Indice
- Cos’è la diagnosi preimpianto e a cosa serve
- Come si svolge la diagnosi preimpianto
- Cosa succede agli embrioni dopo la diagnosi preimpianto
- Pro e contro della diagnosi preimpianto
- La diagnosi preimpianto è pericolosa per l’embrione?
- La diagnosi preimpianto può sbagliare?
- Tipologie di diagnosi preimpianto
- PGT-A (PGS)
- PGT-M
- PGT-SR
- Come accedere alla diagnosi preimpianto
- Come scegliere il centro a cui rivolgersi
- Prospettive future
- Fonti
Cos’è la diagnosi preimpianto e a cosa serve
La diagnosi genetica preimpianto, detta anche Test Genetico Preimpianto o PGT (Preimplantation Genetic Testing), è un insieme di procedure diagnostiche che servono a identificare la presenza di anomalie genetiche negli embrioni dopo un ciclo di fecondazione in vitro (FIVET o ICSI) prima del trasferimento in utero.
Tra i suoi importanti vantaggi, troviamo quello di prevenire la trasmissione di malattie genetiche al feto e di aumentare la probabilità di gravidanza a termine dopo un trattamento di PMA.
Se vuoi conoscere le esperienze di chi ha già affrontato o sta affrontando il percorso della diagnosi preimpianto, visita il nostro forum dedicato. Se invece vuoi saperne di più su questa tecnica, qui ti spieghiamo tutto quello che è importante sapere.
Come si svolge la diagnosi preimpianto
Da un punto di vista pratico, la diagnosi preimpianto consiste nel prelievo (biopsia) e nella successiva analisi del DNA contenuto nelle cellule di un embrione prodotto in vitro, una volta che questo ha raggiunto lo stadio di blastocisti (così si definisce l’embrione alla quinta-sesta giornata dopo la fecondazione). Ecco le diverse fasi della procedura.
Biopsia dell’embrione
Una volta ottenuti gli embrioni, questi vengono fatti crescere in incubatore e monitorati per 5-6 giorni. A questo punto, l’embriologo preleva alcune cellule da ciascuna blastocisti, aspirandole con una micropipetta.
Generalmente vengono raccolte 5-8 cellule, ma è possibile prelevarne anche 36 senza limitare la crescita dell’embrione.
Vitrificazione
Dopo la biopsia, gli embrioni vengono crioconservati mediante vitrificazione (ossia congelati a bassissime temperature), in attesa di conoscere i risultati dell’analisi.
Analisi cellulare
Le cellule ottenute (dette blastomeri) vengono trasferite in un laboratorio di genetica, dove il loro DNA viene studiato per poter distinguere tra gli embrioni sani (detti euploidi) e quelli portatori di anomalie genetiche.
Cosa succede agli embrioni dopo la diagnosi preimpianto
Una volta stabilito quali embrioni non sono portatori di anomalie genetiche, si procederà a scongelare e trasferire in utero gli embrioni sani (in numero di uno o due al massimo, a seconda dei casi).
Gli embrioni rimanenti rimarranno per legge congelati. Quelli euploidi, potranno eventualmente essere utilizzati per un ciclo successivo.
Pro e contro della diagnosi preimpianto
I pro
Nelle coppie portatrici o affette da malattie genetiche, la diagnosi preimpianto permette di trasferire in utero solo gli embrioni che non svilupperanno la patologia dei genitori.
Nelle coppie sane ma infertili, la diagnosi preimpianto migliora il successo dei cicli di PMA, in quanto:
- riduce il rischio di fallimenti di impianto e aborto spontaneo
- aumenta la probabilità che la donna porti a termine la gravidanza.
I contro
Lo svantaggio del PGT è costituito essenzialmente dalla possibilità che nessun embrione venga considerato idoneo per il trasferimento in utero e dallo sconforto che può derivarne.
Sempre dal punto di vista psicologico, può essere difficile per una coppia decidere se affrontare o meno la diagnosi preimpianto, così come gestire i tempi di attesa dei risultati.
La diagnosi preimpianto è pericolosa per l’embrione?
In termini di sicurezza, la diagnosi preimpianto non comporta rischi per il nascituro (naturalmente purché eseguita da un embriologo esperto).
La biopsia, infatti, non ha alcuna conseguenza negativa sull’impianto o sullo sviluppo dell’embrione. Questo perché le cellule prelevate non sono quelle che costituiranno il feto, bensì quelle andranno a formare la placenta (trofoectoderma) o quelle contenute nel fluido del blastocele (la cavità della blastocisti).
La diagnosi preimpianto può sbagliare?
La percentuale di accuratezza della diagnosi preimpianto è molto elevata e il rischio di errore è intorno all’1%. Molto tuttavia dipende dalla tecnologia utilizzata e dall’esperienza dei professionisti coinvolti.
Per le coppie che lo desiderano, è possibile confermare i risultati della PGT con un’amniocentesi durante la gravidanza.
Tipologie di diagnosi preimpianto
La modalità con cui si esegue la diagnosi preimpianto è sempre pressoché la stessa. Tuttavia, si distinguono 3 tipi di PGT, a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere.
- PGT-A (Preimplantation Genetic Testing for Aneuplody): indaga la presenza di anomalie del numero di cromosomi (aneuploidie) negli embrioni.
- PGT-M (Preimplantation Genetic Testing for Monogenic disorders): analizza la presenza di alterazioni (mutazioni) dei singoli geni, responsabili di malattie genetiche.
- PGT-SR (Preimplantation Genetic Testing for Structural Rearrangements): indaga la presenza di cambiamenti nella composizione dell’elica di DNA dei cromosomi (riarrangiamenti strutturali).
Vediamole nel dettaglio.
PGT-A (PGS)
La PGT-A viene comunemente chiamata anche PGS (Preimplantation Genetic Screening).
Lo scopo di questo esame è quello di valutare il numero di cromosomi dell’embrione, per verificare se sia corretto (embrione euploide) o alterato (embrione aneuploide).
Un aumento o una riduzione di questo numero, infatti, può causare un fallimento dell’impianto, un aborto spontaneo o condizioni come ad esempio:
- la sindrome di Down, definita Trisomia 21 per la presenza di tre cromosomi 21 (ossia uno in più);
- la sindrome di Turner, detta Monosomia X per la presenza di un solo cromosoma X (non accoppiato a un altro cromosoma sessuale X o Y).
A chi è consigliata la PGT-A
La PGT-A o PGS può essere eseguita solo in caso di infertilità di coppia e viene consigliata per le seguenti condizioni:
- età femminile avanzata (uguale o maggiore di 38 anni). Con l’aumentare dell’età, infatti, aumentano gli errori nel numero dei cromosomi contenuti negli ovociti e, di conseguenza, aumenta il rischio che gli embrioni abbiano un numero di cromosomi inadeguato;
- aborti ricorrenti non dovuti a cause riconosciute;
- fallimenti di impianto ripetuti dopo diversi cicli di PMA standard (3 o più transfer di embrioni di buona qualità);
- mosaicismo cromosomico, ossia presenza in uno o entrambi i partner di alcune cellule con cromosomi diversi per numero /eo struttura rispetto alle altre);
- fattore maschile di infertilità severo (ad esempio un numero estremamente basso di spermatozoi nel liquido seminale).
Quali sono i vantaggi della PGT-A
Gli studi evidenziano che la PGT-A consente:
- una riduzione del 70% del rischio di abortività;
- una diminuzione dei fallimenti di impianto;
- un calo significativo della percentuale di gravidanze gemellari (grazie alla possibilità di trasferire una singola blastocisti euploide).
PGT-M
La PGT-M ha lo scopo di identificare la presenza di anomalie genetiche dell’embrione causate dal difetto di un singolo gene.
Questa tecnica consente quindi di diagnosticare tutte le malattie genetiche di cui è noto il gene e la mutazione specifica e di escludere dal trasferimento in utero gli embrioni geneticamente anormali.
A chi è consigliata la PGT-M
La PGT-M è rivolta alle coppie fertili o infertili in cui uno o entrambi i partner sono affetti o portatori di una malattia causata dall’alterazione di un singolo gene, come ad esempio:
- fibrosi cistica
- beta talassemia
- emofilia A o B
- atrofia muscolare spinale
- distrofia muscolare di Duchenne
- Distrofia miotonica
- Neurofibromatosi
- Sindrome dell’X fragile
In aggiunta, la PGT-M è indicata anche quando:
- uno o entrambi i partner sono portatori di mutazioni a carico di geni che determinano la predisposizione a sviluppare un cancro (mutazione BRCA);
- coppie che hanno un figlio affetto da neoplasia ematologica (ad es. leucemia) che potrebbe essere curato grazie al trapianto di cellule staminali HLA-compatibili, provenienti dal cordone ombelicale di un fratello.
PGT-SR
La PGT-SR è una tecnica che ricerca la presenza di alterazioni nella struttura dei cromosomi.
A chi è consigliata la PGT-SR
La PGT-SR è rivolta alle coppie fertili o infertili che sono portatrici di anomalie cromosomiche note, ma solo se l’anomalia è in grado di portare con certezza alla nascita di un bimbo malato.
Sono dunque escluse dalla PGT-SR le coppie portatrici di anomalie cromosomiche di significato benigno o incerto.
Le indicazioni più frequenti alla PGT-SR sono:
- le traslocazioni bilanciate reciproche con rischio di aborto ricorrente;
- le traslocazioni Robertsoniane.
Come accedere alla diagnosi preimpianto
Una volta scelto il Centro PMA a cui affidarsi, verrà fissato un colloquio con il genetista e uno con il ginecologo (ed eventualmente l’andrologo).
A seconda della tecnica di PGT selezionata, potranno essere richiesti degli esami preliminari (ad es. esami del sangue), dopodiché si procederà alla stimolazione ovarica, al prelievo degli ovociti (pick up).
Il passo successivo è quindi la fecondazione in vitro, per poi accedere alla diagnosi preimpianto delle blastocisti ottenute.
I risultati ottenuti dall’analisi saranno infine discussi durante un appuntamento con il team di specialisti al completo (genetista, ginecologo ed embriologo), durante il quale si valuterà insieme alla coppia se procedere con il transfer e quali/quanti embrioni trasferire.
Come scegliere il centro a cui rivolgersi
La diagnosi preimpianto è una procedura avanzata che non viene offerta da tutti i centri di procreazione assistita.
Per conoscere quali strutture le eseguono, vai all’elenco dei centri che eseguono la diagnosi preimpianto o consulta il nostro motore di ricerca dei Centri PMA.
Una volta individuate le cliniche idonee, il consiglio è quello di verificare quali tra queste:
- hanno un’adeguata percentuale di embrioni che arrivano allo stadio di blastocisti;
- eseguono un elevato numero di biopsie l’anno;
- hanno una valida esperienza nella vitrificazione (congelamento)degli embrioni;
- ottengono buone percentuali di gravidanza dal transfer di embrioni congelati e blastocisti sottoposte a biopsia.
Prospettive future
Attualmente è in corso di studio una nuova tecnica di PGT-A non invasiva, detta niPGT-A, che e consentirà di evitare la biopsia dell’embrione.
Questa nuova procedura si basa sulla raccolta e sull’analisi del DNA libero contenuto nel materiale di coltura in cui si sviluppano gli embrioni dopo la fecondazione in vitro.
Fonti
- Diagnosi Genetica Preimpianto – PGT. Raccomandazioni SIGU 2017 per la pratica clinica, 2017, Sigu.net
- Rubio C, Bellver J, Rodrigo L, et al. In vitro fertilization with preimplantation genetic diagnosis for aneuploidies in advanced maternal age: a randomized, controlled study. Fertil Steril 2017; 107:1122.
- Fragouli E, Alfarawati S, Spath K, et al. Analysis of implantation and ongoing pregnancy rates following the transfer of mosaic diploid-aneuploid blastocysts. Hum Genet 2017; 136:805.
- Masbou AK, Friedenthal JB, McCulloh DH, et al. A Comparison of Pregnancy Outcomes in Patients Undergoing Donor Egg Single Embryo Transfers With and Without Preimplantation Genetic Testing. Reprod Sci 2018; :1933719118820474.
- Barad DH, Darmon SK, Kushnir VA, et al. Impact of preimplantation genetic screening on donor oocyte-recipient cycles in the United States. Am J Obstet Gynecol 2017; 217:576.e1.
- Murphy LA, Seidler EA, Vaughan DA, et al. To test or not to test? A framework for counselling patients on preimplantation genetic testing for aneuploidy (PGT-A). Hum Reprod 2019; 34:268.
- Casa di Cura Le Betulle, Diagnosi Genetica Preimpianto, Casadicuralebetulle.it