18 errori che si fanno quando si tratta di far dormire i neonati

Quali sono gli errori più comuni che vengono fatti dai genitori quando si tratta di far dormire il bambino?

Riuscire a far dormire i neonati  o bambini  più grandicelli,  è un problema che affligge molti genitori.

Non esiste una pozione magica, o una regola generale, da mettere in pratica, ma ci sono degli errori comuni che, se evitati  o corretti, possono permettere di educare il bambino a un buon sonno quotidiano.

Ecco gli  errori più comuni che si possono commettere:

 1. Aspettare troppo a lungo prime di mettere a letto il bambino.

Molti bambini quando sono troppo stanchi si mettono ad urlare e a piangere in modo inconsolabile.  Quando raggiungono questo stato esasperato diventa ancora più complicato farli addormentare. Sarebbe quindi molto importante riuscire a individuare la stanchezza ancora prima che si manifesti in modo eclatante. Esistono dei piccoli indizi che ci permettono di capire se il bambino è stanco, e che dovrebbero indurci ad abbassare un po’ le luci, parlare sottovoce, creare un clima di rilassamento e coccole, per accompagnarli nel sonno.

Ogni bambino può manifestare dei propri segnali di stanchezza anche se in generale possono essere i seguenti:

  • il bambino sbadiglia
  • il bambino si stropiccia gli occhi
  • il bambino tiene i pugnetti chiusi
  • il bambino barcolla  (se sa già camminare)

2. Sottovalutare il potere della routine della nanna

Molti di noi sono cresciuti con orari ben precisi della messa a letto, se non proprio fino all’inizio delle superiori, almeno fino alle scuole  medie.  Si tratta, probabilmente, di abitudini “da secolo scorso”, che imponevano degli orari, un bagno caldo, la lettura di una storia prima di spegnere la luce e dormire. Abitudini vecchie sì, ma non sbagliate.

Al giorno d’oggi i genitori sono molto più occupati, sia il papà che la mamma sono impegnati molte ore fuori casa e spesso le donne si caricano da sole sulle spalle oltre al lavoro, anche tutta la gestione della casa e delle attività domestiche e famigliari. Insomma rimane poco tempo per quelle strategie genitoriali semplici come la routine della messa a letto ad orari definiti.

Qui ci sarebbe da chiedersi come mai molti papà partecipano poco a tutte queste attività, ma non è qui il luogo per affrontare questo tema che richiederebbe diverse ore di trattazione…

I bambini hanno bisogno della routine, di coerenza, si adattano facilmente alla regolarità e cominciano  ad esser stanchi proprio  verso l’orario  che avete deciso essere il migliore per la nanna. L’orario della messa a letto dipende molto da quello della sveglia mattutina.

Più i bambini vanno a letto con orari precisi, alla giusta ora, più i genitori avranno spazi serali da dedicare a ciò che preferiscono, sonno compreso.

routine nanna

3. Saltare la routine della buonanotte (“che vuoi che sia per una volta”)

La routine richiede pazienza e costanza. Se volete alterare gli orari, cercando di farli andare a letto prima del previsto,  sarà una esperienza frustrante per tutti.  Molti bambini semplicemente si rifiuteranno di dormire prima perché il loro corpo dice loro che è ancora tempo di giocare.

È più semplice modificare il contesto che mandare all’aria la routine del bambino. Ad esempio se dovete uscire con il bambino la sera, attrezzatevi con il necessario per farlo dormire comunque alla solita ora anche se è con voi. Portatevi un lettino portatile o il passeggino che si può reclinare per far riposare il bambino comodamente.

Se si cambia la routine per una sera è normale che poi ci vogliano un paio di notti prima che riprenda la precedente abitudine.

Ci sono alcuni studi indicano che i bambini  abituati a una  routine dormono più a lungo durante la notte.

4. Un solo genitore si occupa della messa a nanna

Uno dei due  genitori potrebbe scegliere di addossarsi il compito di mettere a letto il bambino  perché non vuole disturbare il partner che magari è stressato dal lavoro, oppure perché pensa di essere più bravo dell’altro in quel compito.

Si tratta di una scelta sbagliata, perché mettere a letto un bambino e occuparsi della routine può essere molto impegnativo, qualche volta snervante, ed entrambi devono collaborare.

5. Rispondere a OGNI piccolo suono o agitazione.

I bambini emettono naturalmente dei  suoni mentre stanno dormendo, e non c’è motivo di correre ad ogni piccolo segnale. Può essere che il bambino stia sognando o semplicemente potrebbe  essere nella fase del sonno meno profonda.   Se vi precipitate nella stanza  ogni volta che emettono un piccolo suono, sveglierete involontariamente  il bambino.

Cercate di rilassarvi e di rispondere solo quando siete sicuri che il bambino è sveglio o c’è un altro problema.  Con il tempo imparerete  a riconoscere i suoni che il  bambino emette  mentre dorme e mentre è  sveglio. Potreste anche scoprire che a volte il bambino si addormenta senza il vostro  aiuto (cosa che tutti vogliono incoraggiare e favorire).

6. Tenere il bambino in mezzo a rumori troppo forti

Sareste in grado di dormire se ci fosse una festa che accade proprio fuori dalla vostra porta? Probabilmente no, e anche se dicono che spesso i neonati dormono meglio con il chiasso… dipende dal tipo di chiasso.

I bambini hanno bisogno di riposare e soprattutto di addormentarsi in un clima tranquillo. Quindi potete usare app con i rumori bianchi che possono aiutare a creare un ambiente “adeguatamente rumoroso”, ma rumori molesti non sono certamente di aiuto. Mentre il bambino sta dormendo cercate di mantenere i decibel bassi.

7. Usare il co-spleeping solo perchè è meno stancante

Siete mai stati così esausti  da preferire di tenere il bambino a letto con voi solo perchè  non avevate voglia,  o le forze, per  mettere il bambino nel suo letto?

Molti bambini si calmano e andranno a dormire solo  se hanno il calore e la sicurezza di un genitore accanto, ma questo può avere un impatto a lungo termine sulle abitudini del sonno del bambino. Potrebbero ricevere il messaggio che l’agitarsi abbastanza a lungo alla fine li porterà  a dormire nel lettone.

Anche se abbiamo sempre parlato favorevolmente del co-sleeping, è corretto rimanere coerenti con la routine che si è scelta. Se avete scelto che il bambino dorma nel suo letto, quando siete stanchi chiedete al partner che lo metta a letto lui.

messa aletto del bambini

8. Farlo dormire troppo durante il giorno

Fate parte di quei genitori che amano  la libertà e a cui non importa molto di orari e routine? Potete sicuramente permettere al bambino di adottare uno  stile di vita libero, ma non sempre questo si tradurrà in ritmi “naturali”. Quando si concede troppo sonno durante il giorno, si può erroneamente creare un nottambulo (Nakagawa, 2016) che non vuole addormentarsi  quando è stanco.

Potrebbe quindi essere necessario  e utile per la salute del bambino, impostare dei limiti, svegliare un bambino che dorme troppo a lungo nei tempi sbagliati e scegliere una buona ora per la messa a nanna. 

9. Non intrattenere il bambino durante le ore di veglia.

Il bambino riceve i giusti stimoli durante il giorno? Se rimangono a lungo seduti senza che nessuno li intrattenga,  possono annoiarsi, un po’ come accade a noi adulti. Un po’ di noia fa bene, troppa non tanto.

Fate in modo di interagire con il bambino quando è sveglio, leggetegli una storia, cantate delle canzoni, portatelo al parco, fategli fare delle attività adatte alla sua età. Avrete così alla sera un bambino stanco, appagato  e pronto per la nanna.

10. Non lasciare che il bambino impari ad auto-calmarsi

I bambini che hanno difficoltà ad addormentarsi, non sono in grado o non sono disposti a cedere al sonno. Sono così abituati a essere cullati, oscillati o massaggiati per dormire che non dormiranno senza quel conforto. In alcuni casi, quei comportamenti amorevoli diventano spunti che ricordano al bambino che è ora di dormire. In altri casi, il bambino associa semplicemente quel conforto al sonno e senza di quello non riescono ad abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.

Quando sono neonati è importante confortare il bambino e aiutarlo a dormire,  ma è importantissimo dare anche la possibilità al bambino di imparare ad addormentarsi da solo.  Questo non significa lasciare che un bambino  pianga finché non è troppo stanco per continuare. Significa semplicemente far sì che il bambino si senta a suo agio e felice nel momento in cui deve addormentarsi, in modo che riesca pian pianino a farlo da solo. Quanto prima si inizia, tanto più il bambino si abituerà al sonno e in questo la routine è fondamentale (Burham, 2005)

11.Routine diverse in base alla situazione

Se il bambino passa molte ore o giorni e notti dai nonni, oppure se i genitori sono separati, è importante che tutti adottino la stessa routine. Ciò impedirà al bambino di sentirsi confuso e irrequieto quando deve dormire.

Coerenza, sempre.

12. Non rispondere subito al pianto

Se da un lato non bisogna correre in camera del bambino al minimo suono, dall’altro non  bisogna tardare di andare dal bambino se si mette a piangere.

Magari  ha un pannolino pieno e deve essere cambiato, oppure  è diventato troppo caldo… Prendersi cura tempestivamente di quei disagi probabilmente permetterà al bambino di riaddormentarsi subito dopo.

Onde evitare che il bambino abbia troppo caldo adotta queste regole che spiegano come vestirlo la notte.

13. Non coordinare orari dei pasti e orari dei riposini

Se c’è una cosa semplice che si può fare per aiutare il bambino ad abituarsi a una normale routine del sonno, è quello di sincronizzare pappe e riposini.

I bambini si stancano naturalmente quando lo stomaco si riempie, quindi è più facile farli addormentare subito dopo l’allattamento o la pappa.

14. Metterlo a letto tardi per dormire di più la mattina

Volete tenere il bambino sveglio fino a tardi in modo da poter dormire di più la mattina dopo?  Di solito non funziona così finché non sono adolescenti!

Se il bambino è abituato a una  certa routine del sonno e si veglia alle 6 del mattino, si sveglierà comunque a quell’ora anche se tardate la messa a nanna. Con l’aggravante ulteriore che sarà particolarmente irritato perchè ha dormito meno del solito.

15. Non sapere di quanto sonno  abbia bisogno un bambino

Molti genitori temono che i loro bambini dormano troppo o troppo poco, ma in realtà non sanno cosa è normale per la fascia di età del loro bambino.

Ricordate che ogni bambino è diverso, quindi il piccolo potrebbe aver bisogno di un po ‘di meno  sonno, oppure un po’ di più,  degli altri bambini.

Chiedete sempre un parere al pediatra quando siete preoccupati del tipo d sonno del vostro bambino.

16. Eliminare qualsiasi fonte di luce o di rumore

Alcuni genitori cercano di rendere perfettamente silenziosa e buia la stanza dove dormono i bambini. Come non è l’ideale il chiasso eccessivo, non è l’ideale nemmeno il perfetto silenzio e il buio assoluto, perchè insegneranno al bambino di svegliarsi ad ogni piccolo suono che sentono o ogni volta che c’è un po ‘di luce. I rumori bianchi nella stanza del bambino li aiutano a non abituarsi all’eccessivo silenzio per dormire.

 17. Passare dalla culla al lettino o al lettino troppo presto.

Molti genitori non vedono l’ora di raggiungere  le  “grandi” pietre miliari come  la transizione dalla culla al lettino. Fare questo passo troppo presto, e non in linea con i tempi del bambino, farà sì che questo si senta a disagio, confuso  e non in grado di dormire come prima.

 18. Introdurre il lettino senza preavviso.

La maggior parte dei bambini non risponde bene ai cambiamenti improvvisi. Per quanto vi sembri pronto, il bambino potrebbe aver bisogno di tempo per capire cosa sta succedendo e perché. Cominciate a parlare di cosa sia un letto,  e di quanto possa essere bello passare da una culla  lettino a un vero e proprio letto , più grande. Quando capirete che il bambino è pronto,  allora potete proporgli il nuovo letto. Senza fare più di un cambiamento alla volta  (spannolinamento, eliminazione del ciuccio, nuovo fratellino/sorellina ecc.).