Diagnosi prenatale: attivare le risorse per affrontarla con l’ ipnosi Ericksoniana

Ecografia morfologica significa quasi sempre scoprire se la cicogna porterà un fiocco rosa oppure azzurro. In alcuni casi, purtroppo, ad arrivare è invece una notizia inattesa e sconvolgente: qualcosa nel bambino non va come dovrebbe.

Anche quando si tratta di malformazioni o condizioni curabili e a basso impatto sulla qualità di vita per il bambino, le reazioni emotive possono essere molto intense e complesse.

In molti casi, si tratta di un vero e proprio trauma: immagini o pensieri ricorrenti e intrusivi, disturbi del sonno, riduzione marcata dell’interesse verso qualsiasi cosa, sentimenti di distacco o estraneità verso gli altri, ansia diffusa, affettività ridotta, difficoltà a vedere prospettive future.

Un trauma a lungo termine

Gli studi dimostrano che il trauma rappresenta un importante fattore di rischio per l’instaurarsi di una sana relazione genitori-bambino e i suoi effetti dannosi possono avere ripercussioni anche a lungo termine. In molti casi, l’effetto del trauma legato alla diagnosi ha un impatto sulla vita del bambino più significativo della condizione fisica stessa.

ipnosi diagnosi prenatale

Alcuni mamme e papà, ad esempio, non riescono a guardare le foto del loro bambino appena nato, continuano a rivivere l’angoscia anche se il problema è superato e vivono il loro figlio come fragile, malato e delicato, limitandone la possibilità di esplorazione del mondo, l’autonomia e l’autostima.

È importante intervenire il prima possibile per dare alle future mamme e ai futuri papà la possibilità di attivare le risorse necessarie per accogliere il piccolino e le sue necessità. Non è vero che il tempo aggiusterà le cose: in molti casi, infatti, il tempo rimane “congelato” e con esso l’ansia, il malessere, la depressione.

Un metodo: ipnosi Ericksoniana

In questi casi, l’ipnosi Ericksoniana rappresenta uno strumento molto utile ed efficace perché priva di effetti collaterali e facilmente integrabile con i percorsi di cura. Innanzitutto facilita la risoluzione dei traumi e favorisce il ristabilirsi di un buon equilibrio emotivo, prerequisito indispensabile per affrontare con lucidità e forza le sfide più impegnative.

Inoltre, consente di lavorare in modo delicato con i vissuti sia personali, sia di coppia in modo che entrambi i genitori possano partecipare attivamente all’accoglimento del nuovo nato.

Interventi pensati su questi principi permettono di rinsaldare il legame di coppia e porre le basi per un nucleo familiare sereno. Infine, potenzia e rende disponibili le risorse emotive e relazionali che possono contribuire a trasformare le difficoltà (piccole e grandi) dei bambini in possibili punti di forza e resilienza (la capacità di far fronte alle sfide della vita).

L’ipnosi è uno stato naturale che emerge spontaneamente più volte al giorno e che permette di recuperare energie, rielaborare le esperienze vissute, entrare a contatto con le proprie fantasie, desideri e potenzialità. Chi studia e pratica l’ipnosi apprende ad accedere a questo stato ogniqualvolta lo desidera (per saperne di più clicca qui).

Dott.ssa Nicoletta Gava

Fonti

Barabasz, A., & Barabasz, M. (2013). Hypnosis for PTSD: Evidence based placebo controlled studies. Journal of Trauma and Treatment, 2167-1222.

Fowler, J. C., Allen, J. G., Oldham, J. M., & Frueh, B. C. (2013). Exposure to interpersonal trauma, attachment insecurity, and depression severity. Journal of affective disorders, 149(1), 313-318.

Lalor, J., Begley, C. M., & Galavan, E. (2009). Recasting Hope: a process of adaptation following fetal anomaly diagnosis. Social Science & Medicine, 68(3), 462-472.