Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno si verificano nel mondo 26,5 milioni di gravidanze indesiderate per un uso inappropriato dei metodi contraccettivi.
Nonostante i progressi della medicina e il fatto che i metodi di controllo delle nascite siano sempre più accessibili, le gravidanze non pianificate rimangono ancora abbastanza comuni. Non passa giorno che non arrivino richieste di consulenza anche nel nostro sito, di donne o ragazzine che hanno il timore di una gravidanza, la maggior parte delle volte perchè non hanno usato alcun metodo contraccettivo durante il rapporto. Spesso per disinformazione, per credenze sbagliate, o per timore di contraddire il partner.
Comprendere come prevenire la gravidanza in sicurezza è importante per la salute di tutti i soggetti coinvolti. Al giorno d’ oggi, abbiamo a disposizione una vasta gamma di strategie di pianificazione familiare che consentono alle persone di avere una vita sessuale sana e tranquilla e al contempo di evitare le gravidanze indesiderate. Esistono metodi di barriera come preservativi e diaframmi, metodi ormonali come pillola anticoncezionale, il cerotto, l’iniezione, l’ impianto sottocutaneo e la spirale (IUD). Mi preme sottolineare che l’unico metodo contraccettivo che al contempo permette di evitare la il passaggio tra i partner di malattie sessualmente trasmissibili, è il preservativo.
Mito 1: non si incorre in rischi di gravidanza se si fa sesso durante le mestruazioni
In linea generale, le donne sono meno fertili durante e immediatamente dopo il periodo mestruale. Di conseguenza, alcune persone potrebbero pensare che questo significhi che possono avere rapporti sessuali non protetti senza doversi preoccupare della gravidanza.
Tuttavia, questo è un approccio poco affidabile, vediamo perché.
Si potrebbero avere delle perdite ematiche che si interpretano come mestruazioni ma che in realtà non lo sono. Potrebbero ad esempio essere perdite ematiche che accompagnano l’ovulazione. Alcune donne infatti hanno delle perdite di sangue quando ovulano.
Anche se una persona ha un ciclo abbastanza regolare, c’è sempre la possibilità che il suo corpo possa decidere di ovulare prima.
Se una donna è un orologio svizzero con un ciclo di 28 giorni e ha rapporti durante le mestruazioni probabilmente le possibilità di concepimento sono minime perché l’ovulazione è succederà 12-14 giorni dopo , ma bisogna sempre tenere a mente che la possibilità di ovulare in anticipo esiste e non va sottovalutata!
Gli spermatozoi inoltre possono sopravvivere mediamente fino a 72 ore ( in alcuni casi arrivano anche a 5 giorni) e un ovocita rimane fecondabile per 12-24 ore ore. Ciò significa che la finestra in cui una persona può rimanere incinta è molto più ampia di quanto si possa immaginare.
Mito 2: La doccetta vaginale non previene il rischio di gravidanza
Se una donna esegue una doccetta vaginale dopo il rapporto, non serve a nulla per prevenire una gravidanza. Gli spermatozoi sono piuttosto veloci e una volta che l’eiaculazione si verifica, gli spermatozoi arrivano in utero in 20 minuti e quelli più forti e veloci, arrivano prima e sono anche quelli che hanno più probabilità di fecondare l’ovocita. La doccetta laverà i residui di sperma ma molti spermatozoi a quel punto si saranno già fatti strada nell’utero.
Mito 3: non puoi rimanere incinta se hai rapporti in una vasca idromassaggio
Non è probabile, ma è possibile. Lo sperma non ama il calore, è vero … ma il caldo non uccide tutto. Per questo una volta avvenuta l’eiaculazione in vagina, caldo o non caldo, gli spermatozoi migliori si muovono velocemente per salire nell’utero e poi nelle tube, dove possono fecondare un potenziale ovocita.
Mito 4: non si rimane incinta se l’uomo non eiacula in vagina (coito interrotto)
Nel maschio l’orgasmo coincide con l’eiaculazione dello sperma che contiene gli spermatozoi.
Molte persone pensano che se il maschio non raggiunge il culmine durante il rapporto sessuale non protetto, non è possibile che si instauri una gravidanza
Prima dell’orgasmo, il pene può espellere il liquido pre-eiaculatorio che può contenere spermatozoi vitali che possono portare al concepimento
Questo è il motivo per cui il coito interrotto non è ritenuto un metodo affidabile per evitare le gravidanze.
Mito 5: se monitori il ciclo ogni mese con le app, non hai bisogno di usare metodi contraccettivi
Le app che monitorano il ciclo mestruale e conteggiano i giorni fertili o non fertili, non sono un metodo affidabile per prevenire la gravidanza.
Secondo Mayo Clinic ben 24 coppie su 100 che usano questo approccio avranno una gravidanza (indesiderata) entro il primo anno di rapporti non protetti.
Il motivo per cui questi metodi non aiutano a evitare la gravidanza è che la durata del ciclo mestruale di una persona può variare da un mese all’altro e pertanto il giorno esatto in cui l’ovocita viene rilasciato dall’ovaio può sempre anticipare o ritardare rispetto al solito.
Le app che calcolano i periodi fertili possono essere utili per per le coppie a cui non dispiacerebbe una gravidanza, mentre sono da evitare per tutte le altre.
Mito 6: la pillola del giorno dopo impedisce la gravidanza solo se assunta la mattina dopo il rapporto sessuale.
In generale la pillola del giorno dopo è efficace ma non al 100%. Le statistiche dicono che può prevenire 7 gravidanze su 8 quando è assunta correttamente
Se una persona prende la pillola del giorno dopo entro 72 ore dal rapporto non protetto, è piuttosto efficace nel prevenire la gravidanza, ma più si aspetta più è possibile che avvenga il concepimento.
Inoltre si è ovulato da poco quando si ha il rapporto, la pillola del giorno dopo potrebbe non funzionare.
Mito 7: non puoi rimanere incinta durante la prima settimana di pillola perché gli ormoni sono già in circolo
Quando una donna inizia ad assumere la pillola come contraccettivo, i medici potrebbero consigliarla di usare una contraccezione supplementare, come il preservativo ad esempio, durante la prima settimana di assunzione del farmaco. Tuttavia, dato che alcune pillole si dichiarano efficaci immediatamente se assunte entro cinque giorni dall’inzio delle mestruazioni, molte coppie non utilizzano per la prima settimana anche il preservativo.
Il problema stavolta risiede nell’errore umano. Durante la prima settimana di assunzione è possibile dimenticarsi di assumere la pillola, e questa dimenticanza rientra negli usi scorretti o inappropriati dei metodi contraccettivi citati nella dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che definisce l’uso scorretto metodi di controllo delle nascite, una delle principali cause di gravidanza indesiderata.
Mito 8: non puoi rimanere incinta se stai allattando al seno
Affinché la gravidanza si possa verificare, la donna deve ovulare, Questo processo si verifica normalmente durante i cicli mestruali ma quando una donna allatta al seno, il suo corpo aumenta la produzione di prolattina, che inibisce gli ormoni implicati nell’ovulazione. Per questo motivo molte donne credono di non poter rimanere incinte mentre allattano il loro bambino.
Tuttavia l’ovulazione può riprendere in qualsiasi momento. È vero che la fertilità in allattamento è diminuita, ma ciò non è da considerare un metodo di controllo delle nascite affidabile. Quando una donna ha le sue prime mestruaizoni dopo il parto (il capoparto) significa che circa due settimane prima aveva ovulato e questa ovulazione non si può prevedere in anticipo.
Pertanto se non desiderate figli di età moto ravvicinata è bene parlare con il vostro ginecologo di un metodo contraccettivo affidabile.
Mito 9:le spirali (IUD) non sono efficaci nel prevenire una gravidanza perché causano infezioni
Sebbene le spirali, note anche come dispositivi intrauterini (IUD) siano aumentati di popolarità, alcune donne temono che un dispositivo impiantato nel loro utero per anni le esponga al rischio di infezione. In realtà secondo gli esperti il rischio è molto basso. L’unica eccezione potrebbe essere durante le prime settimane in cui è appena stata installata. Vi è infatti un aumento del rischio di infezione pelvica durante le prime (2-3) settimane di inserimento della spirale, una volta superato questo periodo, non vi sarebbe alcun aumentato rischio di infezione.