Isterosalpingografia: tutto ciò che occorre sapere

A cosa serve l'isterosalpingografia e come si svolge? È dolorosa? Ecco tutto quello che dovresti sapere su questo esame, inclusa la preparazione, il costo e le alternative più frequenti.

L’isterosalpingografia (detta anche uterosalpingografia o, impropriamente, esame delle tube) è un’indagine radiografica che serve a valutare l’apparato riproduttivo femminile.

Generalmente, l’isterosalpingografia è tra gli accertamenti prescritti quando esiste il sospetto di infertilità della donna.

Oggi, tuttavia, è un test raramente utilizzato, essendo in genere sostituito dalla sonoisterosalpingografia.

Cosa si vede con l’isterosalpingografia?

Questo esame permette di:

  • controllare la forma e le dimensioni dell’utero, mettendo in luce eventuali alterazioni;
  • analizzare le tube di Falloppio (dette anche salpingi), per verificare che non siano parzialmente o completamente ostruite;
  • valutare la  motilità tubarica (ossia la capacità delle tube di far progredire l’ovulo maturo al loro interno, in modo che possa “andare incontro” agli eventuali spermatozoi).

L’isterosalpingografia rappresenta quindi un esame importante per scoprire ed eliminare alcune possibili cause di infertilità.

La presenza di anomalie della forma dell’utero, di tube chiuse o di un’alterazione della motilità tubarica, infatti, può ostacolare la ricerca di una gravidanza.

Isterosalpingografia: quando farla?

Solitamente, l’esame si effettua nella prima metà del ciclo mestruale, ossia alla fine del flusso ma prima dell’ovulazione, per ridurre al massimo la possibilità che possa essere in corso una gravidanza.

In particolare si esegue nella settimana successiva al termine del flusso mestruale (tra il 5° e il 13° giorno del ciclo).

È importante sottolineare che l’isterosalpingografia non può essere effettuata se la donna è incinta, perché provocherebbe un aborto.

Come si svolge l’isterosalpingografia?

L’isterosalpingografia è una procedura ambulatoriale che non richiede anestesia.

L’esame viene effettuato iniettando nella cavità uterina mezzo di contrasto iodato (ossia una sorta di “colorante” visibile in radiografia e a base di iodio) attraverso un sottile catetere.

Questo materiale riempie lentamente la cavità uterina e le tube di Falloppio, e se queste sono pervie (ossia non ostruite) passa nella cavità peritoneale.

Durante l’iniezione vengono inoltre scattate diverse radiografie, per documentare il percorso del mezzo di contrasto.

Il fluido iniettato permette di visualizzare sulle lastre la forma dell’utero e la pervietà o meno delle salpingi. Se le tube sono pervie si opacizzano e il contrasto passa nella cavità peritoneale, dove si disperde permettendo di valutare anche la posizione delle salpingi.

Come si può capire, l’isterosalpingografia è un esame da usare con parsimonia, in quanto la donna viene sottoposta a radiazioni che coinvolgono l’apparato genitale e quindi gli ovociti. Anche per questo motivo, si tende sempre più frequentemente a sostituirla con la sonoisterosalpingografia.

Esempio di isterosalpingografia
Immagine radiografica di una isterosalpingografia.

Quanto dura l’isterosalpingografia?

In tutto, l’esame dura circa 20-30 minuti.

Preparazione all’esame

Per fare questa analisi non è necessario restare a digiuno.

È invece importante evitare di avere rapporti sessuali non protetti dalla data di inizio delle
ultime mestruazioni fino a dopo l’esame
, per non correre il rischio di una gravidanza in corso durante la procedura.

Il medico potrebbe consigliare di eseguire un clistere o di assumere un lassativo la sera prima, per svuotare l’intestino e visualizzare al meglio le strutture da esaminare.

Inoltre, potrebbe raccomandare un antidolorifico (ibuprofene) o un antispastico circa un’ora prima della procedura, per ridurre il fastidio e rilassare la muscolatura.

Infine, in alcuni casi, potrebbe essere prescritto anche un antibiotico, da iniziare il giorno prima dell’esame, per ridurre il rischio di infezioni.

Solitamente, ogni centro consegna le indicazioni da seguire per prepararsi nel modo migliore all’esame. In ogni caso, per qualsiasi dubbio, parlate con il vostro medico di fiducia.

Un ultimo consiglio: se possibile, è preferibile farsi accompagnare all’appuntamento per non dover guidare al ritorno.

Durante la procedura

Il medico ti chiederà di sdraiarti sul lettino e di poggiare le gambe sui supporti laterali, come in una normale visita ginecologica.

Inizialmente effettuerà un rapido esame pelvico e quindi inserirà un piccolo strumento all’interno della vagina, detto speculum, per mantenerla aperta. Questo dispositivo è lo stesso che viene utilizzato durante i controlli ginecologici annuali.

A questo punto, posizionerà l’apparecchio radiografico utilizzato per questa procedura, che prende il nome di fluoroscopio. Inoltre, verrà inserito un tampone in vagina, per disinfettare la cervice e ridurre il rischio di infezione. Se la zona è molto sensibile al tatto, questa procedura potrebbe essere un po’ fastidiosa, ma la maggior parte delle donne non avverte alcun dolore.

Successivamente, il medico inserirà un piccolo catetere nell’apertura cervicale. La sensazione dovrebbe essere simile a quella di un normale pap test.

Infine, inietterà il mezzo di contrasto attraverso il catetere. Durante questa fase, si potrebbe avvertire sentire una sensazione di calore.

Durante l’esecuzione delle radiografie, il medico potrebbe chiederti di cambiare posizione, come ad esempio di voltarti su un lato.

L’isterosalpingografia è dolorosa?

La prima preoccupazione di chi deve sottoporsi a questa procedura è che possa essere molto dolorosa. “L’isterosalpingografia fa male?” è infatti una delle domande più frequenti che le donne pongono sul web riguardo a questo esame.

Se cerchi un confronto con chi ci è già passata, nel nostro forum puoi leggere le le esperienze e le testimonianze di chi l’ha fatta.

Come vedrai, la risposta a questa domanda varia da donna a donna. Alcune non hanno sentito nulla, altre riferiscono di aver avuto crampi lievi o moderati, altre ancora un dolore più intenso. Molte affermano che il timore prima dell’esame è stato peggiore della procedura in sé.

In generale, possiamo dire che l’isterosalpingografia comporta un po’ di disagio, che varia a seconda della sensibilità personale e dell’abilità dell’operatore. In aggiunta, ansia e paura possono aumentare la percezione del dolore.

Il fastidio si avverte soprattutto durante l’inserimento del catetere e l’introduzione del mezzo di contrasto, che può causare una lieve distensione dell’utero e una sensazione di crampi o di leggero dolore, simile a quello del ciclo mestruale. Il disagio può permanere per qualche tempo, anche una volta terminato l’esame.

Se le tube sono ostruite, tuttavia, il contrasto potrebbe causare un aumento della pressione al loro interno e accentuare il fastidio.

In caso di dolore intenso, è importante avvertire il medico: rimuovendo il catetere, infatti, si avrà una diminuzione della pressione e la scomparsa della sensazione dolorosa.

Dopo l’esame

Oltre alla sensazione di crampi simil-mestruali all’addome, che si può eventualmente ridurre con l’assunzione di un antidolorifico, può accadere di osservare un leggero sanguinamento (per circa 2-3 giorni) o perdite vaginali appiccicose (dovute al mezzo di contrasto).

Altri effetti collaterali possono essere debolezza, sensazione di vertigini o malessere allo stomaco.

Quanto attendere per avere rapporti dopo l’isterosalpingografia?

Per sapere quando potete riprendere ad avere rapporti, è bene chiedere al medico di fiducia.

Mentre infatti per alcuni specialisti si può iniziare la ricerca della gravidanza già dallo stesso mese dell’esame (i moderni macchinari hanno permesso una notevole riduzione della quantità di radiazioni emesse), per la maggior parte sarebbe preferibile attendere almeno 2-3 mesi, per “smaltire” le radiazioni assorbite.

Isterosalpingografia: i rischi

L’isterosalpingografia è una procedura relativamente sicura, ma come tutti gli interventi medici può avere dei rischi.

In rari casi, ad esempio, potrebbe verificarsi una reazione allergica al mezzo di contrasto o un’infezione pelvica

In generale, è importante rivolgersi sempre al medico se dopo l’esame si manifesta uno dei seguenti segni o sintomi:

  • perdite vaginali maleodoranti
  • vomito
  • svenimenti
  • forti dolori addominali
  • sanguinamento vaginale importante
  • febbre o brividi

Isterosalpingografia: i risultati

Se il risultato è positivo

Quando l’esame evidenzia la presenza di ostruzione delle tube o anomalie dell’utero, il medico potrebbe raccomandare altri test di approfondimento, per valutare il trattamento più adatto alla singola situazione. In alcuni casi, potrebbe suggerire di ricorrere alle tecniche di fecondazione assistita.

È importante sottolineare che l’isterosalpingografia ha una percentuale di “falsi positivi” del 15%. Questo significa che in alcuni casi può segnalare un blocco inesistente delle tube, nel punto dove queste si congiungono con l’utero. Quando ciò accade, il medico può richiedere la ripetizione del test o prescrivere un esame differente.

Se il risultato è negativo

Se l’esame non mostra anomalie delle tube o dell’utero, potrebbero comunque essere necessari altri approfondimenti.

L’isterosalpingografia, infatti, non permette di rilevare qualsiasi tipo di problema legato al concepimento. La diagnosi di infertilità ormonale o di endometriosi, ad esempio, richiede esami differenti.

Inoltre, esiste una percentuale del 35% di “falsi negativi”, in cui il test non riesce a evidenziare anomalie dell’utero, che invece appaiono visibili tramite isteroscopia. 

Quanto costa l’isterosalpingografia?

Se eseguita con prescrizione medica tramite il Servizio Sanitario Nazionale, il costo dell’isterosalpingografia è quello del ticket.

Privatamente, il prezzo può variare dai 200 ai 500 euro.

Percentuale di gravidanza dopo l’isterosalpingografia

Questo tipo di esame potrebbe favorire il concepimento nei mesi successivi alla sua esecuzione, proprio per l’azione di “pulizia” svolta dal mezzo di contrasto all’interno delle tube.

Alternative

L’alternativa sempre più diffusa è la sonoisterosalpingografia,un test ecografico e non radiografico, che ha quindi il vantaggio di non utilizzare radiazioni.

Rispetto all’isterosalpingografia, questo esame riproduce più fedelmente eventuali irregolarità dell’utero ed è quindi preferibile per indagare le possibili cause di aborti ricorrenti. D’altra parte, tuttavia, non permette di valutare la motilità tubarica.

Come sempre, quindi, sarà il medico a decidere quale tipo di accertamento prescrivere a seconda della singola situazione.

Fonti principali