Il feto fa la cacca e la pipì nel pancione?

Durante la sua permanenza nel grembo materno, il bambino sviluppa tutte le funzioni corporee di cui avrà bisogno per sopravvivere fuori dall’utero. Alcune di queste entrano in funzione già durante la gravidanza, come il battito cardiaco, i movimenti respiratori (anche se la respirazione vera e propria avverrà solo dopo la nascita) e perfino la capacità di deglutire i liquidi e produrre le prime urine e le prime feci.

Ma il feto fa la cacca nella pancia? E la pipì? E se sì, che fine fanno questi prodotti di scarto?”. Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente anche tu ti sei posta queste domande, forse per semplice curiosità o magari anche con una certa preoccupazione. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza e di capire insieme cosa succede nell’utero al sistema digerente e urinario del futuro bebè.

Il feto fa la pipì nella pancia?

Ebbene sì, i bambini fanno la pipì all’interno dell’utero, come possiamo vedere da questo meraviglioso video tratto da un’ecografia reale.

Urinare durante la vita fetale è del tutto normale e fisiologico. In effetti, è proprio la pipì del feto a garantire il mantenimento di un’adeguata quantità di liquido amniotico e, per questo motivo, la presenza di poco o troppo liquido può dare indicazioni importanti sulla salute del nascituro.

Per comprendere meglio questo concetto, pensiamo che poche settimane dopo il concepimento il liquido amniotico è formato principalmente dai fluidi materni.

Tra le 13 e le 16 settimane di gravidanza, il bambino inizia a bere piccolo sorsi di liquido amniotico e questo stimola il funzionamento dei reni e della vescica: inizia così la formazione e l’eliminazione della prima pipì.

Con l’avanzare della gravidanza, il feto ingerisce una quantità sempre maggiore di liquido amniotico, che a 20 settimane è ormai costituito principalmente dalla sua urina.

Ecco perché la presenza di troppo o troppo poco liquido amniotico può indicare che qualcosa non sta funzionando correttamente e perché questo parametro viene attentamente monitorato dal ginecologo durante le ecografie.

La pipì del feto può essere pericolosa?

L’idea che il futuro bebè ingerisca la sua pipì può apparire preoccupante, ma bisogna ricordare che si tratta di un fluido sterile e quindi del tutto innocuo.

Il processo di deglutizione e di eliminazione, inoltre, è importante per rinnovare il liquido amniotico, che a sua volta contribuisce a tenere il piccolo al caldo e a proteggerlo dagli urti, oltre a svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo della muscolatura e per la maturazione dell’apparato digerente, respiratorio e urinario.

Il feto fa la cacca?

Intorno alla 23esima settimana di gravidanza, l’intestino del feto è abbastanza maturo da assorbire i primi nutrienti e produrre le prime feci, dette meconio, che hanno l’aspetto di una sostanza appiccicosa di colore nero o verdastro.

A differenza dell’urina, tuttavia, il meconio non viene espulso in utero, ma resta nell’intestino per tutto il periodo fetale, per poi essere liberato con la prima emissione entro 24 ore dal parto.

In alcuni casi, tuttavia, può succedere che l’espulsione del meconio sia anticipata e avvenga prima della nascita. Quando questo accade, si parla di “liquido amniotico tinto”.

Cosa succede se il feto fa la cacca nel pancione?

L’emissione anticipata di meconio nel liquido amniotico non è necessariamente pericolosa.

Avere il “liquido tinto”, infatti, non è necessariamente espressione di un disagio del feto e in questi casi si può tranquillamente travagliare e partorire senza complicazioni.

Quello che conta è la quantità di meconio presente nel liquido amniotico. L’atteggiamento dei medici, infatti, sarà diverso se la quantità è scarsa o abbondante.

La situazione può diventare rischiosa se, in presenza di liquido amniotico fortemente tinto, il feto lo inala accidentalmente (sindrome da aspirazione di meconio o SAM). Il materiale fecale, infatti, può andare a ostruire le vie aeree del bambino e impedirgli di respirare correttamente, con rischio di polmonite infiammatoria o deficit di ossigeno a livello cerebrale.

Fortunatamente questa condizione è molto rara e si accompagna spesso ad altri segnali di disagio del feto. Qualora dovesse presentarsi, i medici interverranno per liberare le vie aeree. In alcune situazioni, inoltre, potrebbero somministrare dell’ossigeno al neonato.

In conclusione

È del tutto normale che il feto faccia pipì nell’utero. L’espulsione della prima pupù, invece, dovrebbe avvenire solo dopo la nascita.

In alcuni casi, l’evacuazione può verificarsi prima o durante il parto, con scenari differenti a seconda del momento in cui avviene e della quantità di meconio emesso.

Per questo motivo, in caso di rottura delle acque con liquido amniotico verdastro o maleodorante, è importante recarsi immediatamente al pronto soccorso ostetrico più vicino.

Fonti

  • American College of Obstetrics and Gynecologists. Your pregnancy and birth. 4th ed. Washington, DC: ACOG; 2005.