I problemi e le difficoltà dell’allattamento al seno

Ecco come in modo autonomo una mamma può riconoscerle e intervenire su montata lattea, forte riflesso di eiezione, capezzoli irritati, dotto ostruito, ingorgo mammario, mastite o ragadi.

L’allattamento al seno dovrebbe essere facile e senza problemi per la maggior parte delle madri, ma in alcuni casi possono sorgere delle difficoltà.

Ricordate inoltre che una semplice ma costante cura del seno può prevenire alcune problematiche.

Montata Lattea

Ovviamente questa non è una difficoltà ma può creare dei problemi alle mamme e molte volte ci si trova impreparate perché si pensa di non avere latte o la sua venuta causa febbre.

La montata lattea avviene tra il 2° e il 5° giorno dopo il parto spontaneo o un parto cesareo. Uno dei sintomi della montata lattea è un gonfiore di entrambi i seni che diventano pieni e tesi, la circolazione è visibile sotto la cute del seno e può esserci qualche linea di febbre. E’ necessario in questi casi che il bambino dreni il seno restando attaccato nel modo corretto a richiesta per evitare l’insorgere di un ingorgo mammario.

Segnali

  • seno caldo e pesante
  • temperatura corporea che si alza

può essere non percepita da questi segnali

Cosa fare

Potrete alleviare i disturbi legati a un’eccessiva produzione di latte seguendo i seguenti consigli :

  • Cercate di bere il giusto. Non è vero che più si beve e più si produce acqua. Bevete semplicemente l’acqua o le tisane che soddisfano la vostra sete senza abusarne. L’acqua o i liquidi in eccesso possono creare tensione mammaria perché si antepongono alla ghiandola, distendono la cute e rendono difficoltoso l’attacco.
  • Una volta arrivata la montata lattea concentratevi ad ogni poppata ad un seno per volta senza cambiare seno durante la stessa poppata oppure senza fare 10 minuti per seno.
  • Una volta finita la poppata indossate indumenti di cotone o lana che siano traspiranti e naturali. Potete applicare su di una garzina di cotone un impasto fatto con ricotta e 2 gocce di olio essenziale alla lavanda commestibile. Questo riduce la tensione, allevia la sensazione di gonfiore e rilassa la muscolatura e i pensieri.
  • Se la tensione è tanta potete massaggiare il seno utilizzando dell’olio caldo di mandorle spremuto a freddo con movimenti circolari e poi attaccare il bambino o svuotarlo manualmente.
  • Offrite il seno a richiesta sia del bambino che vostra.

Forte riflesso di eiezione

Una produzione di latte eccessiva può provocare delle difficoltà di gestione della poppata nel lattante che fa fatica ad alimentarsi, può avere frequenti episodi di rigurgito, pianto durante il pasto e difficoltà di digestione.

Sintomi

  • Colpi di tosse del bambino nel mentre poppa, soprattutto all’inizio
  • latte che esce dalla bocca
  • bambino che si stacca dal seno piangendo e inarca la schiena
  • rigurgiti frequenti e abbondanti
  • dolore al seno con delle fitte al momento della poppata

Cura

  • scegliere delle posizioni dove il bambino è facilitato nella deglutizione come quella seduta o con la donna sdraiata.
  • Massaggiare il seno prima della poppata facendo uscire una parte del latte in modo che all’attacco il bambino riceve quello con un flusso minore.
  • allattare allo stesso seno per più di una poppata drenando l’altro manualmente o con un tiralatte
  • Olio di salvia e cipresso, una goccia messa sul capezzolo dopo ogni poppata.

Capezzoli irritati

Il dolore ai capezzoli può essere una delle cause più frequenti che scoraggiano una madre durante l’allattamento nella maggior parte dei casi è dovuta da posizioni o attacco non corretto. Il dolore può esserci solo nei primi 60 secondi, dopo questo tempo deve passare e il ciucciare deve essere indolore.

Cosa fare?

Premetto che non esistono creme anti ragadi per preparare i capezzoli all’allattamento ma il nostro obiettivo è tenerli morbidi e idratati, evitando situazioni come umidità. E’ fondamentale dal primo attacco che avviene appena dopo la nascita di assumere sempre una posizione corretta durante sia della postura della mamma che del neonato . Il neonato nell’attacco corretto non prende solo il capezzolo in bocca ma una gran parte dell’areola, nel caso in cui invece l’attacco è superficiale quindi solo di punta è possibile irritarlo e creare delle lesioni.

  • Tra una poppata e l’altra potete mettere nel reggiseno delle coppette assorbilatte in lana o cotone quindi lavabili oppure in pura seta che garantiscono la massima traspirazione della cute.
  • Due volte al giorno inoltre potete applicare la pomata alla consolida o la pomata alla calendula in alternativa il balsamo alla rosa o il balsamo alla melissa.
  • In caso di taglienti sul capezzolo e bruciore per quanto è irritato un rimedio veloce è quello di applicare l’essenza di rosa e teatree. Una goccina sulla ferito dopo aver allattato
  • Dovete stare attente alla posizione, il bambino deve essere completamente aderente al vostro corpo, rivolto verso di voi.
  • Il mento e il labbro inferiore devono essere i primi a toccare il seno quindi non si deve puntare il capezzolo al centro della bocca.
  • la sua bocca deve essere bel spalancata in modo che questo prenda non solo il capezzolo quasi tutta l’areola.

Dotto ostruito

Il seno al tatto ha un gonfiore localizzato, dolente e arrossato.
E’ possibile notare sul capezzolo una crosticina o una vescichetta bianca che è proprio il segno che in quel dotto il latte si è coagulato.
Questa condizione si crea quando la suzione dal parte del neonato non è corretta, quando la donna sostiene il seno con le dita premendo sui dotti, se la madre mentre dorme schiaccia il seno, se indossa reggiseni troppo stretti o se la sua produzione di latte è abbondante.

Sintomi

  • dolore
  • fastidio al tatto
  • infiammazione che può evolvere in mastite

Cura

  • Un’ostetrica deve insegnare alla madre il corretto attacco e le posizioni giuste.
  • Un’ostetrica vi può insegnare come massaggiare il seno prima dell’allattamento e durante
  • scegliere una posizione dove il mento del bambino sia rivolta verso il nodulo che si sente.

Ingorgo mammario

Quando si ha un ingorgo mammario le mammelle sono tese, lucide, si vede la circolazione sottostante e il latte fa molta difficoltà ad uscire durante la suzione o la spremitura e può esserci un’arrossamento nella zona di tensione.

I rimedi prevedono impacchi caldi e freddi prima e dopo le poppate e lo si può riconoscere dal seno teso, dolore e qualche volta anche febbre.

Mastite

La mastite può essere confusa con l’ingorgo mammario in quanto i sintomi sono simili e può essere causata da ingorgo mammario non curato o da infezione come una influenza.

Sintomi

  • dolore localizzato
  • edema e arrossamento
  • possibile ascesso

Cura

  • Riposo assoluto, drenando spesso la mammella tramite la suzione del neonato o la spremitura
  • Valutare attacco e posizione
  • evitare indumenti stretti
  • Impacchi freddi tra una poppata e l’altra con argilla, o foglie di cavolo bianco o ricotta.
  • In caso di febbre contattare l’ostetrica

Ragadi al seno

Le ragadi sono ferite del capezzolo. Possono essere causate da un attacco non corretto del neonato o un ingorgo o da un capezzolo grosso, piatto, neonato con bocca piccola, frenulo corto, uso non corretto del tiralatte e utilizzo di creme o coppette assorbilatte usa e getta.

Sintomi

  • allattamento doloroso
  • crescita lenta del neonato
  • seno pieno e teso

Cura

  • Far osservare la poppata e l’attacco da una ostetrica
  • Non usare saponi e non lavarsi il seno ad ogni poppata
  • Lasciare i capezzoli all’aria dopo la poppata per evitare ristagno di umidità
  • Evitare coppette assorbi latte usa e getta
  • Spremere del colostro o del latte sul capezzolo e lasciare asciugare
  • Far controllare dall’ostetrica se il neonato ha il frenulo corto.
  • Solo in casi estremi si può usare un paracapezzolo ma dopo indicazione dell’ostetrica.

Ostetrica Sara Notarantonio