Ho fatto la tinta nel primo trimestre di gravidanza: quali sono i rischi?

Hai tinto i capelli senza sapere di essere incinta, magari usando una colorazione con ammoniaca? Ecco cosa devi sapere.

Per questioni di prudenza, in genere si raccomanda di evitare l’uso di tinture per capelli nel primo trimestre di gravidanza, soprattutto se contengono sostanze chimiche potenzialmente tossiche come l’ammoniaca.

Molte donne, però, non sanno di dover adottare questa precauzione a inizio gravidanza, mentre altre potrebbero averla trascurata perché hanno appena scoperto di essere incinte.

In un altro articolo abbiamo già parlato di quali tinte e trattamenti estetici sono sicuri nei nove mesi. Qui invece vogliamo rivolgerci in particolare a chi ha fatto il colore ai capelli nei primi mesi di gravidanza, a casa o dal parrucchiere.

Quali sono i rischi in questi casi e quanto bisogna effettivamente preoccuparsi? Ecco cosa dicono gli esperti.

Tinta in gravidanza nel primo trimestre: perché è meglio evitarla

Il primo trimestre di gravidanza viene considerato la fase più delicata dello sviluppo del feto, poiché è il periodo in cui avviene la formazione di tutti gli organi. Per motivi di prudenza, quindi, si consiglia di prestare la massima attenzione a evitare il contatto con sostanze potenzialmente pericolose, per prevenire qualunque possibile ripercussione sulla salute del futuro bebè. Tra queste troviamo anche i coloranti e gli ingredienti chimici presenti nelle tinte per capelli.

Va detto, tuttavia, che in Italia e nel resto dell’Unione Europea oggi esistono regolamenti molto restrittivi sulla sicurezza dei prodotti cosmetici, che vietano l’uso di alcuni ingredienti potenzialmente tossici o ne limitano la concentrazione. Le tinte per capelli vendute regolarmente nel nostro Paese, quindi, possono essere considerate sicure anche in gravidanza, purché usate rispettando alla lettera le indicazioni del produttore (modalità d’uso, tempi di posa, ecc.).

Diverso è invece il discorso per i prodotti, compresi quelli di origine naturale, che sono importati da Paesi extracomunitari o acquistati in rete, perché potrebbero non essere adeguatamente controllati.

Ho fatto la tinta per capelli nel primo trimestre di gravidanza: devo preoccuparmi?

Come possiamo leggere anche sul sito ufficiale del servizio sanitario britannico (NHS), molti studi mostrano che tingere i capelli in gravidanza può essere considerata una procedura sicura.

È vero infatti che le tinte permanenti o semipermanenti per capelli possono contenere agenti chimici tossici e irritanti; tuttavia, è altrettanto vero che gli effetti negativi di queste sostanze si verificano solo a dosi elevate.

Pertanto, anche se in via precauzionale si sconsiglia di usare questi prodotti in dolce attesa e soprattutto nel primo trimestre, non c’è da allarmarsi nel caso siano stati utilizzati “per errore”, dal momento che:

  • l’esposizione agli ingredienti chimici potenzialmente dannosi contenuti nelle tinte per capelli è comunque molto bassa;
  • la quantità di prodotto assorbita dalla cute (e quindi dal circolo sanguigno) è limitata, soprattutto se questa è sana e integra.

E se ho fatto una tinta con ammoniaca?

L’ammoniaca è un composto irritante per la cute, gli occhi e le vie respiratorie.

Tuttavia, in base alle attuali evidenze scientifiche, se assorbita o inalata a basse dosi (come quella contenuta nelle tinte per capelli) l’ammoniaca non ha effetti tossici o cancerogeni. 

Inoltre, non è stata dimostrata alcuna correlazione tra l’esposizione ambientale all’ammoniaca durante la gravidanza e l’insorgenza di anomalie congenite nel feto.

Ciononostante, per questioni di prudenza, gli esperti consigliano di evitare le tinte per capelli contenenti ammoniaca per tutta la durata della gravidanza e dell’allattamento.

Fonti