Bassi livelli di AMH possono essere legati a mutazioni al gene BRCA1

Uno studio ha trovato una correlazione tra la presenza di mutazione al gene BRCA1 e bassi livelli di AMH  l’ormone antimulleriano che indica la riserva ovarica di una donna.

La ricerca è stata pubblicata su Human Reproduction, una delle  più autorevoli riviste di medicina a livello mondiale che trattano di riproduzione.

Ricordo che mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 ( che soo dei geni oncosopressori)  predispongono a neoplasie in particolare a livello mammario o ovarico.

Secondo lo studio le donne con mutazione al gene BRCA1 hanno concentrazioni di AMH  in media del 25% più basse rispetto a chi non ha la mutazione BRCA1. Questa correlazione non è stata attualmente trovata nelle donne portatrici di mutazione al gene BRCA2.

Questo significa che una donna  di circa 35 anni con la mutazione BRCA1 ha mediamente  una riserva ovarica simile a quella di una donna di due anni più vecchia e senza  la mutazione.

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Anche se l’ AMH è un marker affidabile per la riserva ovarica,  è solo un indicatore del potenziale di fertilità di una donna. La  capacità di concepire e portare a termine una gravidanza e è influenzata da molti altri fattori , tra cui la qualità delle uova e lo stato delle tube, condizioni che non vengono misurate dall’ AMH.

Le donne con bassi livelli di AMH  spesso possono ancora  avere un bambino e, viceversa, le donne con alti livelli di AMH delle volte non sono in grado di farlo.

Secondo i ricercatori le donne con mutazione BRCA1 dovrebbero cercare di evitare di ritardare la gravidanza alla fine degli anni 30 o dopo i 40 quando la fertilità è comunque ridotta  per l’età.

Le  donne che cercano di concepire  tra i 20 e i 30 anni, e che hanno un mutazione BRCA1 non hanno, secondo lo studio,  una riserva ovarica diversa da quelle senza la mutazione.

È dopo i 30 anni che le cose cambiano e per questo sarebbe meglio anticipare i tempi.

Le donne che portano le mutazioni ai geni  BRCA1 e BRCA2 hanno un rischio maggiore di tumori al seno, alle ovaie, alle tube di Falloppio e a livello peritoneale. Il rischio aumenta con l’età ed è generalmente più alto per le persone con  mutazione BRCA1 rispetto a quelle che hanno la mutazione BRCA2. Le mutazioni sono rare nella popolazione generale – circa lo 0,1% per BRCA1 e 0,2% per il BRCA2 – anche se possono essere più diffuse in certi gruppi chiusi (esempio  tra gli ebrei Ashkenazi).

I dati dello studio

Son stati analizzati i livelli di AMH di  693 donne, di età compresa tra i 25-45 anni (età media di 35), nessuan delle quali aveva una storia di cancro alle spalle. 172 erano portatrici della mutazione BRCA1 e 147 erano portatrici della mutazioen BRCA2.

Nessuna era in stato di gravidanza o in allattamento al momento del prelievo. I dati ottenuti hanno tenuto conto dell’età, dell’uso di contraccettivi orali, dell’indice di massa corporea e del fumo.

Secondo gli autori il legame tra mutazione BRCA1 e riserva ovarica deriva dal ruolo giocato dalle mutazioni nella riparazione del DNA.

Una inefficiente riparazione sarebbe  legata all’invecchiamento degli ovociti nella donna.

BRCA1 e BRCA2 sono entrambi parte integrante nel meccanismo di riparazione delle rotture che si verificano in entrambi i filamenti della doppia elica del DNA.

BRCA2 ha un ruolo più limitato nelle rotture a doppio filamento del DNA rispetto ai portatori di mutazioni BRCA1, Le portatrici di BRCA2 tendono a sviluppare un minor numero di tumori e in età più avanzata rispetto a chi ha la mutazione BRCA1. Questo spiegherebbe perchè la mutazione BRCA1 ha un impatto maggiore sulla riserva ovarica

I ricercatori ipotizzano anche che le portatrici di  mutazioni BRCA1 possano avere un rischio superiore alla media di incorrere nella menopausa indotta dalla chemioterapia. Tuttavia questa è solo una ipotesi che  richiede ulteriori ricerche.

Fonte:

Kelly-Anne Phillips, Ian M. Collins, Roger L. Milne, Sue Anne McLachlan, Michael Friedlander, Martha Hickey, Catharyn Stern, John L. Hopper, Richard Fisher, Gordon Kannemeyer, Sandra Picken, Charmaine D. Smith, Thomas W. Kelsey, Richard A. Anderson. Anti-Müllerian hormone serum concentrations of women with germlineBRCA1orBRCA2mutations. Human Reproduction, 2016; dew044 DOI: 10.1093/humrep/dew044