Come calcolare la data presunta del parto (DPP)

Hai appena scoperto di essere incinta e vuoi sapere quando nascerà il tuo bambino? Ecco come fare!

Esistono diversi metodi per calcolare la data presunta del parto.

Il più semplice è sicuramente quello di utilizzare il nostro calcolatore online, che funziona proprio come il regolo ostetrico del ginecologo.

Inserendo la data della tua ultima mestruazione, saprai subito:

  • quando è prevista la nascita del tuo bambino
  • di quante settimane sei incinta
  • quanti giorni mancano alla data presunta del parto

Calcola la data del parto con il calcolatore

Come calcolare la data presunta del parto (DPP)

La data del parto si calcola aggiungendo 40 settimane (o 280 giorni) alla data di inizio dell’ultima mestruazione o aggiungendo 38 settimane (o 266 giorni) alla data in cui è avvenuto il concepimento.

Ma qual è il motivo di questo conteggio? Ed esistono dei metodi per semplificare il calcolo? Vediamolo insieme.

Come funziona il calcolo

La gestazione umana dura circa 38 settimane (o 266 giorni) a partire dalla data del concepimento. 

Tuttavia, a meno che non si conosca con certezza il giorno dell’ovulazione, è molto difficile sapere esattamente quando è stato concepito il bambino, anche se si è avuto un solo rapporto durante il periodo fertile.

La fecondazione, infatti, può avvenire anche a una certa distanza dai rapporti sessuali, dato che gli spermatozoi possono vivere fino a 5 giorni all’interno del corpo femminile.

Per questa ragione, i ginecologi calcolano la data del parto prendendo come riferimento il primo giorno dell’ultima mestruazione (che rappresenta una data certa) e considerando una durata della gravidanza d 40 settimane (o 280 giorni).

Naturalmente si tratta di un calcolo convenzionale, basato sul fatto che il ciclo di una donna dura in genere 28 giorni e l’ovulazione si verifica in media il 14° giorno. Di conseguenza, è molto probabile che il concepimento sia avvenuto 2 settimane dopo l’inizio del ciclo mestruale (38+2=40).

Questo metodo, tuttavia, non tiene conto di molte variabili, come del fatto che molte donne hanno un ciclo più breve o più lungo di 28 giorni. Anche per questo, i ginecologi si riferiscono alla data di nascita del futuro bebè con il termine di Data Presunta del Parto (DPP), a sottolineare il fatto che si tratta solo di un calcolo approssimativo.

Ricordiamo infatti che solamente il 30% delle gravidanze si conclude dopo 40 settimane, mentre la maggior parte delle donne partorisce prima o dopo la scadenza prevista.

Avvertenze sul calcolo della data presunta del parto

Il calcolo effettuato con il regolo ostetrico (e quindi con il nostro calcolatore) è affidabile solo se la futura mamma è sicura della data di inizio dell’ultima mestruazione, se il flusso è stato normale in riferimento alle sue caratteristiche abituali e se il ciclo mestruale non supera in media i 35 giorni di durata.

Inoltre, il calcolo potrebbe risultare poco accurato anche si sono usati anticoncezionali ormonali (come la pillola) nei 3 mesi precedenti all’ultima mestruazione.

In ogni caso, entro le prime 11 settimane di gravidanza il ginecologo effettuerà la prima ecografia (ecografia per datazione), che permetterà di misurare il bambino e di datare la gravidanza con maggiore precisione.

Tabella per calcolare la data presunta del parto

Se conosci il giorno d’inizio dell’ultima mestruazione, puoi calcolare la data del parto con buona approssimazione utilizzando la seguente tabella.

Cerca la data dell’ultimo ciclo (esempio 10 marzo) nelle righe colorate: nella riga sottostante troverai la data di nascita prevista (esempio 15 dicembre).

Clicca sull’immagine per ingrandirla:

Formula per calcolare la data presunta del parto

Se ti piace la matematica, puoi calcolare la DPP anche con questa formula:

  • sottrai 3 mesi dal primo giorno dell’ultima mestruazione
  • aggiungi 7 giorni
  • aggiungi 1 anno

Esempio

Se la tua ultima mestruazione è iniziata il 10/05/2022, sottrai tre mesi e otterrai il 10/2/2022. Aggiungendo sette giorni, avrai come risultato il 17/2/2022. Infine, aggiungendo un anno otterrai come data presunta del parto il 17/2/2023.

Come calcolare la data presunta del parto dal concepimento

Se conosci la data del concepimento, ad esempio perché stai monitorando l’ovulazione con gli appositi stick o con altri metodi (temperatura basale o muco cervicale), puoi calcolare la data del parto aggiungendo 38 settimane (o 266 giorni).

In alternativa, per utilizzare il calcolatore, la tabella o la formula sopra descritta, sottrai 14 giorni e utilizza il risultato come data di inizio delle mestruazioni.

Esempio

Se il concepimento è avvenuto il 24 maggio 2022, sottraendo 14 giorni si otterrà il 10 maggio, che rappresenta la data da inserire nel calcolatore o da utilizzare per il calcolo con la tabella o con la formula sopradescritta.

Puoi utilizzare questo metodo anche in caso di FIVET, considerando come giorno del concepimento la data del transfer.

A cosa serve calcolare la data presunta del parto?

Se la probabilità di partorire nel giorno previsto è così bassa, verrebbe spontaneo chiedersi perché calcolare la data presunta del parto.

In realtà, si tratta di un calcolo fondamentale, che serve a stabilire il livello di prematurità del bambino alla nascita.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, si parla di:

–     gravidanza pretermine, quando il parto avviene a meno di 37 settimane, ossia meno di 259 giorni di gestazione (parto prematuro)

–     gravidanza a termine, quando il parto avviene tra l’inizio della 37a settimana, (37+0) fino alla 41a completa (40+6), ossia da 259 a 293 giorni;

–     gravidanza oltre il termine, dall’inizio della 42a settimana (41+0) in avanti, ossia da 294 giorni in poi.

Calcolando la DPP, quindi, è possibile stabilire in quale categoria rientra la gravidanza e comportarsi di conseguenza.

Nello specifico, in caso di parto pretermine sarà possibile pianificare le cure più adatte per il bambino, mentre in caso di gravidanza oltre il termine si potrà decidere se e quando indurre artificialmente il travaglio.

Fonti principali