Temperatura basale e ovulazione: come individuare i giorni fertili?

Spiegazione passo dopo passo per misurare la temperatura basale correttamente per monitorare il proprio ciclo mestruale e comprendere quando avviene l'ovulazione.

La misurazione della temperatura basale è un metodo per riuscire a individuare l’ovulazione e i giorni fertili, soprattutto per chi ha difficoltà a valutare il muco cervicale oppure ha un ciclo irregolare.

In questo articolo, spiegheremo nel dettaglio come funziona questo metodo e quali informazioni permette di ottenere.

Inoltre, ti daremo tutti gli strumenti per creare i tuoi grafici della temperatura basale e per interpretarli correttamente.

Cos’è la temperatura basale?

La temperatura basale o TB è la temperatura del nostro corpo registrata in condizioni basali, cioè al momento del risveglio e quando il corpo è ancora in totale riposo, prima di iniziare qualunque attività (anche minima).

Per individuare l’ovulazione e i giorni fertili, la temperatura deve essere misurata ogni giorno e registrata su un grafico apposito, che bisogna poi imparare a interpretare.

Che rapporto c’è tra temperatura basale e ovulazione?

Il metodo della temperatura basale si basa sul fatto che la temperatura basale cambia dopo l’ovulazione.

Una volta che la donna ha ovulato, infatti, il progesterone causa un rialzo della temperatura corporea di circa 0,2-0,5 gradi centigradi e questo rialzo dura fino a quando il livello di progesterone cala all’inizio del ciclo mestruale, a causa della degenerazione del corpo luteo.

Se la temperatura basale resta alta e il ciclo non arriva, potrebbe essere il segno di una gravidanza in corso.

Guida fertilità scaricabile

Quando e come si misura la temperatura basale?

La temperatura corporea va misurata ogni giorno (eventualmente saltando i giorni del flusso mestruale), subito dopo il risveglio e prima di alzarsi e di compiere QUALSIASI attività.

Inoltre, bisogna dormire almeno 3 ore consecutive prima di rilevarla.

È preferibile misurare la temperatura basale entro le 8 del mattino. Misurazioni in tarda mattinata possono essere alterate.

L’orario di misurazione deve essere sempre lo stesso, con una differenza al massimo di un’ora e mezza tra i diversi giorni.

Ecco perché chi lavora in turno o soffre di insonnia non può usare questo metodo. Se lo usa può ottenere risultati incerti.

Ricorda di indicare sempre nel grafico l’ora di misurazione, è un parametro molto importante che può spiegare le anomalie che si ottengono nei grafici.

Oltre all’orario, è fondamentale adottare sempre la stessa modalità di misurazione, cercando di ricreare sempre le stesse condizioni e utilizzando lo stesso termometro.

In caso di malattie o altre condizioni che potrebbero alterare i valori della temperatura (ad esempio se sei andata a letto molto tardi o hai fatto una cena più abbondante del solito), ricorda di segnarlo sul grafico.

Metodo e termometro da usare

Scegli una modalità di rilevazione della temperatura (meglio vaginale o rettale, no auricolare o ascellare) e usate sempre e solo quella.

Esistono delle indicazioni precise su come misurare la temperatura basale e per questo ti raccomandiamo di approfondire la seguente lettura per evitare di sbagliare:

Puoi utilizzare il tuo termometro abituale. Se però preferisci avere un termometro personale da tenere sempre sul comodino, in commercio ne esistono di diversi tipi.

Per facilità di lettura è meglio scegliere un termometro digitale a una o – ancora meglio – a due cifre decimali. Nelle farmacie esistono dei termometri appositi per misurare la temperatura basale.

Il costo varia in base al tipo di termometro che scegli. I più costosi memorizzano fino a 60 giorni di rilevazioni, altri sono associati alle app, come i termometri Femometer.

Che informazioni può dare la temperatura basale?

Temperatura basale e ovulazione

La misurazione della temperatura basale è l’unico metodo casalingo che permette di confermare l’avvenuta ovulazione, grazie al rialzo termico causato dal progesterone.

Ovviamente, l’ovulazione si può confermare anche con l’ecografia o il dosaggio del progesterone ematico, ma questi metodi richiedono l’intervento medico. La temperatura basale, invece, si può misurare autonomamente.

Ovviamente, quando si osserva il rialzo della temperatura basale, l’ovulazione è già avvenuta.

Questo metodo, quindi, non serve a prevedere il periodo fertile del ciclo corrente, perché i giorni fertili sono quelli immediatamente precedenti all’ovulazione, ma a capire quando avviene l’ovulazione e quindi a essere informate per il ciclo successivo.

Temperatura basale e gravidanza

Una temperatura basale che dopo l’ovulazione resta alta per almeno 16 giorni consecutivi può essere un indicatore di gravidanza.

Il rialzo post ovulazione può essere marcato oppure meno evidente, come è possibile vedere dai grafici di gravidanza che abbiamo raccolto in un articolo dedicato.

Altre informazioni oltre l’ovulazione

La temperatura basale potrebbe segnalare qualche squilibrio fisiologico. Ad esempio, se è sempre inferiore ai 36°C durate la fase follicolare, potrebbe indicare un metabolismo lento magari associato a ipotiroidismo. I sintomi in questo caso sono letargia, aumento di peso e sensibilità al freddo.

D’altro canto una temperatura alta prima dell’ovulazione potrebbe far supporre ipertiroidismo.

Se la temperatura rimane sempre costante, potrebbe invece indicare che non c’è stata ovulazione, cosa che può accadere dopo la sospensione della pillola o in presenza di difetti della fase luteale (cioè la seconda fase del ciclo, dall’ovulazione alla mestruazione).

In questo ultimo caso, se la donna è alla ricerca di una gravidanza, il medico potrebbe suggerire di ricorrere a terapie come la stimolazione ovarica e la somministrazione di progesterone.

La temperatura basale è affidabile?

Il metodo della temperatura basale non è affidabilissimo perché, come potete immaginare, la temperatura corporea può aumentare per varie ragioni come infezioni virali, stress, azione di farmaci, assunzione di alcool, viaggi, fuso orario o semplicemente solo per essere andate a letto o aver cenato tardi la sera prima.

Capita molto spesso di vedere nei grafici temperature alterate nei fine settimana. Questo perché il venerdì o il sabato si fanno le ore piccole oppure si mangia tardi, di più o diversamente.

Tutto questo può avere effetti sulla temperatura basale rilevata il mattino seguente.

Guida fertilità scaricabile

Andamento tipico di un grafico

Temperatura basale prima e dopo l’ovulazione: il grafico bifasico

Dopo il flusso mestruale, la temperatura basale è abbastanza stabile.

L’abbassamento prima dell’ovulazione (causato dall’aumento degli estrogeni in circolo) può non essere evidente, anzi ci può essere un leggerissimo rialzo termico (di 0,1°C circa) nel giorno stesso dell’ovulazione, a causa del progesterone che viene prodotto poco prima dello scoppio del follicolo.

L’andamento bifasico del grafico tra il prima e il dopo ovulazione deve essere riconoscibile (vedi grafico sotto). Di solito l’ovulazione avviene il giorno immediatamente prima del rialzo termico.

Per confermare l’ovulazione, il rialzo deve persistere per almeno 3 giorni consecutivi.

Il repentino calare della temperatura dopo 11-12 giorni dall’ovulazione, indica che le mestruazioni stanno per arrivare.

Temperatura basale e ovulazione: esempio di grafico bifasico
Temperatura basale e ovulazione: esempio di grafico bifasico

Variazioni atipiche

In alcuni casi si può notare un rialzo progressivo della temperatura e quindi non uno scalino netto. L’ovulazione avviene comunque il giorno precedente l’inizio del rialzo.

Delle volte, 5-7 giorni dopo l’ovulazione può essere registrato un calo netto della temperatura che però si alza di nuovo il giorno successivo. Questo può essere un segnale di annidamento (impianto dell’embrione nell’utero) e viene denominato “calo da impianto”.

E se non avviene l’ovulazione?

Strumento di registrazione per monitorare la propria fertilità

Abbiamo preparato per le nostre lettrici uno strumento gratuito di registrazione della temperatura basale e dei sintomi (muco cervicale, sensazioni, ecc.), qui sul sito. Si tratta di uno tool personale e privato, per tenere monitorati quotidianamente i vostri dati.

grafico-TB

I dati vanno inseriti ogni giorno partendo dal primo giorno delle mestruazioni, che corrisponde alla data di inizio del ciclo mestruale. Ti ricordiamo infatti che, da un punto di vista medico, il ciclo mestruale non corrisponde ai giorni del flusso ma al periodo che passa da una mestruazione all’altra (che in media è di 28 giorni).

Ogni giorno, inserisci nel grafico la temperatura misurata, gli eventuali sintomi, i rapporti avuti, ecc.

Consiglio di fare questo grafico anche a chi non sta cercando una gravidanza. Si tratta di un ottimo modo per capire come funziona il nostro corpo. Anche se non desideri avere un bambino, è un ottimo allenamento per capire quali sono i giorni fertili durante il periodo che separa una mestruazione dalla successiva.

Preferisci carta e penna? Puoi usare il grafico cartaceo

Scarica il foglio guida in formato PDF e stampalo. Ne serve uno per ogni ciclo mestruale durante il quale vuoi controllare la temperatura basale. Conserva sempre le copie complete, potrebbero essere utili al tuo ginecologo.

  CLICCA QUI PER SCARICARE E COMPILARE IL GRAFICO DELLA TEMPERATURA BASALE(PDF) (43770 download)

Ecco un grafico di esempio della temperatura basale (clicca sull’immagine per ingrandire). L’ho compilato direttamente con Excel, quindi se preferisci modificare il file Excel di mese in mese invece di compilare a mano il PDF stampato, ecco qui il link per scaricarlo (si può aprire anche con Open Office):

grafico-TB-1

Grafico temperatura basale in Excel (23124 download)

Se hai dubbi o domande, sul forum di PeriodoFertile esiste una sezione apposita per confrontarti con altre lettrici e, se lo desideri, condividere i tuoi grafici.

Riassumendo

Ecco i punti importanti da tenere in considerazione per chi vuole creare un grafico di misurazione della temperatura basale:

  • misura la temperatura al risveglio, sempre alla stessa ora, dopo aver dormito almeno 3 ore;
  • utilizza sempre lo stesso modo e lo stesso termometro;
  • riporta sempre l’ora della misura sul grafico;
  • segna eventuali situazioni particolari (malattie, cene impegnative, cambiamenti nell’orario di coricarsi, ecc.).

Più le informazioni saranno precise, più sarà facile interpretare il grafico nel modo corretto.