Latte artificiale: domande e risposte

Cosa fare se il neonato ha fame prima delle 3 ore ed è allattato con formula artificiale? Come comportarsi se si addormenta al biberon? Rispondiamo ai dubbi più comuni delle mamme sul latte artificiale.

Sia che si allatti al seno che con il latte artificiale, soprattutto se si tratta del primo bambino, le domande che sorgono sono sempre tante.

Ecco le più comuni alle quali abbiamo cercato di rispondere in modo semplice e chiaro con l’aiuto di un’esperta, la Dott.ssa Maria Conti, ostetrica.

Se dopo la poppata sembra che il bambino abbia ancora fame, cosa si deve fare?

Solitamente, se dopo aver bevuto il latte il bambino ne reclama ancora, è bene offrirgliene altro.

Le dosi di latte artificiale prestabilite, infatti, sono in genere indicative e se il bambino non viene forzato sistematicamente a finire tutto il biberon, è in grado di autoregolarsi proprio come avviene nell’allattamento al seno.

Per questa ragione si può accontentare il piccolo che abbia ancora fame, tenendo conto però che la quantità massima di latte che dovrebbe assumere un bambino è di un 960 mL al giorno, non di più.

Questo significa che se il bambino dimostra di aver fame prima delle solite 3 ore – 3 ore e mezza si può anticipare la poppata.

In particolare, secondo un’altra formula leggermente più specifica, il bambino entro i 6 mesi dovrebbe assumere circa 150/200 ml di latte al giorno per ogni chilo di peso. Quindi, ad esempio, un bambino di 5 kg dovrebbe assumere 750 ml di latte al giorno.

La pesata del bambino, con cadenza settimanale i primi tre mesi e poi mensile, è uno strumento che ci dice se la crescita del bambino è armoniosa oppure se il piccolo sta mangiando troppo o troppo poco.

Cosa fare se il neonato si addormenta mentre mangia?

È abbastanza frequente che un bambino si addormenti mentre beve il latte, sia materno che in formula. Se però aumenta regolarmente di peso, bagna almeno 6 pannolini al giorno e si scarica almeno 3 volte al giorno, non è necessario svegliarlo per finire la poppata.

In caso contrario significa che il piccolo non sta assumendo abbastanza latte ed è necessario tenerlo sveglio perché possa mangiare di più.

Un modo per svegliare il bebè che si addormenta al biberon è quello di metterlo sulla tua spalla o di tenerlo seduto sulla tua gamba rivolto verso l’esterno, mentre gli sorreggi il petto con una mano. A questo punto, prova a massaggiargli la schiena per fargli fare il ruttino e poi riproponigli il biberon.

Questo è solo uno dei tanti “trucchi” per svegliare un neonato che si dimostra troppo pigro al biberon o al seno. Per conoscerne altri e approfondire l’argomento sonno e allattamento, puoi leggere questo articolo.

Neonato che si addormenta mentre mangia con biberon di latte artificiale

Per quanti mesi devo sterilizzare biberon e tettarelle?

Nei primi mesi di vita del bambino le difese immunitarie sono molto immature, con il conseguente alto rischio di contrarre infezioni.

Per questa ragione, fino ai 5 mesi è importante lavare e sterilizzare sia il biberon che le tettarelle.

Dai 5 mesi in poi, dopo aver consultato il pediatra, è possibile abbandonare la sterilizzazione, ma occorre lavare in modo accurato con acqua e detersivo tutto ciò che serve per l’allattamento.

Altrettanto importante è lavare le mani con acqua corrente e sapone e asciugarle bene con un asciugamano pulito prima di preparare il biberon e darlo al bambino.

Come capire se la tettarella è quella giusta?

Nella scelta della tettarella molto dipende dall’età del bambino.

Parlando di materiale, generalmente il silicone è più indicato nei primi mesi di vita. Da un lato, infatti, resiste molto bene alla contaminazione batterica e alle alte temperature che spesso si usano per la sterilizzazione, dall’altro però tende a lacerarsi quando il bambino inizia ad avere i dentini.

Le tettarelle in caucciù e lattice sono invece più resistenti alla rottura, ma essendo più porose si contaminano più facilmente.

Molto importante è anche il flusso di latte della tettarella, che può essere debole (1-2 buchi, in genere indicato per i neonati), medio, rapido o regolabile.

La scelta deve rispettare la capacità di suzione del bambino: se infatti il latte esce troppo lentamente c’è il rischio che il piccolo si affatichi, deglutisca troppa aria e non riesca a nutrirsi a sufficienza; se invece il latte esce troppo rapidamente, può andare di traverso.

Per ridurre questi rischi, oggi esistono sul mercato anche biberon e tettarelle che permettono un flusso costante di latte e riducono l’aria ingerita dal bimbo, essendo dotati della cosiddetta “valvola anticolica”.

Quando iniziare con il latte di proseguimento di tipo 2?

Secondo le ultime linee guida dell’OMS, dopo i 6 mesi vita si può introdurre un latte di proseguimento di tipo 2, che dovrà accompagnare il bambino fino all’età di 1 anno.

Quando iniziare con il latte di proseguimento di tipo 3?

Il latte di proseguimento di tipo 3, detto anche latte di crescita, è un latte in formula pensato per i bambini da 1 a 3 anni. Questo prodotto, tuttavia, contiene più ferro e zuccheri di quelli necessari e attualmente non viene più consigliato.

Quando si può sostituire il latte artificiale con il latte vaccino?

Molte mamme si chiedono se con l’inizio dello svezzamento sia possibile sostituire il latte in formula (o il latte materno) con il latte vaccino, ossia il normale latte di mucca che si acquista al supermercato.

La risposta è no. Il latte vaccino non rappresenta un’alternativa al latte materno o al latte formulato nei primi 12 mesi di vita del bambino e non può essere somministrato fino all’anno di età, nemmeno se diluito con acqua.

In particolare, secondo uno studio del 2023 dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), sembra che il latte vaccino possa aumentare il rischio di anemia, anche se sono necessari ulteriori studi per valutare se implichi anche problematiche nella crescita.

Fonti