I lunghi spostamenti quotidiani per lavoro in gravidanza non fanno bene al bambino

Una donna che per lavoro è costretta a fare lunghi spostamenti quotidiani, in auto, in treno o in autobus, può continuare a farlo anche in gravidanza?

È questo ciò che si sono chiesti i ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison e della Lehigh University della Pennsylvania. Si tratta del primo studio sugli effetti dei lunghi spostamenti durante la gravidanza sulla salute del nascituro. Negli Stati  Uniti molte donne compiono tragitti lunghissimi ogni giorni per andare a lavoro, ma anche da noi spesso il lavoro impone lunghi e frequenti  spostamenti.

viaggi lunghi gravidanza

Si tratta quindi di un tema molto interessante visto che in Italia una  donna con un lavoro da dipendente,  può anche scegliere di continuare a lavorare  fino alla data del parto. 

Ne vale la pena?

Dopo un’attento studio si è visto che le donne che viaggiano per 80 o più km al giorno hanno maggiori probabilità di avere figli con basso peso alla nascita.

Nello studio pubblicato  sulla rivista Economics & Human Biology, i ricercatori hanno scoperto che, superati gli 80 km, ogni 16  km aggiuntivi aumentavano del 14% la probabilità di una donna di avere un bambino con un basso peso alla nascita, e del 43% la probabilità di un rallentamento della crescita fetale in utero.

In pratica tra  tra le donne pendolari per lunghe distanze, ad ogni aumento della distanza di viaggio materna di 16 km è associat oun incremento delle probabilità di basso peso alla nascita e restrizione della crescita intrauterina rispettivamente  di 0,9 e 0,6 punti percentuali.

Si considera un peso basso a termine quando è inferiore a 2,5 Kg.

Le donne che viaggiano molto per lavoro hanno anche più probabilità di saltare i controlli prenatali rispetto alle donne che vivono più vicine al posto di lavoro.

Analizzando i dati sulle nascite del 2014 e del 2015 raccolti dal Dipartimento della Sanità del New Jersey, i ricercatori hanno scoperto che le donne con spostamenti per lavoro da 80 a 160 Km erano anche più propense a ritardare il loro primo controllo medico o non averne affatto.

Perchè uno studio di questo tipo?

Lo studio ha messo in relazione lo  stress materno durante la gravidanza e gli esiti avversi alla nascita concentrandosi sullo stress cronico causato da lunghi spostamenti quotidiani. Lo scopo è proprio quello di evidenziare l’importanza delle cure prenatali e della tutela della salute della donna in dolce attesa. La tutela della salute della donna in gravidanza deve pertanto passare per scelte politiche e sociali che permettano alla donna di evitare le situazioni che possano mettere a rischio la sua salute e quella del bambino che nascerà.

Da qui l’importanza dell’astensione obbligatoria del lavoro o l’astensione anticipata quando le condizioni lavorative non sono compatibili con un proseguo sicuro della gravidanza.

Perchè i lunghi spostamenti spossono risultare pericolosi?

Lo studio non ha  chiarito cosa potrebbe causare questi esiti avversi, ma ha scoperto che le donne in gravidanza che compiono  lunghi spostamenti hanno più probabilità di perdere le visite mediche e di ritardare eventuali trattamenti in caso di problematiche non diagnosticate in tempo.

I ricercatori suggeriscono anche che lo stress materno, esacerbato dal pendolarismo, potrebbe essere un fattore determinante sugli esiti della gravidanza.

Non sottovalutate quindi l’importanza del riposo in gravidanza e quei due mesi di astensione dal lavoro che precedono il parto, in particolare per chi ha un lavoro pesante o stressante.

Riferimenti:
Yang Wanga, MuzheYang, Long commutes to work during pregnancy and infant health at birth, Economics & Human Biology
Volume 35, December 2019, Pages 1-17