Gemelli diversi: la coppia maschio-femmina

I gemelli dizigoti maschio e femmina sono talvolta considerati “falsi gemelli”, quasi più fratelli che gemelli, viste le differenze fisiche facilmente percepibili agli occhi dei terzi.

Oltre alla diversa fisicità, vi sono differenze attitudinali e comportamentali dettate proprio da fattori genetici legati al sesso.

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Le differenze si vedono sin dal primo anno di vita: normalmente i bambini maschi crescono fisicamente più robusti, sono più attivi, hanno un’indole da esploratori poiché si stancano facilmente degli stessi giochi e degli stessi luoghi e hanno bisogno sempre di nuovi stimoli; le bambine, invece, sono solitamente più riflessive, si appassionano agli oggetti e ne studiano i dettagli, rimanendo anche a lungo a giocare con gli stessi pupazzetti, sono in grado di riconoscere meglio i volti e amano stare in braccio rivolte verso l’interno per guardare le espressioni del volto e toccarne i lineamenti con le manine.

I maschietti sono solitamente più impulsivi, con reazioni molto più forti, dal riso al pianto improvviso, ma sono molto più legati alla madre dalla quale fanno fatica a separarsi. Le bambine, invece, sono normalmente più controllate, più autonome, tendono a cercare il contatto con le persone, si dimostrano più collaborative e meno competitive.

Il maschietto è fisicamente più forte, la femminuccia è emotivamente più controllata.

Ne derivano fasi di progresso sfalsate nel tempo: normalmente i maschietti sono più veloci nell’iniziare a gattonare e a camminare, mentre le bambine sono più rapide nei primi accenni di lallazione.

I nostri Giulia e Davide stanno confermando la tendenza, con Davide molto più irruento, ma anche più mamma-dipendente e Giulia più pacata, che adora stare seduta a mordicchiare orsetti e oggetti conosciuti e che starebbe anche ore a guardare il papà fare boccacce e a tentare di ripeterne i movimenti.

Le diverse reazioni e le diverse preferenze portano inevitabilmente a gestire i bimbi in maniera leggermente differenziata. Da una parte questo significa doversi ingegnare per trovare tempi e modi di favorire lo sviluppo delle diverse attitudini (stimolare la bambina nelle prime paroline, sostenere il maschietto nei primi passetti), dall’altra significa avere sotto gli occhi il miracolo di vedere risposte tanto diverse a circostanze similari.

Nella mia esperienza, da genitori si impara presto a sfruttare a proprio vantaggio la situazione, sapendo che in qualche modo i bimbi si adattano e si aspettano, che non soffrono nel condividere spazi, giochi e affetti, e che anzi li sfruttano diversamente per apprendere ogni giorno qualcosa di nuovo, seguendo il proprio istinto e la propria indole di piccolo uomo e di piccola donna, facendosi involontariamente parti perfettamente complementari di una splendida realtà di coppia.

Mamma Paola

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