Le ricette della fertilità: migliorare la propria fertilità a partire da quello che mangiamo

Le “Ricette della Fertilità” è un libro a cui tengo tantissimo, nato grazie alla collaborazione con Cecilia Verga Falzacappa, biologa nutrizionista con un dottorato  in medicina Molecolare ed Endocrinologia, e Natalia Cattelani, che molte di voi conosceranno per la sua presenza fissa ne “La Prova del Cuoco”, Maestra di Cucina e autrice del seguitissimo blog tempodicottura.it. Il tutto supervisionato dalle sapienti mani di Anna e Rachele Lo Piano.

Le ricette della fertilità” non è solo un libro di cucina ma contiene le indicazioni per comprendere il proprio periodo fertile, per  capire quali sono i meccanismi che regolano il ciclo mestruale, e spiega  perchè ciò che mangiamo è così tanto importante da influenzare il viaggio della cicogna verso le nostre case.

Sempre più studi mettono in evidenza il legame tra alimentazione e benessere fisico. In particolare nell’ambito riproduttivo si è visto che sindromi come l’ovaio policistico possono essere tenute a bada con una alimentazione specifica. Squilibrio ormonali, l’obesità sia maschile che femminile, sono tutte condizioni che influiscono negativamente sulla capacità di avere un bambino.

Cosa fare per migliorare la situazione?

Oltre al supporto medico necessario e insostituibile per capire le ragioni per cui un bambino non arriva, si può nel frattempo cominciare a volersi più bene adottando un nuovo stile di vita.

Questo vale anche per chi non ha problemi di fertilità ma vuole mettere al centro la propria salute e quella del nascituro. La salute preconcezionale è importantissima per il benessere del bambino che arriverà.

Quando si parla di stile di vita sano molto spesso ci si limita a dire: “devi fare più movimento e mangiare bene”. Qui  spiegheremo in dettaglio e anche in modo pratico e semplice, cosa significa  mangiare bene.

Le ricette della fertilità: cosa significa mangiare bene?

Quello che noi comuni mortali vogliamo sapere è : cosa devo mettere in tavola, in che porzioni e come lo devo cucinare perché la mia salute generale e in particolare quella riproduttiva ne possa trarre giovamento?

Cecilia ci spiega chiaramente il ruolo di ciascun nutriente sulla fertilità maschile e femminile e come  intervenire a tavola per migliorala. A tutta la parte teorica segue una gustosissima pratica con le ricette di Natalia Cattelani. Con tante indicazioni utili e consigli pratici.

Ogni ricetta è accompagnata da foto che mostrano i piatti realizzati.

Leggi un estratto

Le ricette della fertilità

Il libro si compone di quattro parti principali e può essere letto assieme al vostro lui. Anzi credo possa essere utile affrontare questo percorso assieme anche dal punto di vista culinario, cucinare insieme può essere estremamente romantico 🙂

Il primo capitolo spiega come funziona il ciclo mestruale della donna e il ruolo degli ormoni sia dal punto di vista maschile che femminile.

Si trovano le indicazioni per riconoscere il proprio periodo fertile e capire  il momento migliore per mirare i rapporti e aumentare le probabilità di gravidanza.

Con la seconda parte grazie a Cecilia entriamo nel dettaglio per capire il legame tra alimentazione ed ormoni e il ruolo dei nutrienti principali sulla fertilità.

Ci si sofferma sulla dieta mediterranea un validissimo alleato per il benessere fisico in qualsiasi momento della propria vita.
Fondamentali le schede degli alimenti con cui si definiscono le porzioni e si danno  indicazioni utili e pratiche per scegliere gli alimenti che forniscono più principi  nutritivi  che aiutano la fertilità.
E infine ma non ultime  le  buonissime e salutari ricette dalla vena creativa di Natalia Cattelani, suddivise in primi, secondi piatti vegetariani, pesce, carne, insalate, pane, e piccoli sfizi, dolci e superfood.
Ovviamente l’alimentazione e lo stile di vita possono essere di aiuto se il problema della fertilità non è legato all’età della donna (sopra i 40 anni la donna subisce un calo  importante della fertilità, che inizia a diminuire già dopo i 36 anni) o ad altre problematiche infettive o strutturali  (tube chiuse, morfologia anomala dell’utero, presenza di polipi, ecc. )