Sushi in gravidanza: ecco quando si può mangiare

Un articolo e un video con i consigli della nutrizionista per scoprire quando e come si può mangiare il sushi in gravidanza.

Il sushi è un piatto giapponese molto amato in Italia, che negli anni continua ad aumentare la sua popolarità. Poiché l’ingrediente principale di questo piatto è il pesce crudo, molte mamme in attesa si chiedono se sia possibile mangiare il sushi in gravidanza o se invece sia necessario rinunciare fino a dopo il parto.

La buona notizia è che il sushi non è assolutamente vietato in gravidanza, ma servono comunque alcune precauzioni per consumarlo in sicurezza.

Mangiare pesce crudo in gravidanza: i rischi

Molte future mamme temono che mangiare pesce crudo in gravidanza possa metterle a rischio di toxoplasmosi.

In realtà, il pesce crudo non è di per sé una fonte di infezione da toxoplasma, a meno che non sia contaminato dal contatto con altri alimenti contenenti questo parassita.

Esistono però altri microrganismi pericolosi per le donne in gravidanza che sono in grado di infettare il pesce crudo, come la Listeria, la Salmonella, l’Escherichia coli e soprattutto l’Anisakis, un verme marino le cui larve possono contaminare i pesci comunemente utilizzati in cucina e causare gravi tossinfezioni alimentari.

Quale sushi si può mangiare in gravidanza?

Sushi crudo in gravidanza

Per le future mamme amanti del sushi preparato con pesce crudo, la buona notizia è che il sushi crudo non è vietato in gravidanza.

Secondo una normativa europea del 2004, infatti, tutte le attività che somministrano pesce crudo sono tenute all’abbattimento, una procedura che prevede il congelamento del pesce a temperature a -20°C per almeno 24 ore, ossia il tempo necessario a eliminare tutti gli eventuali parassiti (larve comprese).

Via libera quindi a sushi e sashimi in gravidanza, purché trattati secondo la legge vigente e quindi preparati con pesce rigorosamente abbattuto.

La raccomandazione, pertanto, è quella di scegliere ristoranti degni di fiducia, che seguano scrupolosamente le corrette procedure di trattamento e conservazione degli alimenti.

Una possibile preoccupazione è anche quella della contaminazione crociata del pesce, dovuta al contatto con altri alimenti, utensili o superfici infette.

Ad esempio, le donne in gravidanza che sono risultate toxo-negative (o che non hanno ancora eseguito gli esami del sangue appositi) dovranno assicurarsi che le verdure utilizzate per cucinare il sushi siano state ben lavate.

Sushi cotto in gravidanza

Naturalmente, consumare sushi preparato con pesce ben cotto è un’opzione generalmente sicura, perché la cottura uccide i parassiti eventualmente presenti.

Anche qui, però, si pone il problema della possibile cross-contaminazione.

In conclusione: quando si può mangiare il sushi in gravidanza?

Considerato quanto abbiamo detto finora, è possibile mangiare il sushi (e più in generale il pesce crudo) in gravidanza senza correre alcun rischio quando:

  • il pesce è stato abbattuto, andando a eliminare i microrganismi potenzialmente pericolosi per mamma e bambino;
  • il pesce è stato correttamente conservato e scongelato in giornata, per evitare il rischio di possibili tossinfezioni. Meglio quindi evitare le vaschette di sushi pronto;
  • le verdure sono state lavate accuratamente (se la mamma è toxo-negativa).

Infine, un ultimo consiglio è quello di consumare con moderazione le salsine di accompagnamento e, in particolare, la salsa di soia. A causa dell’alto contenuto di sale (sodio), questi condimenti aumentano infatti la ritenzione idrica e il rischio di ipertensione in gravidanza.

Fonti