Farmaci per smettere di fumare in gravidanza: sono sicuri?

Fumare  fa male, fumare in gravidanza fa malissimo, perchè sottoponiamo il bambino che portiamo nel pancione, alle sostanze tossiche che inaliamo.

Bisognerebbe non fumare mai in nessun periodo della propria vita, ma se una donna (o una coppia) fuma, dovrebbe  smettere alcuni mesi prima della ricerca della gravidanza.

Molte donne purtroppo iniziano la gravidanza quando stanno ancora continuando a fumare. Alcune smettono subito appena avuto il test positivo altre non  ci riescono con il rischio di  ripercussioni sulla gravidanza e sulla salute del bambino.

Farmaci per smettere di fumare

Modi per smettere di fumare ne esistono,  ci sono i gruppi di aiuto, c’è l’ipnosi per smettere di fumare.  Rimedio estremo,  i farmaci.

Fino ad ora gli studi che avevano analizzato la sicurezza dell’uso dei farmaci per smettere di fumare durante la gravidanza erano davvero pochi per trarre conclusioni. Ora invece,  la nuova ricerca condotta dall’University of New South Wales (UNSW) di Sydney, cerca di fare luce su questa delicata tematica.

Secondo la  ricerca le donne che assumono farmaci specifici  per smettere di fumare durante la gravidanza non mettono i loro bambini a un rischio più elevato di esiti avversi come la nascita prematura (rispetto alle donne che continuano a fumare).  In particolare, è stato anche dimostrato che uno dei farmaci analizzati  riduce il rischio di esiti avversi della gravidanza.

Lo studio   è stato pubblicato a febbraio 2020  sulla rivista BMC Medicine

Uno  studio su oltre  100.000 donne

Si parte sempre dal presupposto che smettere di fumare durante la gravidanza riduce  il rischio di esiti avversi perinatali, come nascite premature o bambini piccoli per l’età gestazionale.

Le donne che hanno alti livelli di dipendenza da nicotina però non è detto riescano a smettere, anche se sono consapevoli delle potenziali conseguenze negative sulle salute del bambino che portano in grembo.

Per aiutare queste donne a smettere  di fumare è possibile ricorrere ai farmaci anche in gravidanza? Questa la domanda che si sono posti gli studiosi.

Lo studio dell’università di Sidney ha  analizzato i dati di quasi 100.000 donne che hanno fumato durante la gravidanza, mettendo a confronto gli esiti alla nascita di donne che hanno usato i farmaci per smettere di fumare (in particolare le terapie  con  vareniclina, bupropione o nicotina (NRT))  con quelle che non li hanno utilizzati.

Di queste donne fumatrici:

  • 233 sono state esposte a bupropione ,
  • 1057 sono state esposte a vareniclina
  • 330 sono state esposte rispettivamente a alla terapia sostitutiva con nicotina (NRT)

Utilizzando  i dati a disposizione hanno esaminato  il tasso di complicanze della gravidanza e gli esiti negativi sulla salute dei bambini delle  donne a cui è stato fornito uno dei medicinali durante la gravidanza.

Questi dati sono stati poi confrontati con gli esiti sulla salute dei bambini nati da donne che erano fumatrici,  ma che  non avevano ricevuto i farmaci per smettere.

Si è visto che nessuno dei tre farmaci per smettere di fumare, che sono stati assunti dalle donne in gravidanza,  ha aumentato il rischio di esiti avversi per le  mamme e bambini.

In particolare, uno di questi, la vareniclina,  ha ridotto il tasso di alcuni di questi esiti negativi. Quindi i bambini nati da madri fumatrici che hanno usato la vareniclina durante la gravidanza avevano meno probabilità di essere prematuri o di essere piccoli per  l’età gestazionale rispetto ai bambini nati da madri fumatrici.

Attenzione però perché non è tutto oro quello che luccica! Per la vareniclina in particolare, lo studio è andato  anche ad esaminare  il rischio di anomalie congenite maggiori, note anche come difetti alla nascita.

Quasi il 3% dei bambini esposti alla vareniclina nel primo trimestre ha avuto un’anomalia congenita, rispetto al 3,5% dei bambini non esposti ad alcuna terapia per smettere di fumare.

Un’altro studio pubblicato negli stessi giorni, ha dimostrato che i bambini nati da donne che fumavano in gravidanza o che  utilizzavano una terapia sostitutiva della nicotina (NRT) avevano un maggior rischio di sviluppare la psoriasi. Lo studio danese è stato pubblicato sul Journal of American Academy of Dermatology.

Questi sono tutti dati estremamente importanti che devono essere presi in considerazione quando si decide se usare un medicinale  per smettere di fumare.

Sono necessarie ulteriori ricerche

Smettere di fumare è uno dei gesti più importanti che una madre possa  fare per migliorare la salute del suo bambino,  e questa ricerca fornisce ulteriori prove per aiutare il processo decisionale delle donne in gravidanza che hanno difficoltà a buttare via le sigarette.

Coe per ogni medicinale anche in questo caso si fa una valutazione del rapporto rischio-beneficio e fino ad ora, per la vareneclina ora si hanno molte più informazioni per poter scegliere.

Prima di questo studio, non era noto se la vareniclina avesse avuto benefici durante la gravidanza.

I ricercatori concordano nell’affermare che questa nuova prova, in particolare riguardante la vareniclina, fornisce l’impulso a continuare la ricerca per studiare il rischio di altri effetti che non si sono potuti misurare in questo studio.

Si tratta di  informazioni sul rischio di esiti aggiuntivi come aborto spontaneo, anomalie congenite specifiche e  sullo sviluppo a lungo termine dei bambini. Questi dati consentirebbero alle donne e ai loro medici di valutare i benefici rispetto all’intera gamma di potenziali rischi.

Riferimenti utili

Duong Thuy Tran et al. Use of smoking cessation pharmacotherapies during pregnancy is not associated with increased risk of adverse pregnancy outcomes: a population-based cohort study, BMC Medicine (2020). DOI: 10.1186/s12916-019-1472-9

Groot J et al. Prenatal, infantile, and childhood tobacco exposure and risk of pediatric psoriasis in the Danish National Birth Cohort offspring. Journal of the American Academy of Dermatology, online January 20, 2020.

I TRATTAMENTI FARMACOLOGICI  – Stefano Nardini ULSS 7- SINISTRA PIAVE U.O. Pneumotisiologia