Il latte dell’utero: ecco come si alimenta un embrione nelle prime settimane di gravidanza

Potete chiamarlo il latte dell’utero o il latte della vita quello che viene prodotto dall’utero nelle prime 11 settimane di gravidanza.

Prima che i nutrienti arrivino attraverso il sangue materno, tutto ciò che serve alla crescita dell’embrione viene secreto dalle ghiandole del rivestimento uterino.

E’ questo l’esito di una interessantissima ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’università di Manchester.

Durante la gravidanza, il rivestimento dell’utero si comporta in modo diverso dal solito: le ghiandole iniziano ad immagazzinare grandi quantità di glucosio sotto forma di glicogeno, che viene poi secreto per nutrire l’embrione durante le prime 11 settimane di gestazione.

Trascorso questo periodo  il nutrimento comincia ad arrivare attraverso il cordone ombelicale e cessano  le secrezioni di “latte” dalle ghiandole dell’utero.

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Per capire come funziona il tutto i ricercatori hanno esaminato uteri, placente e tessuti embrionali di donne che avevano scelto di interrompere la gravidanza, I campioni provenivano da tutte le fasi della gravidanza iniziale così è stato possibile capire come come questa secrezione cambiava nel corso del tempo.

Utilizzando un colorante specifico hanno monitorato la presenza di glicogeno notando che era abbonante nel rivestimento interno dell”utero dove è presente in molecole più piccole che poi diffondono  e si raccolgono trai villi della placenta dove queste molecole vengono assorbite dalla stessa. Una volta in placenta una parte del glicogeno è usato subito per aiutare la crescita dell’embrione, il resto viene  immagazzinato come riserva energetica in molecole di glicogeno.

I ricercatori hanno monitorato anche il trasporto dii glicoproteine che oltre a contenere zuccheri sono fatte di proteine che a loro volta possono essere suddivise in amminoacidi che sono i mattoni  con cui si costruiscono i tessuti.

A inizio gravidanza il latte dell’utero è l’unico nutrimento per l’embrione e il motivo è subito spiegato.

A inizio gravidanza  il tessuto placentare è molto più grande del’embrione e la pressione del sangue arterioso  potrebbe rimuovere l’embrione dalle pareti dell’utero. Solo dopo le 11 settimane l’embrione è sufficientemente grande da sopportare e accogliere il sangue della madre che filtra attraverso la placenta.

Interessante vero?

Riferimenti:

C.J.P. Jones, R.H. Choudhury, J.D. Aplin Tracking nutrient transfer at the human maternofetal interface from 4 weeks to term  Placenta Volume 36, Issue 4, April 2015, Pages 372–380