Il piano del parto: come prepararlo

Conosci il piano di parto? Sai a che cosa serve? Si tratta di un documento, che puoi compilare in gravidanza, nel quale puoi indicare ciò che desideri venga fatto e non fatto durante il tuo travaglio e parto.

Per stilare il piano del parto, ti aiuterà rispondere alla domanda “come vorrei fosse il mio travaglio e parto?” e puoi rispondere a questa domanda da sola, insieme al tuo compagno o alla tua ostetrica o doula.

Il suggerimento è di preparalo con calma, dopo esserti informata per tutti i 9 mesi di gravidanza.

Il piano del parto è a tutti gli effetti un documento. L’OMS, in un documento stilato nel 1985, ha dichiarato che:

La donna incinta e che sta per partorire, ha il diritto di essere informata sul tipo di assistenza che le viene offerta e fare le sue valutazioni, ma anche di pianificarla con l’equipe medica-ostetrica. La donna ha il diritto di esprimere le proprie volontà in merito all’assistenza in travaglio, durante il parto e il ricovero in ospedale, rifiutando procedure mediche e/o ostetriche effettuate di “routine” o per “protocolli”.

Piano del parto, documento

Precisazioni per la compilazione del piano del parto

  1. La gravidanza deve essere fisiologica.
  2. Il proprio compagno deve essere d’accordo sulle cose scritte nel piano del parto.
  3. Si può cambiare idea.

Esempio di piano del parto

Ecco a voi un esempio che potete modificare, stampare e presentare al vostro punto nascita il giorno del vostro parto o al termine della data presunta del parto quando avete il primo controllo in reparto.

Va consegnato alle ostetriche e loro lo metteranno in cartella così da essere a disposizione di tutte. Fatene una doppia copia così da averne una per voi.


Contenuto del documento:

Al Responsabile degenza ostetrica e ginecologica dott. ______________
Alle ostetriche del reparto dell’Ospedale _________di _____________

La mia data presunta di parto è il ___/___/____ e abbiamo scelto di partorire presso il vostro ospedale. Sicuramente comprenderete l’importanza che ha per me e la mia famiglia questo evento. Durante il periodo della gravidanza abbiamo maturato alcune richieste. Queste sono per noi molto importanti, per poter vivere serenamente e consapevolmente la nascita del nostro bambino. Siamo consapevoli del fatto che qualora si presentasse una reale necessità di intervenire non esiteremmo a seguire le indicazioni mediche.

  • Vorrei che mio marito fosse presente durante tutto il travaglio, anche se questo avvenga di notte.
  • Vorrei avere la possibilità di muovermi e di camminare a mio
    piacimento. In caso di monitoraggio continuo vorrei mi venisse spiegato il perchè devo tenerlo per tutto il tempo del travaglio e del parto.
  • Vorrei poter mangiare e bere durante il travaglio.
  • Vorrei poter fare una doccia o travagliare in vasca.
  • Non voglio subire clisteri.
  • Non desidero essere rasata.
  • Non desidero che le acque vengano rotte artificialmente. La rottura del sacco avviene spontaneamente in qualsiasi momento del travaglio. Rompere il sacco significa, aumentare il rischio di infezioni.
  • Non voglio che il travaglio venga accelerato. Piuttosto voglio essere lasciata da sola in intimità con mio marito, a luce soffusa così da rilassarmi ed aumentare la produzione di ossitocina naturalmente.
  • Vorrei che il travaglio si svolgesse in un clima sereno, con poche persone. Un via vai di persone, studenti, volontari, medici, rallentano il travaglio.
  • Vorrei che le visite interne fossero ridotte al minimo indispensabile.
  • Se fosse necessario un cesareo d’urgenza desidero che prima mi sia spiegato il perché. Desidero che venga messo sul mio petto al più presto possibile.
  • Desidero che non venga effettuata l’episiotomia ma che mi laceri dove necessario.
  • Desidero che l’ostetrica assecondi le mie posizioni, aiutandomi a ridurre la percezione del dolore delle contrazioni con i massaggi e il calore.
  • Non voglio dover partorire sul lettino da parto.
  • Non voglio spingere a comando.
  • Vorrei essere libera di urlare.
  • Vorrei che il bambino mi fosse messo sul petto non appena nato.
  • Vorrei aspettare che il cordone ombelicale smetta di pulsare prima di clampare e che sia già avvenuto il secondamento.
  • Voglio stare le due ore successive al parto insieme al mio bambino quindi il bagnetto, la misurazione e le prime profilassi possono attendere.
  • Voglio allattare immediatamente il mio bambino o se decidessi di smettere di allattare voglio che venga rispettato il mio desiderio.
  • Non voglio che venga dato il biberon e il ciuccio a mio figlio.

Fiduciosi dell’accoglienza di queste richieste, ringraziamo tutto il personale che ci seguirà in questo evento così importante per noi.

Luogo, data e firma

Letto approvato e sottoscritto dal papà del nascituro


Scarica in formato WORD: Il piano del parto

Ricordate sempre che non tutti i parti sono fisiologici e in alcune situazioni il parto medicalizzato o il cesareo sono l’unica soluzione per salvare mamma e bambino, quindi non siate troppo rigide ma fidatevi anche delle competenze delle persone che lavorano nella struttura che avete scelto per far nascere il vostro bambino.

Buone riflessioni, future mamme.

“…Questo istante della nascita, questo momento di fragilità estrema, come bisogna rispettarlo!!
Il bambino è tra due mondi. Su una soglia. Esita.
Non fategli fretta. Non spingetelo. Lasciatelo entrare.
Che momento! Che cosa strana! Questo esserino che non è più un feto e non ancora un neonato.
Non è più dentro la madre, l’ha lasciata. Eppure lei respira ancora per lui.
E’ l’istante analogo a quello in cui l’uccello corre con le ali spiegate e poi di colpo, appoggiato sull’aria, volerà.
Quando si è staccato da terra, quando ha decollato? Non si sa.
Come non si sa dire quando la marea che sale comincia a ridiscendere.
Un momento ineffabile, impalpabile, il momento della nascita, quello in cui il bambino lascia la madre…”
Frédérick Leboyer

piano del parto gentile