Tecniche ed esercizi per far girare il bambino podalico

Fino a quando si può girare un feto podalico? Quali sono e le manovre e gli esercizi per aiutarlo a posizionarsi correttamente e quando devono essere eseguiti? E se non si gira è sempre necessario procedere al cesareo? Ecco tutte le risposte!

Nel terzo trimestre di gravidanza, il ginecologo o l’ostetrica controlleranno in quale posizione si trova il tuo piccolo. L’orientamento corretto prevede che la testa sia rivolta verso il basso, nella cosiddetta posizione cefalica, in modo che al momento del parto possa impegnare il collo dell’utero.

Si parla invece di posizione podalica quando il feto è orientato con la testa verso l’alto e le natiche o i piedini in direzione del canale vaginale.

In questo articolo, vedremo quali sono gli esercizi e le tecniche consigliate da ginecologi e ostetriche per far girare il bambino podalico nella posizione corretta e favorire un parto per via vaginale.

A quante settimane si gira il feto?

Generalmente, i bambini podalici si girano in posizione cefalica entro la 36esima settimana.

Questo significa anche che non è il caso di preoccuparsi troppo presto se il bambino non è in posizione cefalica, perché ha ancora possibilità di girarsi autonomamente entro le 36-37 settimane di gravidanza.

Fino a quando si può girare un bambino podalico?

Alla 36esima settimana, la posizione assunta dal feto può considerarsi praticamente definitiva.

Va detto tuttavia che, in caso di una seconda gravidanza, esiste comunque una probabilità del 33,3% (1 caso su 3) che il feto si giri naturalmente dopo le 36 settimane. Al contrario, in caso di prima gravidanza, la probabilità che il bambino passi dalla posizione podalica a quella cefalica dopo le 36 settimane è solo del 12,5% (1 caso su 8).

Come aiutare il bambino a girarsi in posizione cefalica?

Fortunatamente, esistono delle tecniche che possono aiutare il bambino a girarsi per tempo. Tra queste troviamo:

  1. gli esercizi posturali
  2. la moxibustione o moxa
  3. le manovre di rivolgimento

Vediamo insieme di cosa si tratta e qual è la loro percentuale di successo.

1. Esercizi per far girare il bambino podalico

Si tratta di esercizi di ginnastica dolce che, eseguiti con regolarità, dovrebbero “convincere” il feto ad assumere la posizione corretta.

Durante i corsi di accompagnamento alla nascita, le ostetriche consigliano generalmente uno o più dei seguenti esercizi per far girare il bambino podalico. Va detto che, tuttavia, non esistono molte prove scientifiche sulla loro reale efficacia.

Posizione genupettorale

Questo esercizio dovrebbe aiutare il tuo bimbo a “sganciare” il sederino dalla zona pelvica, aumentando lo spazio a sua disposizione per girarsi.

  • Su un materassino, mettiti carponi e appoggia la testa e il torace a terra, tenendo il bacino sollevato.
  • Divarica leggermente le gambe, in modo che non premano sul pancione, e muovi dolcemente i fianchi.
  • Ripeti l’esercizio più volte al giorno, per circa 15 minuti.
Esercizi per far girare il bambino podalico: la posizione genupettorale

Posizione verticale

Anche questo esercizio serve ad aumentare lo spazio libero a disposizione del piccolo, spingendolo a cambiare posizione. Ecco come fare.

  • Sdraiati a pancia in su, mettendo dei cuscini sotto le natiche, in modo che il bacino resti sollevato.
  • Alza le gambe e appoggiale al muro o sul divano. Per stare più comoda, puoi aggiungere anche un cuscino sotto la testa.
  • Resta in questa posizione per 10 minuti e ripetila tre volte al giorno, preferibilmente a stomaco vuoto e quando senti che il tuo bambino è più attivo.

2. Moxibustione o moxa

La seconda possibilità è la cosiddetta moxibustione o moxa, una tecnica della medicina tradizionale cinese che prevede l’uso di un sigaro di artemisia essiccata e compressa per stimolare, tramite il calore, il punto di agopuntura che si trova sul margine esterno del piede, a livello dell’ultimo dito.

Solitamente, il trattamento ha una durata di 60 minuti e viene effettuato da ostetriche specializzate un paio di volte al giorno per due volte a settimana, iniziando dalla 28esima settimana di gravidanza fino alla 37esima.

La moxa può essere associata all’esecuzione degli esercizi posturali o all’agopuntura.

Anche in questo caso, tuttavia, non esistono statistiche significative sull’efficacia di questa tecnica: l’unica certezza è che si tratta di un metodo privo di rischi sia per la mamma che per il bambino.

Moxa in gravidanza: video

3. Manovre di rivolgimento

Una terza possibilità è rappresentata dalle cosiddette manovre esterne di rivolgimento o versione cefalica esterna.

Attraverso questa procedura, il ginecologo accompagna dolcemente il sederino del bambino verso il lato e verso l’alto, per permettere al futuro bebè di fare una capriola in avanti e posizionarsi correttamente.

In caso di necessità, è possibile accompagnare allo stesso tempo anche la testolina verso il basso.

Solitamente, questa manovra viene eseguita alla 37esima settimana, dopo aver effettuato alcuni accertamenti per verificare che non esistano delle controindicazioni.

La percentuale di successo dimostrata è di circa il 60% e le complicazioni sono rare. Per ridurre al minimo i rischi, tuttavia, la versione cefalica esterna deve essere eseguita in ospedale e tenendo sempre sotto controllo il battito cardiaco del feto.

Bambino podalico: come dormire?

Nei forum frequentati dalle mamme in attesa potresti aver letto che la posizione assunta durante il sonno può aiutare il feto a orientarsi correttamente. È vero? E se sì, come dormire per far girare il feto?

In realtà non esistono prove scientifiche che dormire in una determinata posizione aiuti il bambino podalico a “mettere la testa a posto”. Detto questo, solitamente si consiglia a tutte le donne in gravidanza di dormire sul fianco sinistro, per favorire la circolazione sanguigna e ridurre il gonfiore a piedi e gambe, eventualmente con un cuscino a sostegno del pancione.

Se questa posizione è scomoda, nulla vieta però di coricarsi sul fianco destro o supina con un cuscino sotto testa e spalle, per ridurre il peso sulla vena cava inferiore (il vaso responsabile del ritorno del sangue dagli arti inferiori al cuore).

Cosa succede se il bambino non si gira?

In circa il 4% delle gravidanze a termine, il bambino giunge al momento del parto in posizione podalica.

Quando questo accade, i ginecologi consigliano generalmente di procedere a un parto cesareo, perché nella maggior parte delle gravidanze una nascita per via vaginale esporrebbe la mamma e il suo piccolo a rischi troppo elevati.

In casi selezionati e presso alcuni centri di riferimento, tuttavia, è possibile offrire alle donne che lo richiedono un parto podalico naturale. Questa soluzione può essere proposta ad esempio in caso di secondo gemello podalico o se la donna è alla seconda gravidanza o successiva (pazienti pluripare).

Fonti principali


Feto podalico, a quante settimane dovrebbe girarsi? Risponde l’ostetrica

Buongiorno, ieri dal pronto soccorso mi hanno detto che il piccolo è podalico, sono 30+6 e so che c’e’ tempo che si giri, ma la mia domanda è: a quante settimane dovrebbe essere in posizione?  E quando si decide per un cesareo nel caso non fosse cefalico? Grazie per la sua disponibilità.

Non si preoccupi, a 30/34 settimane di gravidanza il 20% dei feti è podalico, ma la maggior parte di questi si girano spontaneamente prima del parto, pochissimi rimangono in questa posizione fino al termine. Ci sono delle tecniche dolci per favorire il capovolgimento del suo bambino, come il massaggio con il rebozo, un telo messicano, la ginnastica dolce o la moxa. Può rivolgersi alla Sua Ostetrica per conoscere queste tecniche o chiedere informazioni al suo ginecologo.