Bonding prenatale: il legame di attaccamento tra mamma, papà e bambino

Il legame affettivo tra mamma, papà e bambino inizia già durante la gravidanza. Gli psicologi parlano di bonding prenatale: vediamo insieme di cosa si tratta.

Il termine bonding prenatale (dall’inglese bonding = legame) significa “creazione di un legame, unione, attaccamento” e definisce un processo, sia conscio che inconscio, attraverso cui il nascituro e i futuri genitori si collegano in una relazione intima.

Un dialogo con il bambino

Il bonding prenatale può essere inteso come un vero e proprio dialogo, che costituisce di fatto il fondamento per tutti i successivi legami del bambino.

La scienza conferma sempre di più, attraverso ricerche e studi, che è possibile creare un rapporto di comunicazione reale tra bambino e genitori, in quanto il feto sin dalle prime settimane di gestazione è un essere sensibile, intelligente, socievole, in grado di percepire sia psicologicamente che emotivamente e di eleborare delle sensazioni.

Ad esempio, nonostante il feto abbia le palpebre chiuse fino alla 26° settimana, già da prima riesce a percepire le stimolazioni luminose che passano attraverso il pancione.

Intorno alla 24°-25° settimana, inoltre, la capacità uditiva è praticamente uguale a quella di un adulto e a poche ore di vita il neonato è in grado di riconosce non solo la voce della mamma e del papà, ma anche musiche melodie ascoltate durante gli ultimi mesi di gestazione.

Il ruolo della mamma nel bonding prenatale

Il bonding è un processo che si sviluppa inizialmente soprattutto nella relazione tra madre e bambino: inzia durante la gravidanza e termina all’incirca nel primo di anno di vita del bambino.

Molti studi confermano che uno dei fattori che influisce maggiormente sul bonding prenatale tra madre e figlio è l’atteggiamento della futura mamma nei confronti della gravidanza.

Durante questi nove mesi, la comunicazione tra madre e bambino avviene a diversi livelli e funziona in entrambe le direzioni. Il bambino comincia a scoprire la madre e il mondo attraverso di lei e lei comincia a scoprire il figlio.

All’inzio la loro relazione è prettamente fisiologica: il feto infatti conosce la madre attraverso ciò che mangia, beve, inala, assorbe e percepisce attraverso il sangue della placenta. Il bambino sente anche le emozioni della madre, che lei gli comunica attraverso gli ormoni: come sappiamo, esistono infatti gli ormoni dello stress o gli ormoni della felicità.

Con il passare delle settimane il legame di attaccamento si intensifica, in quanto la comunicazione diventa anche comportamentale: il bambino comincia a percepire i gesti e la voce della madre, mentre accarezza il pancione e parla con lui, e può reagire scalciando più forte o avvicinando la testa alla sua mano.

Un altro step di bonding prenatale che madre e bambino raggiungono è quello della comunicazione empatica. Si tratta di una comunicazione molto sottile, fatta di sogni ad occhi chiusi e aperti, di fantasie e di pensieri della madre che influiscono sulla relazione prenatale con il figlio. Fantasticare su qualcosa di reale e piacevole che potrà confermarsi con il tempo oppure no, manda comunque un messaggio d’amore e di benessere al bambino.

Il ruolo delle papà nel bonding prenatale

Il ruolo paterno è altrettanto importante di quello materno per il bambino, anche se spesso passa in secondo piano. Invece è fondamentale che il futuro papà prenda parte alle varie tappe della gestazione, essendo presente alle ecografie e al corso pre-parto, e che sia partecipe anche emotivamente, parlando il bambino, accarezzando la pancia e parlando con il bambino così come fa la futura mamma.

Questi gesti permettono anche al padre di entrare in relazione con il proprio bambino e di gettare le basi di un solido attaccamento dopo la nascita, anche se per il momento si tratta ancora un “rapporto a distanza”.

Dopo la nascita

Al momento della nascita, il legame di attaccamento si arricchisce e si rafforza durante le prime ore di contatto (tramite il contatto pelle a pelle e l’allattamento) e di primo rapporto “vis-à-vis” con le figure genitoriali (l’importanza dello sguardo durante le piccole azioni quotidiane come il cambio del pannolino, il bagnetto e l’allattamento). Molto utile per rafforzare la relazione con il bambino sono anche i massaggi infantili effettuati da mamma e papà.

In conclusione

Creare un forte legame di attaccamento è importante non solo per la relazione futura tra genitori e bambino ma anche tutte le altre che instaurerà nel corso della sua vita.

Inoltre, per la madre e il padre è importante acquisire la consapevolezza che questo legame li aiuterà a sviluppare il loro senso di competenza rispetto alle esigenze del proprio figlio e, di conseguenza, aiuterà il bambino a sviluppare una sana fiducia in sé stesso.