Nuovi LEA e PMA: nasce lo sportello WhatsApp per rispondere in tempo reale ai dubbi delle coppie

L’Associazione Hera apre uno sportello nazionale di counseling via WhatsApp per informare le coppie sullo stato di applicazione dei nuovi LEA in tutte le Regioni.

Lea e PMA: Hera apre uno sportello telematico per chiarire i dubbi

L’accesso alla procreazione medicalmente assistita attraverso i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sta creando grande disorientamento e confusione nelle coppie infertili che desiderano intraprendere un percorso di PMA.

Per questa ragione, l’Associazione Hera Aps (Associazione di Promozione Sociale), che da quasi trent’anni opera al fianco dei pazienti con problemi riproduttivi, ha messo in campo una nuova iniziativa per fornire agli aspiranti genitori la opportuna assistenza, attraverso informazioni e aggiornamenti sul percorso di applicazione delle tecniche di PMA con i nuovi LEA in tutte le Regioni.

Come si legge nel comunicato stampa dell’associazione, “si tratta della creazione di uno sportello di counseling telematico tramite chat WhatsApp al numero 328 6173782, che consente alle coppie interessate di porre i propri quesiti, dubbi, preoccupazioni, e ricevere adeguate risposte in tempo reale sullo stato di avanzamento della normativa statale e regionale per l’accesso alle cure.“.

Nuovi Lea e PMA: un percorso a ostacoli

L’attuale confusione nasce essenzialmente da questioni di tipo finanziario e giudiziario, che hanno rallentato l’applicazione del decreto.

Con l’approvazione dei nuovi LEA nel 2017, infatti, alcuni trattamenti di procreazione assistita sono stati inclusi tra le prestazioni coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Tuttavia, a causa di numerosi rinvii e controversie tra Stato e Regioni, il decreto tariffe (fondamentale per stabilire i costi di tali prestazioni e poter effettivamente applicare i nuovi LEA alla PMA) è stato emanato solo il 25 novembre 2024, con entrata in vigore il 30 dicembre 2024.

La situazione però si è subito complicata: molti laboratori privati, infatti – come spiega il presidente dell’Associazione HERA – hanno fatto ricorso al TAR del Lazio ottenendo inizialmente la sospensione del decreto da parte del TAR del Lazio il 30 dicembre, decisione revocata il giorno successivo.

Ora il decreto è applicabile, ma il ricorso sarà discusso il 28 gennaio 2025, lasciando incertezza sul futuro delle tariffe. La vicenda resta quindi aperta, con molte sfide ancora da affrontare per garantire equità e diritti alle coppie.

Come evidenzia il presidente di Hera, Giacomo D’Amico: “Gli ultimi tempi, e in particolare, le ultime settimane, sono stati infatti caratterizzati dal succedersi di notizie confuse e contradditorie”.