Primi giorni in Kenya come Ostetrica, un’esperienza che lascia il segno

Io e Sara Venneri, la mia doula, siamo arrivate in Kenya,a Mombasa da 3 giorni. Stiamo alloggiando a casa di Valentina Bonanno la fondatrice di Maharagwe fauzia onlus.

Lei si fida di noi e ci sta lasciando molta libertà, fin dall’inizio. Qui a differenza del mio quotidiano lavoro in ospedale, non ho orari e turni, e questo mi da la possibilità di passare più tempo possibile con le donne e quindi di imparare molto da loro e capire quali sono i loro bisogni.

Essere ostetrica in Kenya

Il lavoro dell’ostetrica in Kenya è un po’ diverso rispetto alle modalità a cui siamo abituati in Italia.

Qui le pazienti non sono assistite durante il travaglio, come invece si fa in Italia, ma vengono accolte presso la clinica e fatte attendere fino a quando arriva il momento del parto.

Solo in quel momento la donna viene fatta entrate in sala parto e assistita direttamente, motivo per cui sento tantissimo la mancanza di quel rapporto di vicinanza con la futura mamma che si crea durante l’attesa e vorrei con tutto il cuore che anche loro assaporino quell’attesa, quel rispetto nell’aver pazienza e nel saper vigilare sul benessere della madre e del bambino costantemente.

ostetrica Sara in africa
Su questo aspetto io, Sara e Valentina stiamo cercando di lavorare molto.

La comunicazione è difficile perché molte di loro non parlano in inglese ma ci siamo guadagnate la loro fiducia ed è nata, in brevissimo tempo una bellissima collaborazione fatta di insegnamento reciproco. 

Sara africa

Oggi abbiamo visitato 18 donne, la maggior parte a termine e al 4/5/6 figlio. Durante queste ore la fila cresceva e abbiamo avuto modo di occuparci delle donne tutte insieme e quindi di fare formazione sul campo.

Ci siamo dovute reinventare, perché qui le cose purtroppo funzionano, nella parte negativa, come in Italia: poca informazione e conoscenza, posizione sdraiata in travaglio e posizione ginecologica obbligata al parto, episiotomia per velocizzare l’espulsione del bambino, separazione della mamma dal bambino subito dopo la nascita per lavare entrambi e inizio dell’allattamento tardivo.

Non è facile ma l’impegno che ci stiamo mettendo è tanto e non cambierei nulla al mondo la decisione di essere qui ora.

Jambo, Sara

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