L’importanza del supporto psicologico nei percorsi di fecondazione assistita

In ogni centro che si occupa di PMA dovrebbe essere messo a disposizione delle coppie un supporto psicologico, che dovrebbe comprendere sia una consulenza psicologica che un percorso psicoterapico vero e proprio, individuale, di coppia o di gruppo.

Per capire perché questo aspetto sia così fondamentale, ne abbiamo parlato insieme alla Dott.ssa Federica Faustini, Psicologa e Psicoterapeuta.

Quali sono le conseguenze psicologiche dell’infertilità sulla donna?

Un primo aspetto riguarda il significato stesso della parola “essere infertili”. Per molte donne, infatti, la gravidanza e la maternità rappresentano una delle tappe fondamentali del proprio percorso di vita. Se in più consideriamo che queste esperienze sono significativamente enfatizzate dalla nostra cultura, possiamo capire come gestire le proprie aspettative e la pressione della società e della famiglia può rappresentare un compito impegnativo.

Inoltre, quando una donna inizia a maturare dentro di sé l’idea e desiderio di avere un bambino, si crea delle fantasie, delle immagini di come sarà, iniziando a raffigurarselo nella mente. Quando questo  desiderio rimane frustrato, perché interrotto dalla condizione di infertilità, si viene a creare un gap tra ciò che già esiste a livello mentale e ciò che non è reso possibile a livello biologico, trasmettendo alla donna la sensazione di un corpo che non funziona.

È pertanto la condizione stessa di infertilità che comporta importanti sintomi di stress, portando molte donne a viverla come insulto alla propria femminilità e autostima.

Naturalmente, non è solo la donna a subire le conseguenze emotive di una diagnosi di infertilità. Anche per gli uomini questa condizione può avere un risvolto negativo ed essere vissuto, ad esempio, come un attacco alla propria mascolinità.

L’impatto del percorso di PMA sulla coppia

La scelta di ricorrere alla fecondazione assistita rappresenta una scelta, ma non la scelta originaria, una soluzione, ma non necessariamente la soluzione certa.

Alcune donne arrivano in consultazione dal medico portando con sé aspettative irrealistiche su successo dei trattamenti, aspettandosi quindi un esito positivo perseguibile nel minor tempo possibile. È chiaro quindi che un eventuale insuccesso viene vissuto con ancor più frustrazione, delusione o scoraggiamento.

A questo si possono aggiungere lo stress e l’ansia relativi ai trattamenti di fecondazione assistita, come ad esempio le iniezioni giornaliere, le analisi del liquido seminale, i monitoraggi e le procedure chirurgiche/diagnostiche, e soprattutto l’attesa delle beta e il riscontro di possibile risultato negativo, che per alcune coppie rappresenta un lutto da elaborare.

A questo proposito, è bene ricordare che la capacità di gestire e reagire allo stress rappresenta uno dei fattori predittivi principali di interruzione del trattamento (drop-out).

Detto ciò, in generale possiamo dire che il 70% dei pazienti si adatta bene al percorso di PMA. Del restante 30%:

  • il 20% manifesta un adattamento disfunzionale al quale è importante fornire supporto psicologico;
  • il 10% rientra in quei pazienti che hanno condizioni patologiche preesistenti, in cui la PMA rappresenta un fattore scatenante (la punta dell’iceberg per intenderci).
Maschera di ricerca dei centri PMA

L’importanza di un supporto psicologico personalizzato

Il trattamento psicologico offerto durante un percorso di PMA dovrebbe essere personalizzato in base al paziente e/o alla coppia nella loro individualità. Per questa ragione, dovrebbe essere proposto un supporto psicologico specifico a seconda della fase del trattamento.

Prima del trattamento

Nella fase iniziale, quella diagnostica, il supporto dovrebbe orientato al fornire informazioni sulle possibili implicazioni emotive durante il percorso terapeutico. L’obiettivo sarà quindi quello di:

  • aiutare le coppie a identificare i possibili fattori di stress associati alle procedure mediche;
  • prepararle ad accettare eventuali differenze di coppia nel modo di gestire e affrontare i vari step  durante il trattamento;
  • guidarle ad acquisire la consapevolezza che un percorso di questo tipo esula dal loro controllo,
  • aiutarle ad affidarsi allo staff medico.

Durante il trattamento

In una fase più avanzata del trattamento, il supporto avrà un duplice taglio, contenitivo e psico-educativo:

  • contenitivo nell’affrontare tematiche e preoccupazioni specifiche;
  • psico-educativo nell’insegnare tecniche specifiche come rilassamento, mindfullnes, gestione dell’ansia, tecniche di distrazione o tecniche comunicative di coppia, che saranno spendibili in ogni fase del percorso a seconda delle esigenze personali.

Dopo il trattamento

Dopo il trattamento, in caso di insuccesso, le coppie vengono chiamate a prendere una decisione su come proseguire, se iniziare un nuovo ciclo di trattamento, valutare la possibilità di terminare il percorso o prendere in considerazione altre alternative come la fecondazione eterologa (con donazione di gameti).

Queste decisioni, naturalmente, saranno influenzate da quanto viene prospettato dal medico di riferimento. Anche in questo caso, tuttavia, il supporto psicologico può essere importante per accettare la situazione e prendere in considerazione nuove prospettive e/o possibilità per il futuro.