Disturbi della digestione in gravidanza: ecco come combatterli

La cattiva digestione in gravidanza è un problema molto diffuso, ma esistono dei buoni comportamenti che possono aiutarti ad alleviarla.

Disturbi della digestione come nausea, gonfiore addominale e bruciore di stomaco sono molto comuni in gravidanza e interessano, con diversi gradi di intensità, quasi tutte le future mamme. Generalmente si tratta di malesseri che possono essere affrontati con qualche cambiamento nella dieta e nello stile di vita, oltre che con una buona dose di pazienza. Talvolta, tuttavia, può essere necessario ricorrere all’uso di integratori o di medicinali specifici, da assumere sempre solo su indicazione del medico di fiducia.

Quando iniziano i problemi di digestione in gravidanza?

Le difficoltà digestive possono comparire già a inizio gravidanza, Tra queste troviamo ad esempio la nausea, che tende a manifestarsi molto precocemente e a regredire nell’arco di qualche mese.

Altri disturbi invece si presentano solitamente in una fase più avanzata della gravidanza e si risolvono dopo la nascita del bambino.

Perché si soffre di cattiva digestione in gravidanza?

A causare i disturbi della digestione tipici della gravidanza sono soprattutto i cambiamenti ormonali e, in particolare, l’aumento di progesterone. Questo ormone, infatti, induce un maggiore rilassamento della muscolatura gastrica e intestinale che rallenta lo svuotamento del tratto digestivo, provocando bruciore di stomaco, senso di pesantezza, gonfiore addominale e stitichezza.

La gonadotropina corionica (o hGC) e gli estrogeni sembrano invece responsabili di un altro sintomo tipico della dolce attesa: la nausea, che può essere accompagnata da alterazioni del gusto, aumentata salivazione e vomito.

Con il procedere della gestazione, ai fattori ormonali si aggiunge poi la compressione meccanica esercitata dall’utero in espansione sullo stomaco e sull’intestino, che accentua il reflusso acido e rallenta ulteriormente la digestione e il transito delle feci.

Come risolvere i problemi di digestione in gravidanza?

Anche se probabilmente sarà necessario imparare a convivere con alcuni di questi disturbi, esistono dei comportamenti che possono aiutare a ridurre l’intensità e la frequenza dei sintomi. 

  • Consuma pasti piccoli e frequenti: eviterai di sovraccaricare lo stomaco e di restare a digiuno per periodi prolungati, contrastando nausea e acidità.
  • Mastica a lungo e con lentezza: anche se ti potrà sembrare banale, il processo digestivo comincia in bocca.
  • Bevi di più: introdurre molti liquidi è fondamentale per mantenere le feci morbide e prevenire la stitichezza. Per alleviare disturbi come nausea o bruciore di stomaco, tuttavia, il consiglio è quello di bere a piccoli sorsi e preferibilmente prima o dopo i pasti.     
  • Limita gli alimenti a rischio: se noti che alcuni cibi scatenano i sintomi, cerca di ridurne l’assunzione. Fritti, grassi animali e salse elaborate, ad esempio, sono difficili da digerire e favoriscono il reflusso acido e il gonfiore addominale.
  • Assumi molte fibre: questa componente alimentare è fondamentale per contrastare la stitichezza. Per prevenire l’eventuale gonfiore, il consiglio è quello di ridurre legumi e ortaggi in purea, e di consumare la frutta lontano dai pasti.
  • Prediligi cibi tiepidi o freddi: le pietanze troppo calde potrebbero peggiorare il bruciore di stomaco e, a causa dell’odore più accentuato, scatenare la nausea.
  • Mantieniti attiva: una breve camminata può essere un toccasana per pancia gonfia e intestino pigro. L’esercizio fisico, inoltre, aiuta a combattere ansia e stress, che a loro volta possono favorire o accentuare i disturbi digestivi.
  • Dopo i pasti, aspetta almeno due o tre ore prima di coricarti: la posizione distesa favorisce la risalita dei succhi gastrici e rallenta la digestione.
  • Rivolgiti al medico di fiducia: ti consiglierà il rimedio più adatto per alleviare il malessere.

Quando preoccuparsi?

Anche se i problemi di digestione possono essere fonte di grande disagio, solitamente non rappresentano un rischio per la salute di mamma e bambino.

Talvolta, tuttavia, possono essere particolarmente intensi oppure essere accompagnati da sintomi che richiedono un’accurata valutazione medica.

Per queste ragioni, non esitare a contattare il tuo ginecologo o la tua ostetrica di fiducia se si verificano le seguenti evenienze:

  • episodi di nausea e vomito ripetuti e frequenti
  • dolore o crampi addominali
  • stitichezza grave associata a dolore addominale, emissione di muco o sangue, o scariche di diarrea
  • febbre o brividi