La minaccia di parto pretermine (MPP) è una condizione che comporta rischi significativi per la salute del feto.
Un eventuale parto prematuro, infatti, può esporre il neonato a una serie di complicazioni che tendono ad essere tanto più gravi quanto più è precoce l’epoca della nascita.
Per questa ragione è fondamentale saper riconoscere i segni e i sintomi che possono far sospettare una minaccia di parto pretermine e recarsi tempestivamente in ospedale, in modo da ricevere tutti i trattamenti necessari per tutelare la salute di mamma e bambino.
In questo articolo, vedremo insieme quali sono le possibili cause e avvisaglie di una minaccia di parto prematuro, cosa fare e cosa aspettarsi una volta arrivate in ospedale.
Indice
Minaccia di parto prematuro o pretermine: cosa significa?
Si parla di minaccia di parto pretermine o prematuro (MPP) quando il travaglio si innesca prima delle 37 settimane di gravidanza, contando a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione.
Questo perché il feto è considerato maturo a 37 settimane di gestazione, sebbene il termine di una gravidanza fisiologica sia fissato per convenzione a 40 settimane.
Ciò significa che, se il travaglio dovesse avviarsi a 38 o a 39 settimane di gravidanza, e quindi prima della data prevista per la nascita del bambino (DPP), l’eventuale parto non sarebbe considerato pretermine.
Parto pretermine precoce e tardivo
In base all’epoca della gravidanza in cui si innesca il travaglio, i medici distinguono tra:
- pretermine precoce, quando la minaccia di parto si verifica tra 23 se 33 settimane di gravidanza compiute;
- pretermine tardivo, quando la minaccia di parto si verifica tra 33 e 37 settimane di gravidanza compiute.
- Minaccia di parto pretermine: i sintomi per riconoscerla
La minaccia parto prematuro può essere preceduta da sintomi come:
- contrazioni uterine ritmiche, dolorose o non dolorose;
- perdite di sangue o di liquido amniotico;
- sensazione di pressione pelvica (come se il bambino premesse verso il basso);
- dolore intenso all’addome
- dolore sordo a livello lombare;
In questi casi, è fondamentale contattare subito il medico o recarsi tempestivamente al pronto soccorso ostetrico più vicino.
Una volta in ospedale, esistono 3 segni e sintomi che consentono ai medici di riconoscere una minaccia di parto pretermine:
1. Comparsa di almeno 3 contrazioni dolorose e di alta intensità e nell’arco di 10 minuti
In presenza di questo sintomo, si raccomanda di recarsi immediatamente al pronto soccorso ostetrico più vicino, preferibilmente dotato di un reparto di Terapia Intensiva Neonatale (TIN).
2. Raccorciamento o dilatazione iniziale del collo dell’utero
Una lunghezza del collo uterino inferiore ai 30 mm o un inizio di dilatazione devono far sospettare l’insorgenza di una minaccia di parto pretermine.
Per valutare il collo dell’utero, i medici eseguiranno inizialmente un’ecografia addominale ed eventualmente un’esplorazione vaginale.
3. Rottura prematura delle membrane
Si parla di rottura prematura delle membrane (PROM) quando il sacco amniotico che circonda il bambino si rompe prima dell’inizio del travaglio. Questo evento, comunemente chiamato “rottura delle acque” si verifica in circa il 10% delle gravidanze a termine.
Quando avviene prima delle 37 settimane di gravidanza, i medici parlano di rottura prematura delle membrane pretermine (pPROM).
Minaccia di parto pretermine: cause
Non sempre è possibile indentificare le cause di una minaccia di parto pretermine. Tra i possibili fattori responsabili troviamo:
- infezioni materne a livello genitale, urinario o intrauterino;
- alterazioni ormonali;
- stress materno o fetale;
- distacchi di placenta;
- anomalie di inserzione della placenta;
- malnutrizione,
- aumento o diminuzione del liquido amniotico.
Una minaccia di parto pretermine evolve sempre in parto prematuro?
Fortunatamente, in caso di minaccia di parto pretermine, non si va incontro necessariamente a un parto prematuro: la probabilità di partorire entro 48 ore è stimata intorno al 10%, mentre la probabilità di partorire entro 7 giorni si aggira intorno al 16%.
Minaccia di parto pretermine: fattori di rischio
Alcune condizioni possono aumentare il rischio di incorrere in una minaccia di parto prematuro. Tra queste troviamo:
- precedente parto pretermine;
- obesità o sottopeso materno;
- alcune patologie croniche materne come ipertensione e diabete;
- fumo;
- età materna inferiore ai 18 anni o superiore ai 40 anni;
- gravidanza multipla (a causa della maggiore distensione delle pareti uterine);
- malformazioni fetali o uterine
- basse condizioni socioeconomiche.
Minaccia di parto pretermine: trattamento
In presenza di minaccia di parto pretermine, la prima misura da attuare è il ricovero ospedaliero in una struttura possibilmente dotato di TIN.
La scelta della terapia dipenderà da vari fattori, tra cui la presenza di eventuali infezioni, l’epoca della gravidanza e le condizioni di salute di mamma e bambino.
Il trattamento può prevedere il riposo a letto e la somministrazione di farmaci tocolitici per arrestare le contrazioni, allo scopo di ritardare il più possibile il momento del parto.
In alcuni casi, inoltre, la futura mamma può essere trattata con farmaci corticosteroidei per accelerare la maturazione polmonare del feto in vista del parto imminente.
Altre opzioni sono rappresentate dalla somministrazione di progesterone e dal cerchiaggio cervicale di emergenza, che in determinate situazioni possono essere utili per prolungare la gravidanza.
Conclusione
La minaccia di parto pretermine è una condizione seria che richiede un’attenzione immediata e una gestione multidisciplinare. La consapevolezza dei sintomi, l’identificazione dei fattori di rischio e un’assistenza prenatale adeguata sono fondamentali per ridurre il rischio e le complicazioni associate al parto pretermine.
Fonti
- Kenyon SL, Taylor DJ, Tarnow-Mordi W; ORACLE Collaborative Group. Broad-spectrum antibiotics for preterm, prelabour rupture of fetal membranes: the ORACLE I randomised trial. ORACLE Collaborative Group. Lancet. 2001 Mar 31;357(9261):979-88. doi: 10.1016/s0140-6736(00)04233-1. Erratum in: Lancet 2001 Jul 14;358(9276):156. PMID: 11293640.).
- Rechichi J, Neonato con prematurità tardiva, 2021, Ospedalebambinogesu.it