Cos’è l’epidurale

L'epidurale è una anestesia che si può utilizzare durante il travaglio ed il parto per eliminare il dolore. E' una scelta libera che prevede una visita anestesiologica da fare verso la fine della gravidanza.

Per quanto riguarda la mia esperienza, io non ho potuto usufruire di questa particolare anestesia: nel primo parto perché non avevo fatto la visita anestesiologica verso la fine della gravidanza. Nel secondo, avevo “le carte in regola” ma la fase di dilatazione è stata talmente veloce che non c’è stato nemmeno il tempo di effettuarla!

Ma veniamo nei dettagli e cerchiamo di spiegare alcune cose importanti rigurdandi l’anestesia epidurale specifica per il parto.

Anestesia epidurale

Che cosa è l’anestesia epidurale

E’ una tecnica anestesiologica che permette di alleviare il dolore durante il parto cioè consente di eliminare la sensibilità dolorifica mantenendo cosciente la paziente. Non è quindi una anestesia totale che fa perdere conoscenza.

Come tale può essere effettuata solamente da un medico anestesista dopo valutazione della salute futura mamma.

Durante la gravidanza, chi vuole ricorrere a questa tecnica, deve effettuare una visita anestesiologica nella quale viene anche consegnato un consenso informato da firmare in caso si scelga di utilizzarla.

In tale consenso si informa la paziente degli eventuali rischi che ne possono derivare.

Durante il travaglio, prima di effettuare l’epidurale vengono fatti anche alcuni esami del sangue per controllare la fattibilità dell’anestesia. Ci sono infatti alcune patologie che non permettono di usufruire di questa tecnica. Anche l’assunzione di alcuni medicinali non permette di ricorrere all’epidurale.

Come viene eseguita?

Il midollo spinale passa attraverso un canale formato dalle vertebre ed è circondato da tre membrane protettive chiamato le meningi.

L’anestetico viene iniettato nello spazio epidurale che è posizionato fra la dura madre (una delle tre meningi che avvolgono il midollo spinale) e la colonna vertebrale (generalmente a livello della seconda e terza o terza e quarta vertebra lombare).

Tale iniezione è preceduta da una anestesia locale in modo da non sentire dolore. Quando l’anestetico locale ha fatto effetto si procede con l’inserimento di uno speciale ago fino al punto corretto, quindi viene inserito un catetere (un tubo di plastica sottile) attraverso l’ago. L’ago viene poi rimossa e il cateterino rimane inserito in modo da poter iniettare l’anestetico.

Il catetere è tenuto fermo con nastro adesivo. L’anestesista usa questo tubicino per iniettare l’ anestetico locale nello spazio epidurale.

E ‘ molto importante rimanere immobile mentre l’anestesista sta localizzando il punto per l’iniezione epidurale e, in particolare, mentre l’ago epidurale viene inserito

Quando la necessità di alleviare il dolore è passata, (al termine del parto) il catetere viene accuratamente ritirato e l’area viene coperta con un cerotto.

Ci vogliono circa 30 minuti dall’iniezione perché il farmaco faccia effetto.

I pro e i contro dell’epidurale

Credo sia importante che una donna possa essere informata e sulla base di ciò prendere le proprie decisioni in modo consapevole.

Ci sono diverse scuole di pensiero ma sicuramente il travaglio in analgesia epidurale permette di vivere in modo più sereno la nascita del proprio figlio.

L’analgesia peridurale elimina il dolore del travaglio ma permette la deambulazione e la paziente rimane attiva, collaborativa con le ostetriche e può spingere.

Ha alcuni limiti. Per essere praticata in travaglio deve essere già attivo, con contrazioni valide e una dilatazione di almeno 2 centimetri ma non superiore a 7. Inoltre anestetizza il momento espulsivo, quello emotivamente più intenso per una donna.

Esistono comunque degli effetti collaterali ma a bassissima incidenza che sono:

  • la somministrazione ripetuta di anestetico può causare un temporaneo indebolimento alle gambe e aumentare il rischio di ricorrere alla ventosa per partorire
  • potrebbe causare un calo di pressione, causare prurito o febbre durante l’epidurale
  • la parte del corpo in cui s effettua l’epidurale può rimanere molto sensibile ma soltanto per alcuni giorni
  • mal di schiena: l’epidurale rilassa i muscoli della schiena e per questo si può sviluppare il dolore alla schiena dopo il parto

Complicazioni

Con qualsiasi procedura che preveda l’anestesia vi è un piccolo rischio di una reazione inaspettata per l’anestetico. Le complicanze specifiche per epidurale sono rare ma possono comprendere i seguenti:

  • Mal di testa. L’epidurale può forare la membrana che riveste il midollo spinale e il liquido può fuoriuscire. Questo mette sotto pressione i nervi circostanti causando mal di testa. Queste possono durare fino a una settimana o forse più.
  • Sanguinamento. Un vaso di sangue può essere danneggiato .Potrebbe essere.
  • La fase di spinta può essere prolungata o la partoriente potrebbe non essere in grado di spingere adeguatamente e pertanto potrebbe essere possibile il ricorso alla ventosa per favorir la nascita del bambino.
  • Infezione. Questo è molto raro perché la pelle è pulita prima dell’inserimento dell’ago (sterile). Se si sviluppa un’infezione, può essere necessario ricorrere al drenaggio della zona infetta e agli antibiotici.
  • Intorpidimento a lungo termine. È possibile avere strascichi di intorpidimento fino al massimo di  tre mesi. Danni permanenti, come paralisi (perdita totale della sensibilità e del movimento) sono estremamente rari.

I rischi sono specifici per ogni singola paziente e differiscono per ogni donna a seconda della sua condizione.

E’ bene sempre chiedere al proprio anestesista informazioni dettagliate e come si applicano questi rischi alla singola persona.

Non esiste alcuna costrizione nell’affrontare un parto in analgesia.

La donna deve sentirsi libera di prendere le proprie scelte. Però sapere che nel reparto in cui si partorirà (e qui vi consiglio caldamente di informarvi prima) esiste un team di anestesisti esperti in questa tecnica, dedicati solo a questo tipo di intervento, attivo giorno e notte, da sicuramente una sicurezza psicologica maggiore. E questo indipendentemente dal fatto che si scelga o meno di usufruire di questo servizio.

Fonti:

Bupa’s health information team

Guida Mamma e Bimbi. Essere Genitori a Vicenza e Provincia