Con l’endometriosi si può rimanere incinta?

Una donna che soffre di endometriosi ha già compiuto un passo importante: avere una diagnosi che individua un problema che interessa anche la sua fertilità. Può avere un bambino? La risposta è sì, anche se potrebbe essere più difficile.

L’endometriosi è una delle malattie ginecologiche più comuni, sebbene sia ancora poco conosciuta e spesso diagnosticata con ritardo. Secondo i dati del Ministero della Salute, infatti, questa patologia colpisce circa il 10-15% delle donne in età fertile.

Oltre a poter provocare diversi disturbi (tra cui dolore pelvico o dolore durante i rapporti sessuali), l’endometriosi rappresenta anche una delle principali cause di infertilità. Sempre secondi i dati del Ministero, infatti, soffre di questa malattia circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà ad avere una gravidanza.

Cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una patologia causata dalla crescita di tessuto simile all’endometrio all’esterno della cavità uterina.

I medici distinguono tra:

  • endometriosi superficiale, quando questo sviluppo anomalo interessa solo la superficie dei tessuti, ad esempio a livello delle ovaie;
  • endometriosi profonda, quando la crescita di tessuto simil-endometriale invade anche la membrana che riveste gli organi e le pareti dell’addome (detta peritoneo) per più di 5 mm. Questa forma di malattia è la più grave e può essere associata al coinvolgimento dell’intestino o della vescica.

Endometriosi e infertilità: quali sono le cause?

Una coppia si definisce infertile quando la gravidanza non arriva dopo un anno di rapporti mirati e regolari.

In caso di endometriosi, i problemi di fertilità nascono dal fatto che la malattia può interessare anche gli organi riproduttivi, come le ovaie o le tube di Falloppio.

Quando ciò accade, queste strutture possono avere difficoltà a funzionare correttamente, riducendo le probabilità di concepire. Ad esempio, se il tessuto simil-endometriale avvolge le ovaie, può bloccare il rilascio degli ovuli maturi oppure impedire agli spermatozoi di risalire le tube di Falloppio o ancora far sì che l’ovulo fecondato non riesca ad attraversare le tube e arrivare all’utero.

Inoltre, l’endometriosi può interferire con l’equilibrio ormonale e alterare la disponibilità dell’endometrio all’impianto dell’embrione (ossia la sua ricettività).

Con l’endometriosi si può rimanere incinta?

Secondo le Linee Guida appena aggiornate dell’ESHRE (Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia), il 60-70% delle donne con endometriosi può rimanere incinta naturalmente e avere figli. Di conseguenza, se non si sta cercando una gravidanza, è importante valutare insieme al ginecologo quale metodo contraccettivo utilizzare.

Una certa percentuale di donne affette da endometriosi, tuttavia, avrà difficoltà a rimanere incinta. In questo caso, occorrerà discutere con il proprio medico quale sia la soluzione più adatta per aumentare le probabilità di una gravidanza, tenendo conto anche di eventuali problemi concomitanti (come ad esempio l’infertilità maschile).

Endometriosi e gravidanza: come aumentare le probabilità di rimanere incinta?

Per migliorare le possibilità di gravidanza in caso di endometriosi, si può ricorrere a un trattamento chirurgico oppure alla fecondazione assistita (o a una combinazione di entrambi).

Attualmente, non esistono prove che dimostrino la superiorità di un’opzione rispetto all’altra. La scelta della strada da percorrere, quindi, dovrebbe essere presa in base alla gravità della malattia, al parere del medico e alle preferenze della paziente.

Per quanto riguarda invece la terapia ormonale, non esistono prove evidenti che questo trattamento aumenti la possibilità di una gravidanza naturale nelle donne con endometriosi.

Endometriosi e gravidanza: trattamento chirurgico

Gli studi hanno dimostrato che la rimozione chirurgica di tutte le lesioni causate dalla malattia può migliorare la possibilità di una gravidanza naturale nelle donne con endometriosi.

Un caso particolare, tuttavia, si presenta nei casi di endometriosi ovarica, quando si ha la formazione di una o più cisti a livello delle ovaie (endometrioma ovarico o cisti endometriosica).

In queste situazioni, anche se la chirurgia può favorire una gravidanza spontanea, l’intervento è associato a un potenziale rischio di danni alle ovaie. Per questa ragione, sarà necessario valutare con il medico il rapporto rischi-benefici per ogni singolo caso.

Infine, non esistono prove evidenti che la chirurgia migliori la percentuale di gravidanza naturale nelle donne con endometriosi profonda.

Endometriosi e gravidanza: fecondazione assistita

La fecondazione assistita può aumentare le probabilità di gravidanza in presenza di endometriosi? Sì, la PMA è una possibilità da considerare per le donne che soffrono di questa patologia e non riescono a rimanere incinte.

I trattamenti di procreazione medicalmente assistita possono essere effettuati anche dopo il trattamento chirurgico. La decisione se tentare una gravidanza naturale o procedere con la PMA dovrebbe basarsi sul cosiddetto Indice di Fertilità per l’Endometriosi (EFI), che serve a prevedere le probabilità di gravidanza spontanea.

Per molte donne con endometriosi moderata o grave sarà necessario ricorrere alla fecondazione assistita per riuscire a concepire. Tra le tecniche più utilizzate, troviamo l’inseminazione intrauterina (IUI) e la fecondazione in vitro.

Endometriosi e inseminazione intrauterina

Nella IUI, il liquido seminale del partner pre-trattato viene trasferito nell’utero attraverso un piccolo catetere. La procedura si svolge in prossimità dell’ovulazione, che viene monitorata attraverso esami ormonali ed ecografie.

Inoltre, la IUI può essere effettuata anche durante un ciclo di stimolazione ovarica controllata, per indurre l’ovulazione.

L’inseminazione intrauterina associata a stimolazione ovarica controllata sembra aumentare le possibilità di gravidanza.

Endometriosi e fecondazione in vitro

La fecondazione in vitro dovrebbe essere consigliata quando non è possibile ricorrere alla IUI, ossia quando:

  • o la donna ha una funzionalità tubarica compromessa (tube chiuse), ha già eseguito altre IUI senza successo o ha un basso valore di EFI
  • o il partner della donna ha problemi di fertilità (ad esempio un basso numero di spermatozoi)

In tutte queste condizioni, si potrà procedere ad una FIVET o ad una ICSI, a seconda della specifica situazione clinica.

La fecondazione assistita è sicura in caso di endometriosi?

I trattamenti di PMA non sono correlati a un peggioramento dell’endometriosi e possono considerarsi sicuri per le donne che soffrono di questa malattia.

Sono rimasta incinta con l’endometriosi: quali sono i rischi?

Alcuni studi indicano che le donne affette da endometriosi potrebbero avere una maggiore probabilità di aborto spontaneo o gravidanza extrauterina. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di un basso rischio, che non richiede particolari esami aggiuntivi durante la gestazione.

In generale, si raccomanda comunque alle donne in gravidanza affette da endometriosi di informare il ginecologo della propria patologia.

Con la gravidanza si guarisce dall’endometriosi?

Alcune donne, durante la gravidanza, potrebbero sperimentare un miglioramento dei sintomi e un rallentamento della progressione della malattia, mentre altre potrebbero non avvertire alcun beneficio. In aggiunta, anche in caso di riduzione dei sintomi, l’endometriosi potrebbe tornare a manifestarsi dopo il parto.

Per queste ragioni, la gravidanza non deve essere considerata una cura per l’endometriosi.

Endometriosi e allattamento

Secondo uno studio pubblicato nel 2017, l’allattamento al seno riduce il rischio di ammalarsi di endometriosi.

L’effetto protettivo sembra essere maggiore quanto più viene prolungato l’allattamento e sembra essere correlato in parte alla durata dell’amenorrea (assenza del flusso mestruale).

Fonti