La lettera che ho scritto a mia figlia prima della sua nascita

Una dolcissima lettera scritta da una nostra lettrice alla sua bimba un mese prima di partorire.

In questa pagina vogliamo condividere con voi questa lettera scritta durante la gravidanza (un mese prima del parto) da una nostra lettrice, mentre aspettava di avere tra le braccia la sua bambina, Veronica.

“Cara Veronica,

non manca tantissimo (poco più di un mese) al momento in cui finalmente io e il tuo papà potremo finalmente prenderti tra le braccia! Non puoi immaginare, almeno finché non sarai mamma anche tu un giorno, che sensazione meravigliosa si prova a diventare genitore.

Quando abbiamo scoperto che saresti arrivata eravamo contenti anche se ancora un po’ spaventati. La prima ecografia fatta ci ha finalmente spalancato le porte della felicità: tu eri ancora un piccolo fagiolino ma con il cuore che batteva forte forte!

I primi mesi di gravidanza non sono stati facili: avevo un sacco di nausee e tante cose che alla mamma piaceva mangiare (carote, minestrone, yogurt, latte e verdure cotte) a quanto pare non piacevano a te, chissà se adesso hai mantenuto le stesse preferenze. In compenso mi abbuffavo di patatine e Coca-Cola! Il tuo papà ha dovuto sopportare un bel po’ di sbalzi d’umore, mal di testa e vomitate!

Mano a mano che i mesi procedevano aumentava la certezza che tutto andasse per il verso giusto. All’inizio il pancione non ne voleva sapere di crescere e spesso mi domandavo dove fossi! La prima volta però che ho visto la pancia sobbalzare per i tuoi calcetti ho pianto di gioia! Da quel momento sei diventata una compagnia insostituibile. Capitava soprattutto dopo pranzo, mi stendevo sul divano, appoggiavo la mano sulla pancia e dopo un po’ cominciavi a fare le tue capriole e a giocherellare con gambe e braccia. In quel periodo abbiamo fatto un’ecografia dettagliata che ci ha rivelato che saresti stata una femminuccia: che bello! Io me lo sentivo già da un po’ che saresti stata una bimba… una mia sensazione… ci si intende bene tra donne! Il tuo papà era al settimo cielo: la sua bambina stava proprio bene. Nel giro di pochi giorni abbiamo deciso quello che sarebbe stato il tuo nome, Veronica, ma ci siamo ripromessi di non dirlo a nessuno fino alla tua nascita (nonostante insistenze varie da parte di nonni e zii!). A metà agosto, con l’arrivo delle vacanze, ci siamo mesi all’opera con la tua cameretta: il tuo papà ha colorato le pareti della camera (ti piace il colore?) e poi abbiamo sistemato i mobili. È piovuto parecchio in agosto tanto che in quattro e quattr’otto abbiamo completato il puzzle delle formichine! E nel frattempo, finalmente, ha cominciato a crescere il pancione! E che pancione! Al mare per la prima volta abbiamo “scoperto” il tuo singhiozzo.
Da settembre ce l’hai almeno 3-4 volte al giorno e come ti arrabbi se dura tanto: inizi ad agitarti, a calciare  a stiracchiarti puntando i piedini sul mio fianco destro! Non sei una gran dormigliona, ci sono giorni in cui non stai ferma un attimo! Mi piacerebbe riuscire a vedere quello che fai lì dentro! Sembra però ti stia divertendo un sacco!
Poche settimane fa ho dipinto le paperette sulle pareti della tua camera, ho sempre avuto un debole per le papere, spero piacciano anche a te! Il tuo papà in questi giorni è invece alle prese con il lettino. Lo sta mettendo a nuovo e passa i sabati a grattare e colorare, devo ricordarmi di fargli una foto! È così felice di diventare papà, basta guardarlo negli occhi per capirlo! E come è bello quando si china a baciarmi il pancione! Ogni tanto appoggia le labbra e si mette parlare con te, oppure ti accarezza  per calmarti quando sei agitata… chissà se dove sei ti arriva tutto l’amore che proviamo per te!
Anche adesso mentre scrivo ti fai sentire: non so se sono ginocchia, piedi o è il tuo culetto quello che sporge e spinge sotto il mio stomaco! Che sensazione meravigliosa è sentirti dentro di me!

Ora abbiamo quasi tutto pronto, abbiamo tutine e vestitini a volontà ma soprattutto non vediamo l’ora di darti tutto l’amore che meriti.

La tua mamma e il tuo papà.”