Camera gestazionale vuota: cosa significa e cosa è importante sapere

Cosa si intende per camera gestazionale vuota e quali sono i sintomi? Come viene diagnosticata e cosa aspettarsi dopo la diagnosi?

Camera gestazionale vuota: cosa significa?

La camera gestazionale è una struttura tondeggiante piena di liquido che racchiude l’embrione nelle primissime settimane di gravidanza ed è il primo segno ecografico di una gravidanza in atto.

In genere la camera gestazionale si osserva per la prima volta all’ecografia (eseguita per via transvaginale) intorno alla 5a settimana. A quest’epoca, tuttavia, la camera apparirà vuota, in quando l’embrione è ancora troppo piccolo per essere visibile. Bisognerà infatti attendere la 6a-7a settimana di gravidanza perché sia possibile distinguere il polo embrionale all’interno della camera, sempre che il calcolo dell’età gestazionale sia corretto e l’ovulazione non sia avvenuta più tardi del previsto.

In alcuni casi, tuttavia, può accadere che il ginecologo osservi all’ecografia una camera gestazionale vuota quando ormai l’embrione dovrebbe essere ben visibile. Questa condizione è l’espressione di una forma di aborto spontaneo molto precoce che prende il nome di uovo chiaro, cieco o bianco o (più correttamente) di gravidanza anembrionica o anembrionata, e indica che, sebbene la camera gestazionale si sia formata, l’ovulo fecondato si è impiantato nell’utero senza svilupparsi in embrione.

Camera gestazionale vuota e livelli di Beta hCG

In caso di gravidanza anembrionica, il test di gravidanza è positivo e i livelli ematici di Beta hCG possono risultare elevati, poiché il trofoblasto (ovvero il precursore della placenta) inizia a svilupparsi e a produrle nonostante l’assenza di un embrione.

Tuttavia, un aumento lento o un plateau nei livelli di hCG può indicare o far sospettare questa condizione, che viene confermata visualizzando la camera gestazionale vuota tramite ecografia.

Camera gestazionale vuota: i sintomi

Molti dei sintomi associati a una camera gestazionale vuota somigliano a quelli di una gravidanza normale, dal momento che con l’impianto dell’ovulo fecondato in utero inizia la produzione degli ormoni della gravidanza che sono responsabili di molti sintomi precoci della gestazione, come:

  • tensione al seno
  • nausea
  • pancia gonfia
  • lievi crampi addominali
  • leggere perdite di sangue (spotting)

Tuttavia, quando l’embrione arresta il suo sviluppo i livelli di Beta hCG possono iniziare a diminuire, causando una regressione dei sintomi della gravidanza.

Come si fa la diagnosi?

In genere si pone la diagnosi di gravidanza anembrionica se il test delle Beta hCG su urine o siero risulta positivo ma l’ecografia (in genere transvaginale) evidenzia una camera gestazionale vuota di dimensioni maggiori di 25 mm.

Esistono però anche situazioni in cui si richiedono delle ecografie successive per confermare la diagnosi. Ad esempio, se l’ecografia mostra una camera gestazionale priva di sacco vitellino ed embrione in genere si ripete l’esame dopo circa 7-14 giorni. Se l’embrione è ancora assente, allora la gravidanza anembrionica sarà confermata.

Se invece l’ecografia mostra la presenza di una camera gestazionale vuota con sacco vitellino, in genere si eseguono ulteriori scansioni almeno 7-10 giorni dopo l’ecografia precedente. Anche in questo caso, in assenza dell’embrione si porrà diagnosi di gravidanza anembrionica.

Cosa devo aspettarmi in caso di gravidanza anembrionica 

Espulsione spontanea della camera gestazionale

In alcuni casi la donna viene monitorata in attesa che avvenga un’espulsione spontanea del materiale ovulare, un processo che può manifestarsi con un sanguinamento simile al flusso mestruale, con perdite talvolta più abbondanti della norma.

Le tempistiche di espulsione possono variare, tuttavia possiamo dire che l’espulsione avviene in genere entro 7-14 gg dalla diagnosi e comunque entro la fine del primo trimestre.

Trattamento farmacologico o chirurgico

In altri casi, può essere necessario accelerare il processo di espulsione con farmaci o procedere a un intervento chirurgico (raschiamento) per rimuovere il tessuto rimasto all’interno dell’utero.

Cause e prevenzione

Spesso non è possibile identificare le cause di una gravidanza anembrionica. In molti casi si tratta di difetti genetici dell’embrione, in altre situazioni possono essere presenti malformazioni dell’utero o scarsa qualità dei gameti (ovociti e/o spermatozoi).

Anche fattori come obesità, età materna avanzata e disturbi ormonali possono giocare un ruolo.

Risvolti emotivi e psicologici

La scoperta di una camera gestazionale vuota può essere un momento estremamente difficile da affrontare e la conferma di una gravidanza anembrionica può essere straziante, come si può leggere anche sul nostro forum:

“Sono alla 7a settimana, le beta crescono poco e all’ecografia si vede solo una camera gestazionale vuota: devo prepararmi al peggio?”

“Che stress aspettare il verdetto…”

“Sono in questo limbo orrendo. Non so perché accadano queste cose ma io sono psicologicamente distrutta vorrei solo che finisse tutto in fretta”

Ogni membro della coppia ha il proprio modo di affrontare il dolore, la tristezza, e la rabbia e la confusione che questa situazione può generare. Ogni aborto spontaneo, indipendentemente da quanto sia precoce, è un lutto vero e proprio e ha bisogno di tempo per essere elaborato e superato, talvolta anche con l’aiuto di un supporto psicologico.

È importante sottolineare che la maggior parte delle donne che vivono un evento di questo tipo può aspettarsi di avere gravidanze sane e a termine in futuro. L’aborto spontaneo è infatti un evento molto più comune di quanto si possa pensare. Tuttavia, se questo evento dovesse ripetersi, è indispensabile rivolgersi al medico per indagare tutte le possibili cause e gli eventuali trattamenti disponibili.

Fonti

  • American Pregnancy Assosciation, Blighted Ovum, Americanpregnancyassociation.org [Ultimo accesso: maggio 2024]