Si può rimanere incinta in gravidanza? La superfetazione

Concepire un secondo bambino mentre si è già incinta è quasi impossibile. Nei rarissimi casi in cui accade, si parla di superfetazione. Ecco di cosa si tratta.

Superfetazione è un nome bruttino che definisce il fenomeno per cui un mammifero può ovulare e concepire una seconda volta mentre è già in atto una gravidanza.

Questo evento accade con una certa frequenza in alcuni mammiferi, come i conigli selvatici, ma negli esseri essere umani è estremamente raro. Quando si verifica, la donna porta in grembo due feti a due diversi stadi di sviluppo e cioè con due epoche gestazionali diverse.

Superfetazione: immagine ecografica di due feti in diverse epoche gestazionali
Superfetazione: immagine ecografica di due feti in diverse epoche gestazionali.

Come è possibile?

Perché avvenga una superfetazione “naturale”, è necessario che la donna abbia una seconda ovulazione dopo essere rimasta incinta e che l’ovulo venga fecondato e si impianti nell’utero.

Normalmente, tuttavia, una donna smette di avere cicli mestruali nel momento in cui avviene il concepimento. I cambiamenti ormonali e fisici che la gravidanza comporta prevengono infatti una ulteriore ovulazione e quindi la possibilità di rimanere incinta di nuovo. Ecco perché quasi tutti i casi conosciuti di superfetazione sono associati alla fecondazione assistita.

In ogni caso, è importante sottolineare che questo evento è quasi impossibile, anche per le donne che si sottopongono a trattamenti di PMA. Ricordiamo infatti che ad oggi si conoscono solo una decina di casi di superfetazione in tutto il mondo.

I bambini che nasceranno saranno gemelli?

Poiché sono stati concepiti in due momenti differenti, i bambini non saranno propriamente gemelli, anche se verranno partoriti insieme.

La superfetazione, infatti, è differente dalla superfecondazione, ossia quel fenomeno per cui nello stesso ciclo mestruale vengono rilasciati e fecondati due ovuli e che dà origine ai gemelli eterozigoti (detti anche diversi o fraterni).

Casi recenti di superfetazione

Nel 2008 una revisione della letteratura scientifica aveva trovato meno di 10 casi conosciuti e documentati di impianto di un secondo embrione in un utero dove era già presente un feto frutto di un concepimento precedente.

Ciascun feto aveva un sacco amniotico separato e le differenze nelle loro dimensioni erano evidenti già nel primo trimestre di gravidanza e sono proseguite fino a indurre i medici a spiegare questa situazione con il termine di superfetazione. In epoca più recente, sono noti altri esempi che hanno fatto notizia in tutto il mondo.

2009: il caso di Julia

Nel 2009 in Arkansas, Julia Grovenburg ha dato alla luce due bambini con taglio cesareo, concepiti a circa 2-3 settimane di distanza l’uno dall’altro.

Durante la prima ecografia il medico aveva visualizzato un feto con una determinata epoca gestazionale e aveva poi individuato un secondo battito cardiaco appartenente a un feto molto più piccolo rispetto all’altro, con un’epoca gestazionale completamente diversa.

Come sappiamo, alla nascita i bambini possono avere dimensioni molto diverse tra loro, ma nelle fasi precoci della gravidanza lo sviluppo dei feti è praticamente identico.

Per questo motivo non ci sono stati dubbi nel definirlo un caso di superfetazione, ossia una gravidanza doppia ma non propriamente gemellare. La conferma è avvenuta solo dopo la nascita attraverso controlli metabolici e genetici.

In questo caso la mamma aveva avuto un ciclo mestruale a gravidanza appena iniziata e aveva concepito il secondo bambino mentre già era incinta del primo.

2016: il caso di Katy

Nel 2016 in Australia, Katy Hill ha partorito due “gemelline”, Charlotte e Olivia, concepite a 10 giorni di distanza l’una dall’altra.

Superfetazione: due bambini appena nati concepiti a giorni di distanza
Kate Hill con il marito e le due “gemelline” appena dopo il parto, avvenuto con taglio cesareo.

In questo caso la situazione è stata un po’ diversa, in quanto vi era stato un unico rapporto.

La mamma soffriva di PCOS (sindrome dell’ovaio policistico) e si stava sottoponendo a cure per stimolare l’ovulazione. Il rapporto aveva portato in un primo tempo a un unico concepimento. Sembra però che alcuni spermatozoi siano sopravvissuti altri 10 giorni e abbiano portato al concepimento della seconda bambina grazie a una nuova ovulazione.

Anche qui la conferma di superfetazione è avvenuta con controlli specifici avvenuti dopo la nascita.

Questo caso è ancora più eccezionale del precedente, dal momento che gli spermatozoi normalmente hanno un ciclo di vita non superiore ai 5 giorni.

2021: i casi di Deonna, Rebecca e Cara

Si tratta degli esempi più recenti.

Il primo è quello di Deonna Fletcher, che nel 2001 ha dato alla luce le sue tre figlie Amber, Amani e Dream. Alla prima ecografia era stato possibile osservare solo un feto, ma a due settimane di distanza l’esame ha rivelato l’esistenza di altre due gemelline concepite sei giorni dopo la sorella.

Il secondo è invece il caso di Rebecca Roberts, che all’ecografia eseguita a 12 settimane di gravidanza ha scoperto di aspettare un secondo bambino, concepito circa 3 settimane dopo il primo. Il parto è avvenuto per induzione a causa di alcuni problemi a carico del cordone ombelicale del feto più piccolo e Rebecca ha partorito la gemellina “più giovane”, Rosalie, a 30 settimane e il “fratellino maggiore” Noah a 33.

L’ultimo caso riguarda una mamma texana, Cara Winhold, che a ottobre del 2021 ha dato alla luce due bimbi, Colson e Cayden, concepiti a circa una settimana di distanza tra loro.

La donna aveva scoperto di essere incinta dopo aver avuto ben tre aborti spontanei. Alla seconda ecografia, che per precauzione era stata fissata a sole 2 settimane dalla prima, è stato possibile osservare un secondo embrione a uno stadio di sviluppo più precoce rispetto al primo.

I rischi della superfetazione

Se il secondo concepimento avviene a distanza di pochi giorni, i rischi sono simili a quelli di una normale gravidanza gemellare dizigotica. Se però i feti hanno un’età gestazionale molto diversa, la superfetazione può comportare il rischio di un parto prematuro per il bambino concepito più tardi. Nella maggioranza dei casi conosciuti, tuttavia, i bambini avevano da 10 giorni a 3 settimane di differenza e la nascita è avvenuta senza complicazioni.

In conclusione

Anche se la superfetazione rappresenta un fenomeno molto interessante, è un evento molto raro che non deve creare preoccupazione.

La probabilità di rimanere incinta durante una gravidanza, anche con la fecondazione assistita, è infatti praticamente vicina allo zero.

Fonti