Le perdite da impianto: cosa sono, quando compaiono e come riconoscerle

Ecco ciò che è importante sapere sulle perdite da impianto in gravidanza: dopo quanti giorni possono comparire, quanto durano, che colore hanno e come distinguerle dall'inzio del ciclo.

La gravidanza può manifestarsi con alcuni segni o sintomi ancora prima di un test positivo o di una ecografia. Tra questi, troviamo anche le cosiddette perdite da impianto. Ma cosa sono esattamente? Quando compaiono e quanto durano? E soprattutto, come distinguerle dal ciclo?

Cosa sono le perdite da impianto?

Sappiamo bene che il primo vero “sintomo” di gravidanza comune a tutte le donne è il mancato arrivo delle mestruazioni dopo 16 giorni dall’ovulazione. In alcuni casi però, anche un leggero sanguinamento può rappresentare uno dei primi segnali di gravidanza.

Queste perdite di sangue, che compaiono circa 10-14 giorni dopo l’incontro tra ovulo e spermatozoo, prendono il nome di spotting o perdite da impianto, ma sono note anche come false mestruazioni.

Circa una donna su quattro a inizio gravidanza sperimenterà le perdite da impianto. Poiché queste perdite di sangue si verificano in genere solo pochi giorni prima del ciclo mestruale regolare, alcune donne potrebbero confonderle con l’inizio del flusso. Per questo motivo, è importante sapere distinguere le perdite da impianto dal sanguinamento mestruale.

Come sono le perdite da impianto? Qualche esempio

Le perdite da impianto sono solitamente di colore marrone o rosa. Il loro aspetto dipende da vari fattori e in particolare dal tempo che il sangue impiega a uscire dal canale vaginale. Ad esempio:

  • se il sangue è fresco, apparirà rosso vivo, indicando che l’impianto è recente;
  • se è più “vecchio”, apparirà marroncino a causa dell’ossidazione, indicando che l’annidamento risale a qualche giorno prima.

Nel suo percorso dall’utero all’esterno del corpo, il sangue potrebbe talvolta mescolarsi con le perdite vaginali e/o il muco cervicale. In tal caso, le perdite da impianto avranno un colore rosa, arancione oppure bianco striato di rosso.

Parlando invece di quantità di sangue, le false mestruazioni solitamente si manifestano in due modi:

  • leggerissimo spotting, visibile ad esempio quando ci si pulisce dopo aver urinato)
  • flusso di sangue sufficiente a macchiare un salvaslip.

Inoltre, le perdite possono essere sia intermittenti che continue.

Perdite da impianto: dopo quanti giorni avvengono?

Perdite da impianto o ciclo

Le perdite da impianto si verificano molto presto in gravidanza e iniziano in genere entro 10-14 giorni dal concepimento, che corrispondono a circa 10-14 giorni dall’ovulazione. Per calcolare invece quando possono comparire dopo un rapporto sessuale, bisogna tenere presente che gli spermatozoi possono rimanere vitali da 3 a 5 giorni nel corpo femminile. Di conseguenza, le perdite potranno essere posticipate di qualche giorno.

Più raramente, lo spotting da impianto può avvenire un po’ prima o un po’ più tardi. Questa variabilità dipende da eventuali anticipi o ritardi nell’ovulazione e dalla velocità con cui avviene il processo di impianto.

La situazione più tipica, comunque è che le perdite da impianto compaiano qualche giorno prima della scadenza mestruale. Ad esempio, se l’inizio del ciclo è atteso per il 20 novembre, lo spotting da impianto comparirà più probabilmente tra il 13 e il 20 novembre, mentre è meno frequente che si presenti prima o dopo questo periodo.

Quanto durano le perdite da impianto?

La risposta è: dipende. Solitamente, le perdite da impianto durano uno o due giorni al massimo.

In alcuni casi, possono essere visibili a malapena e durare solo pochissime ore. In casi più rari, possono durare più a lungo. Di norma, le perdite da impianto terminano non appena l’ovulo fecondato (che si trova allo stadio di blastocisti) si annida completamente nella parete dell’utero.

Se le perdite di sangue continuano per più di qualche giorno, potrebbero non essere dovute all’impianto. Tra le possibili cause di sanguinamento nel primo trimestre di gravidanza, troviamo infezioni e cambiamenti cervicali, infezioni urinarie (cistite emorragica), distacchi amniocoriali o minaccia d’aborto, aborto spontaneo e gravidanza ectopica/extrauterina, una condizione potenzialmente molto pericolosa.

Per queste ragioni, se il sanguinamento continua e/o diventa più abbondante, è necessario rivolgersi al medico.

Come capire se si tratta di perdite da impianto o ciclo?

Ecco le principali differenze tra ciclo e perdite da impianto.

Colore e consistenza

Il flusso mestruale è solitamente di colore rosso vivo e acquoso. Le perdite da impianto sono invece di colore rosa chiaro, marroncino o marrone scuro. Inoltre, lo spotting da impianto non presenta grumi di sangue (coaguli).

Quantità

Solitamente le mestruazioni iniziano con poche perdite, diventano progressivamente più abbondanti per due giorni e poi diminuiscono fino a cessare. Le perdite da impianto invece rimangono scarse per tutto il tempo in cui sono presenti. Inoltre, mentre il sanguinamento mestruale riempie facilmente un tampone o assorbente, lo spotting da impianto si limita ad alcune macchie.

Durata

Il flusso mestruale può continuare ininterrottamente fino a una settimana, mentre le perdite da impianto in genere si risolvono in un paio di giorni.

Dolore

Le perdite da impianto possono essere accompagnate da crampi all’addome, che però sono solitamente meno dolorosi di quelli mestruali e che prendono il nome di crampi da impianto.

Altri sintomi

Lo spotting potrebbe essere accompagnato da altri sintomi di inizio gravidanza, come:

Da cosa dipendono le perdite da impianto?

Lo spotting da impianto è dovuto a piccole perdite di sangue che possono accompagnare il processo di annidamento dell’embrione nelle pareti dell’utero (detto appunto impianto o nidazione).

In breve, se il rapporto sessuale porta al concepimento, l’ovocita fecondato viaggia attraverso la tuba di Falloppio verso l’utero. Una volta raggiunta la sua meta, scava un piccolo nido all’interno della mucosa e si impianta nelle pareti uterine.

Questo processo può causare un po’ di irritazione alle pareti dell’utero e provocare la rottura di alcuni piccoli vasi sanguigni, con conseguente sanguinamento e perdite ematiche dalla cervice. All’esterno, questo sarà visibile sotto forma di leggero spotting, come risultato diretto del processo di impianto.

Le perdite da impianto devono preoccupare?

Ogni tipo di  sanguinamento durante la gravidanza non dovrebbe mai essere preso alla leggera, tuttavia le perdite da impianto non sono una minaccia per la donna o per  bambino in via di sviluppo.

Se invece le perdite durano più di qualche giorno o sono consistenti, è bene avvisare subito il ginecologo.

A volte il sanguinamento può verificarsi anche dopo il periodo di impianto. Questo può essere causato da vari motivi, non necessariamente preoccupanti, tra cui:

  • rapporti sessuali
  • esami ginecologici interni (come una visita vaginale con speculum)
  • sollevamento di carichi pesanti
  • esercizio fisico eccessivo
  • infezioni vaginali non diagnosticate

Quando ciò accade, è sempre importante informare il medico.

E se le perdite da impianto non si verificano?

In questo caso non c’è da preoccuparsi. Lo spotting da impianto si verifica infatti solo nel 25-30% delle future mamme.

Inoltre, anche nella stessa donna, potrebbe non comparire in tutte le gravidanze. In genere è più frequente nella prima rispetto alle successive.

Perdite da impianto e test negativo

Come abbiamo detto, lo spotting da impianto avviene tipicamente qualche giorno prima o in corrispondenza della scadenza mestruale. Per questo, fare un test di gravidanza appena si osservano le perdite potrebbe essere troppo presto e dare un esito negativo anche se la donna è incinta. Il consiglio è quindi quello di ripetere il test a qualche giorno di distanza (se le mestruazioni non si presentano).

Ricordiamo infatti che, per avere un esito attendibile si consiglia di eseguire il test il primo giorno di ritardo delle mestruazioni (in caso di ciclo regolare).

Fonti

  • The American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG): “Bleeding during pregnancy”, 2021. [Aggiornato ad agosto 2022] [Ultimo accesso: novembre 2022]