Ovulazione con Clomid: quando avviene e sintomi

Quando si ovula con il Clomid? Come capire se l'ovulazione è effettivamente avvenuta e perché i monitoraggi ecografici sono così importanti?

Il Clomid è un farmaco a base di clomifene citrato che viene prescritto molto frequentemente per indurre l’ovulazione, quando questa è assente o fatica ad avvenire per via naturale (come ad esempio nella sindrome dell’ovaio policistico o PCOS).

Sebbene possa avere dei benefici, tuttavia, non è un farmaco miracoloso e non è detto che porti automaticamente alla gravidanza sperata. Molto spesso, infatti,  il mancato arrivo di una gravidanza è una condizionale multifattoriale, il che significa che più fattori – sia femminili che maschili – concorrono al problema.

Il Clomid, inoltre, è un medicinale che può avere effetti collaterali da non sottovalutare (come il rischio di iperstimolazione ovarica, cisti ovariche o gravidanza multipla). Per questa ragione, deve essere assunto solo sotto stretta sorveglianza medica ed ecografica.

Ovulazione con Clomid: quando avviene?

Normalmente l’ovulazione dovrebbe avvenire dai 5 ai 10 giorni dopo l’assunzione dell’ultima compressa di Clomid.

Ad esempio, ipotizzando una terapia standard di 5 giorni, dal 3° al 7° dall’inizio delle mestruazioni, l’ovulazione si verifica generalmente tra il 12 e il 17° giorno del ciclo.

Non tutte le donne, tuttavia, reagiscono allo stesso modo al farmaco. Pertanto, l’ovulazione potrebbe avvenire anche più tardi. Ecco perché è fondamentale controllare l’ovulazione con l’ecografia e con dosaggi mirati di LH (ormone luteninizzante) e progesterone.

Il Clomid induce sempre l’ovulazione?

Purtroppo non è scontato che la terapia con clomifene funzioni. L’unico modo per capire se il Clomid ha indotto effettivamente l’ovulazione è con i monitoraggi ecografici e con i dosaggi ematici del progesterone.

Il farmaco, pertanto, dovrebbe essere assunto esclusivamente in concomitanza con i monitoraggi, che dovrebbero essere proseguiti finché non si ha la conferma della rottura di uno o più follicoli ovarici.

Ovulazione con Clomid: esempio di monitoraggio ecografico

Ricordiamo inoltre che il Clomid non è adatto a tutte le donne: ad esempio, può non essere efficace nei soggetti in forte sovrappeso, con problemi di tiroide o con un basso livello di estrogeni.

Sintomi dell’ovulazione con Clomid: cosa cambia?

Il clomifene citrato, essendo un antiestrogeno, può ridurre la produzione di muco cervicale.

Quando si è in terapia con Clomid, quindi, potrebbe essere difficile prevedere l’ovulazione basandosi solamente sull’osservazione di questo sintomo.

In ogni caso, attraverso i monitoraggi ecografici sarà comunque possibile individuare quando i follicoli sono maturi e pronti a scoppiare, e stabilire quando iniziare ad avere rapporti.

Fonti