Incontinenza in gravidanza: come dire stop alle perdite urinarie

Cause e rimedi per combattere l'incontinenza in gravidanza.

Spesso noi donne, prima di rimanere incinte, immaginiamo la gravidanza come una sorta di stato di grazia, una condizione di pienezza fisica ed emotiva. Quello che ancora non sappiamo (e che non ci dicono!) è che aspettare un bambino, in molti casi, significa fare i conti con una serie di sintomi molto fastidiosi e talvolta decisamente imbarazzanti. Tra questi troviamo senz’altro gli episodi di incontinenza urinaria, che – è bene saperlo – interessano circa il 41% delle donne in gravidanza. Sostanzialmente, si tratta di inaspettate “perdite di pipì”, che generalmente colgono le future mamme di sorpresa durante una risata, un colpo di tosse, uno starnuto o uno sforzo fisico.

In questo articolo, vedremo perché compaiono le perdite di urina in gravidanza e, soprattutto, cosa fare per risolverle e quando preoccuparsi.

Incontinenza in gravidanza: cause e fattori di rischio

All’origine di questo problema ci sono i cambiamenti fisici e ormonali che avvengono durante la gravidanza.

Una delle cause principali è infatti rappresentata dall’ingrandimento dell’utero, che con il passare delle settimane aumenta la sua pressione sulla vescica e sui muscoli pelvici, accentuando lo stimolo a urinare.

Per questa ragione, le perdite urinarie sono frequenti soprattutto nel terzo trimestre, anche se in caso di gemelli o di una seconda gravidanza possono comparire anche prima.

Inoltre, gioca un ruolo fondamentale l’azione del progesterone, che agisce rilassando la muscolatura della vescica e dell’uretra (il tubicino che trasporta l’urina all’esterno del corpo), riducendo la capacità di trattenere la pipì.

Naturalmente, non tutte le donne soffrono di incontinenza urinaria in gravidanza. Alcune categorie, però, sono più a rischio: ad esempio, hanno maggiori probabilità di svilupparla le future mamme che in passato hanno avuto delle infezioni urinarie, hanno già partorito per via vaginale, sono in sovrappeso o hanno un’età superiore ai 35 anni.

Cosa fare per combattere l’incontinenza in gravidanza?

Esistono delle buone abitudini e degli esercizi specifici che possono aiutare a prevenire o a contrastare le perdite di urina occasionali. Di seguito, abbiamo elencato i più importanti.

  • Non ignorare lo stimolo a urinare: una vescica troppo piena aumenta il rischio di perdite.
  • Svuota la vescica prima dell’attività sportiva: ti aiuterà a evitare episodi di incontinenza associati allo sforzo fisico
  • Tonifica il pavimento pelvico! Gli esercizi di Kegel sono un ottimo allenamento per i muscoli pelvici e, oltre a contrastare l’incontinenza, facilitano la ripresa dopo il parto. Prima di tutto, impara a riconoscere questa componente muscolare immaginando di interrompere il flusso di urina: i muscoli che si contraggono sono quelli da utilizzare negli esercizi. Ora che li hai individuati, contraili per 5-10 secondi e poi rilassali per altri 5-10 secondi, in serie ripetute di circa cinque minuti.
  • Segui una dieta ricca di fibre: la stitichezza favorisce gli episodi di incontinenza, perché aumenta la pressione sui muscoli pelvici.
  • Evita le bevande con effetto diuretico: tè, caffè e bibite gassate o a base di caffeina hanno un effetto irritante sulla vescica e possono ridurre la capacità di trattenere l’urina.
  • Assumi molti liquidi: una corretta idratazione è essenziale per il buon funzionamento dei reni e della vescica, e riduce il rischio di infezioni urinarie che potrebbero aggravare il problema dell’incontinenza.
  • Consulta il tuo ginecologo, l’ostetrica o un fisioterapista specializzato nella riabilitazione del pavimento pelvico: ti saprà indicare il rimedio più adatto.

Le perdite urinarie in gravidanza sono pericolose?

Per quanto possano essere spiacevoli e imbarazzanti, gli episodi di incontinenza non rappresentano un pericolo per mamma e bambino. A volte, però, possono spaventare la futura mamma, perché le perdite di urina sono facilmente confondibili con le perdite di liquido amniotico.

Come capire se si tratta di pipì o liquido amniotico?

Il colore giallo e l’odore di ammoniaca dovrebbero essere indizi sufficienti per distinguere il tipo di perdite, anche se in alcuni casi la maggiore assunzione di liquidi può rendere l’urina molto chiara e inodore.

Per risolvere l’incertezza, il consiglio è quello di cambiarsi e posizionare un telino di cotone bianco all’interno degli slip oppure degli appositi assorbenti che cambiano di colore in caso di perdite di liquido amniotico, per riuscire a distinguere meglio il colore delle perdite.

Questo accorgimento è utile anche per valutare se il tessuto continua a bagnarsi: in caso di liquido amniotico, infatti, si osserverà una fuoriuscita di liquido trasparente e inodore che non si interrompe.

In ogni caso, se il dubbio persiste è importante contattare ginecologo o l’ostetrica di fiducia, che valuteranno la necessità di un eventuale controllo.

Quando preoccuparsi?

In presenza di:

  • perdite acquose maleodoranti, scure, striate di verde o di marrone

oppure

  • perdite di sangue rosso vivo o rosso scuro, simili al flusso mestruale

è sempre necessario informare immediatamente il ginecologo o recarsi prontamente al pronto soccorso, per escludere la presenza di complicazioni.

L’incontinenza scompare dopo il parto?

Nella maggior parte dei casi le perdite di urina in gravidanza si risolvono qualche settimana dopo il parto. Purtroppo però, in circa il 30% delle neomamme possono continuare per diversi mesi dopo la nascita del bambino e necessitano quindi di un trattamento specifico.

Fonti