Come gestire le contrazioni per un parto più rapido e consapevole

Come gestire le contrazioni e renderle più efficaci per ridurre la durata del travaglio? Ecco tutti i consigli dell'ostetrica.

Le contrazioni che si avvertono in gravidanza sono forti contratture muscolari dell’utero, necessarie per aprire la cervice (o collo dell’utero) e per aiutare il bambino a scendere e uscire dal canale vaginale.

Si tratta quindi di spasmi fisiologici che hanno una funzione ben precisa. Ma come gestire le contrazioni e, soprattutto, come renderle più efficaci in modo da ridurre la durata del travaglio?

Cosa succede durante una contrazione

La parola “contrazione” indica una riduzione delle dimensioni, il che è proprio quello che accade all’utero. Man mano che il travaglio procede, l’utero diventa sempre più piccolo e questo aiuta a spingere il bambino verso il basso e verso l’esterno.

L’utero, infatti, è un muscolo davvero speciale: basti pensare che è l’unico muscolo del corpo che può passare dalle dimensioni di una pera (che rappresenta la sua grandezza normale) alle dimensioni di un pallone (a fine gravidanza), per poi tornare alla sua grandezza normale dopo il parto.

Oltre a far rimpiccolire l’utero, le contrazioni del travaglio causano anche una dilatazione della cervice, che si apre, si ammorbidisce, si ritira nell’utero e alla fine scompare completamente, per permettere il passaggio del bambino.

Durante le contrazioni può essere utile concentrarsi sui sentimenti di “espansione”, sul fatto quindi che la cervice sta sbocciando, aprendosi come un fiore e creando uno spazio morbido e sensuale.

Come sono le contrazioni del travaglio

Le contrazioni sono spasmi che diventano più dolorosi, duraturi e ravvicinati man mano che il travaglio procede. La sensazione è quella di crampi simili a quelli che si sperimentano durante le mestruazioni, quando l’utero si contrae per perdere il rivestimento interno.

Ogni contrazione segue uno schema e può essere divisa in 3 fasi:

  • Fase di sviluppo
  • Fase di picco
  • Rilassamento alla fase di riposo

Quanto dura una contrazione

Di solito le contrazioni non durano più di un minuto.

Inizialmente compaiono in modo irregolare e durano circa 30 secondi.

Una volta che il travaglio è progredito, diventano più regolari e a questo punto si possono verificare 3-4 contrazioni in un periodo di 10 minuti, ciascuna della durata di circa 45-60 secondi.

Come gestire le contrazioni

Provate ad accogliere le sensazioni che accompagnano ogni contrazione e ad avere un atteggiamento positivo nei confronti della potenza pura di questo muscolo fantastico che è l’utero.

Questi crampi sono il segno che il vostro corpo sta lavorando molto duramente per far nascere il vostro bambino.

La cosa migliore che potete fare è quella di mantenere la mente calma e serena, il che faciliterà questo processo.

Ricordate: possiamo trasformare qualsiasi paura in energia e potere. Dobbiamo solo affrontarli.

Una volta che abbiamo compreso i meccanismi della nascita, possiamo facilmente fidarci del nostro corpo e seguirlo, rilassandoci nel processo di tutto.

La conoscenza è la chiave per affrontare meglio il travaglio.

Cosa fare durante la contrazione

1.     Preparatevi per la contrazione

2.     Iniziate la respirazione

3.     Muovete i fianchi in senso circolare oppure muovetevi su e giù su una palla per gravidanza: TROVATE UN RITMO CHE UNISCA MOVIMENTO E RESPIRO

4.     Sentite che le contrazioni aumentano di potenza e raggiungono il picco. Siate consapevoli che il corpo sta funzionando in modo efficace, rendendo l’utero più piccolo e aiutando a spingere il vostro bambino verso il basso

5.     Sentite che le contrazioni svaniscono: CONTINUATE A RESPIRARE

6.     Una volta che la contrazione è finita, rilassatevi e godetevi il tempo di riposo

Come stimolare le contrazioni: il ruolo dell’ossitocina

Per aiutare il progresso del travaglio e per aumentare e rafforzare le contrazioni, in modo che siano il più efficaci possibile (e il parto sia più veloce) dobbiamo incoraggiare il rilascio dell’ormone ossitocina.

A volte indicato come “l’ormone dell’amore”, l’ossitocina è presente quando proviamo amore per gli altri o ci sentiamo amati dagli altri. Può essere rilasciato ad esempio quando siamo seduti con i nostri amici più cari attorno a un tavolo da pranzo condividendo un momento meraviglioso e vola attraverso il corpo al momento dell’orgasmo, aumentando la nostra capacità di “sensazione” e spegnendo letteralmente il cervello pensante (corteccia frontale) .

L’ormone che ha contribuito a creare il vostro bambino, quindi, ora è quello che vi aiuterà a farlo nascere!

Esistono alcune condizioni che incoraggiano l’ossitocina e stimolano le contrazioni, favorendo il progresso del parto:

  • spazio buio o poco illuminato, accogliente
  • calore
  • sensazioni di sicurezza
  • acqua
  • baci e coccole
  • stimolazione dei capezzoli/clitoride (non utilizzate questo metodo per accelerare il travaglio, potrebbe essere pericoloso creando degli ipertoni, ossia delle contrazioni prolungate)
  • respirazione, con inspirazione lenta e profonda nella pancia, seguita da espirazioni lunghe e lente. Focalizzarsi sul respiro aiuta a mantenere la calma. Ascoltare il respiro e sentire dove va all’interno del corpo aiuta a tenere a bada altri pensieri, mentre il cervello più primitivo prende il sopravvento
  • accogliere ogni contrazione con un pensiero o un’affermazione positiva, come ad esempio: “SÌ SÌ SÌ” o “IL MIO BAMBINO STA ARRIVANDO”.

Al contrario, esistono anche condizioni che scoraggiano l’ossitocina e quindi riducono le contrazioni e rallentano il processo:

  • luci brillanti
  • cambiamenti nell’ambiente
  • domande dirette (poste da voi o dagli altri): attivano la corteccia frontale del cervello
  • paura: incoraggia l’adrenalina e inibisce l’ossitocina
  • sentirsi osservate
  • non sentirsi al sicuro