in senso antiorario.

Ripeti l’esercizio con il piede sinistro.

Esercizio 3

Sempre da seduta, piega la gamba destra e con la mano fai ruotare una pallina da tennis su tutta la pianta del piede, compreso il tallone e le dita.

Ripeti con il piede sinistro.

In alternativa, puoi stare in piedi, appoggiando una mano sul muro per sostenerti. Metti a terra la pallina e fai roteare o scivolare il piede avanti e indietro. Girati e ripeti con l’altro piede.


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