Leggere ad alta voce in gravidanza: ecco perché fa bene al tuo bambino

Sai che il tuo bambino ti ascolta già nel pancione? Scopri tutti i vantaggi della lettura in gravidanza e il momento migliore per iniziare.

Nel corso degli anni la lettura ad alta voce durante la gravidanza ha suscitato l’interesse di numerosi ricercatori per i suoi potenziali effetti sullo sviluppo del feto.

Di fatto, molti studi hanno dimostrato che questo gesto – proprio come accade per la musica ascoltata e, soprattutto, cantata in dolce attesa – può influenzare positivamente il futuro bebè.

In questo articolo vedremo insieme quali sono i benefici della lettura in gravidanza sul nascituro e qual è il momento migliore per iniziare.

Cosa sente il bambino nel pancione

Nel grembo materno il feto può percepire un’ampia varietà di suoni, come il battito cardiaco, il flusso sanguigno, i rumori digestivi e la voce della mamma e – più avanti – le voci e i suoni circostanti.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, infatti, l’utero non è un ambiente “insonorizzato” e, a differenza di altri apparati, il sistema uditivo del feto si forma e si completa molto precocemente. Il risultato è che, entro il terzo trimestre, il bambino sente perfettamente ciò che accade all’esterno, con un volume di circa 10 decibel in meno rispetto alla mamma.

I ricercatori hanno dimostrato che già a 16 settimane di gestazione il feto reagisce agli stimoli sonori con movimenti o variazioni del battito cardiaco. Successivamente, intorno alle 24 settimane, l’udito è completamente sviluppato e permette al futuro bebè di riconoscere rumori e suoni, mentre il progressivo sviluppo cerebrale gli consente di memorizzarli.

Questo significa che il bambino è in grado di sentire la voce della mamma che gli parla, canta o legge per lui, e di distinguere il ritmo e la melodia delle sue parole.

Come evidenziato da diversi studi, inoltre, il neonato è capace di ricordare e riconoscere canzoni e brani o filastrocche ascoltate regolarmente nell’ultimo trimestre di gravidanza.

Perché leggere ad alta voce in gravidanza fa bene al bambino

Benefici emotivi e relazionali

Leggere al bambino in gravidanza favorisce il cosiddetto bonding prenatale, ossia la connessione emotiva e il legame affettivo che si sviluppano tra la mamma e il suo piccolo durante la gestazione e che pongono le basi per un solido attaccamento dopo la nascita.

Il bambino, che nei nove mesi impara a conoscere e riconoscere la voce della propria madre, ricava da questo suono una sensazione confortante e tranquillizzante e un benessere emotivo che può influenzare positivamente la sua crescita durante la gravidanza.

Benefici cognitivi e linguistici

Leggere a voce alta in gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, può avere un impatto significativo sullo sviluppo cerebrale del feto, in quanto stimola la formazione di nuove connessioni neurali.

Quando il bambino ascolta la madre parlare o leggere, acquisisce familiarità con il ritmo e il tono di voce, e perfino con alcune parole. Tutto questo, oltre a renderlo in grado di riconoscere la voce materna anche dopo la nascita, influenza le sue preferenze e competenze linguistiche.

Gli studi suggeriscono, infatti, che:

  • una volta nati, i bambini prediligono e sono più predisposti verso la lingua (o le lingue) che hanno ascoltato durante la vita intrauterina.
  • i bimbi esposti alla lettura durante il periodo prenatale e la prima infanzia tendono ad avere migliori capacità di linguaggio, un vocabolario più ampio e una maggiore propensione ad amare i libri.

Quando iniziare a leggere al bambino in gravidanza

In base alle indicazioni degli esperti, sembra che il momento migliore per iniziare a leggere ad alta voce al nascituro sia intorno alla 24° settimana di gravidanza o comunque verso la fine del secondo trimestre, quando l’apparato uditivo del feto è completamente sviluppato.

Conclusioni

La lettura ad alta voce durante la gravidanza non è solo un’attività rilassante per mamma e bambino, ma contribuisce anche a rafforzare il loro legame emotivo e favorisce lo sviluppo cognitivo e linguistico del feto.

A partire dal terzo trimestre, incorporare dei momenti di lettura nella routine quotidiana può quindi rappresentare un’esperienza molto positiva sia per la madre che per il nascituro, ponendo le basi per un solido attaccamento e per un migliore apprendimento.

Fonti

  • Partanen, E., Kujala, T., Huotilainen, M., et al. (2013). Learning-induced neural plasticity of speech processing before birth. Proceedings of the National Academy of Sciences.
  • Moon, C., Lagercrantz, H., & Kuhl, P. (2013). Language experienced in utero affects vowel perception after birth. Acta Paediatrica.