Raffreddore in gravidanza: come curarlo e i farmaci da evitare

Come curare il raffreddore in gravidanza? Quali farmaci si possono prendere e quali invece sono sconsigliati nel primo, nel secondo e nel terzo trimestre? Te lo spieghiamo in questo articolo.

Prendere il raffreddore in gravidanza può essere estremamente fastidioso. Anche se non si tratta di un disturbo pericoloso per mamma e bambino, infatti, i sintomi possono durare più a lungo a causa dell’indebolimento del sistema immunitario.

Inoltre, la sensazione di naso chiuso o colante può andare a peggiorare alcuni disagi tipici dei nove mesi, come mal di testa e difficoltà a dormire.

Cosa fare quindi per curare il raffreddore in gravidanza? Quali farmaci si possono prendere e quali invece sono da evitare? E quando rivolgersi al medico?

Raffreddore in gravidanza: sintomi

Il raffreddore è un’infezione virale delle alte vie respiratorie. Tra i sintomi più comuni di questo tipo di infezioni troviamo:

  • mal di gola (che passa dopo qualche giorno)
  • naso che cola (rinorrea)
  • naso chiuso (congestione nasale)
  • starnuti
  • tosse
  • mal di testa
  • febbre moderata

Quanto dura il raffreddore in gravidanza?

Di solito raffreddore dura circa una settimana e poi si risolve spontaneamente, senza il bisogno di alcuna terapia. In gravidanza, tuttavia, potrebbe durare anche più a lungo, perché la risposta immunitaria tende a essere più debole. In ogni caso, se i sintomi persistono oltre i 7 giorni, è sempre consigliabile contattare il medico.

Esistono poi alcune situazioni in cui il raffreddore potrebbe durare per diverse settimane e non avere cause infettive. 

Si parla allora di rinite gravidica, un disturbo legato al particolare stato ormonale della gravidanza che tende a comparire nel secondo trimestre, per risolversi un paio di settimane dopo il parto.

Come curare il raffreddore in gravidanza?

Purtroppo non esiste una cura per il raffreddore. In assenza di complicazioni, assumere antibiotici per accelerare la guarigione è assolutamente inutile, in quanto si tratta di un’infezione causata da virus e non da batteri.

Esistono però diversi rimedi che possono aiutare a trovare sollievo dai sintomi del raffreddore in gravidanza.

  • Riposa, in modo che il tuo corpo possa avere più energie per combattere l’infezione.

  • Bevi spesso, per restare idratata. Oltre all’acqua, una tisana calda con miele può aiutarti ad alleviare tosse e mal di gola.

  • Segui un’alimentazione sana e ricca di vitamine e sali minerali (verdura e frutta).

  • Fai dei lavaggi nasali con soluzione fisiologica per liberare il naso chiuso ed evitare il ristagno di secrezioni. In alternativa alle classiche siringhe, puoi utilizzare uno spray, una doccia nasale (rinowash) o un apparecchio aerosol.

  • Riduci la congestione nasale, facendo suffumigi (fumenti) con acqua calda. Una doccia o un bagno caldo possono aiutare ulteriormente, così come un umidificatore d’ambiente nella stanza.

  • Tieni la testa sollevata mentre dormi, utilizzando un cuscino in più.

  • Fai dei gargarismi con acqua tiepida salata, per lenire il dolore alla gola.

  • Evita l’esposizione al fumo e ad altre sostanze irritanti, per non infiammare ulteriormente le mucose.

Farmaci per il raffreddore in gravidanza: cosa prendere nel primo, nel secondo e nel terzo trimestre

In linea generale, una donna incinta dovrebbe sempre consultare il medico prima di prendere un farmaco, anche se:

  • lo ha già assunto prima della gravidanza
  • si tratta di un prodotto da banco, erboristico o fitoterapico, acquistabile senza ricetta.

Alcuni medicinali, infatti, non sono compatibili con la gravidanza perché possono essere nocivi per il feto. Altri, invece, possono essere assunti solo in determinate epoche gestazionali (ad esempio dopo il primo trimestre) o a dosi ridotte.

Di seguito, ecco alcune informazioni sui farmaci comunemente utilizzati per il raffreddore e sul loro impiego in dolce attesa.

  • Paracetamolo: in generale è considerato sicuro per alleviare i sintomi del raffreddore in gravidanza, anche nel primo trimestre.

  • Ibuprofene: come altri antiinfiammatori non steroidei (FANS), non dovrebbe essere assunto in gravidanza se non prescritto specificamente dal medico. In particolare, i FANS sono assolutamente controindicati nel terzo trimestre di gestazione, perché possono causare la chiusura precoce di un vaso sanguigno fondamentale per l’ossigenazione del feto (dotto di Botallo). Inoltre, possono ridurre la quantità di liquido amniotico, agendo verosimilmente sul sistema urinario del feto. Questo secondo effetto, però, è assolutamente reversibile.

  • Farmaci per la tosse (mucolitici): non tutti i medicinali di questo gruppo sono sicuri in gravidanza, specialmente nel primo trimestre. Prima di utilizzarli, è importante consultare il medico.

  • Decongestionanti nasali: in gravidanza è sconsigliata l’assunzione di decongestionanti a base di pseudoefedrina e fenilefrina, soprattutto nel primo trimestre. Sono invece considerati sicuri per tutti i trimestri gli spray nasali a base di soluzione salina (fisiologica) o acido ialuronico.

Il raffreddore in gravidanza è pericoloso?

Il raffreddore è un’infezione solitamente innocua per mamma e bambino. Tuttavia, è importante contattare il medico se:

  • i sintomi durano per un paio di giorni senza alcun miglioramento;
  • la febbre raggiunge o supera i 38,9°C.

Una temperatura troppo elevata, infatti, può avere conseguenze negative sul benessere del bambino.

A questo proposito, ricordiamo che l’influenza in gravidanza, soprattutto nel secondo o nel terzo trimestre, può avere sintomi più seri rispetto alla popolazione generale.

Per questo, in caso di sintomi influenzali come:

  • febbre alta improvvisa
  • brividi
  • dolori muscolari
  • mal di gola (che peggiora invece di migliorare)

è sempre bene rivolgersi al medico di fiducia.

Ricordiamo inoltre che, negli ultimi anni, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) raccomanda di vaccinare contro l’influenza tutte le donne in gravidanza, in qualunque epoca si trovino.

Fonti