Come capire dagli esami ormonali a che punto è la nostra fertilità?

orologio biologicoL’esistenza di una donna è scandita da due  tappe principali che riguardano la sua vita riproduttiva: il primo menarca / mestruazione e la menopausa.  Tra una e l’altra però c’è un intervallo di tempo che precede la menopausa, chiamata  perimenopausa, che  rappresenta un periodo di transizione caratterizzato da oscillazioni ormonali che hanno influenza sul benessere stesso della donna. In questo periodo ci sono molte donne che cercano le ultime chance per una nuova gravidanza e altre che sperano di non rimanere incinta. In questo secondo caso il ciclo ballerino di questo periodo può delle volte essere ulteriore fonte  di ansie.

Mentre anni fa le donne arrivate nell’età della perimenopausa non avevano ulteriori intenzioni di avere altri figli, negli ultimi anni, complice il fatto che un bambino si concepisce, per scelta, sempre più in là negli anni, vita riproduttiva e menopausa si fondono come mai prima.

Ad esempi mentre nel 1990, solo il 9% delle donne avevano il loro  primo figlio dopo i 35 anni, oggi, una donna su cinque  ha  il primo figlio dopo i 35 anni. Il  problema è che circa un terzo delle donne che superano i  35 anni hanno problemi di fertilità.

I sintomi principali della perimenopausa sono il declino della fertilità ma anche le fluttuazioni ormonali .

Il ruolo dell’FSH

Una bambina nasce con circa 400 000 cellule uovo che rimangono dormienti fino alla pubertà quando i livelli di FSH molto bassi, aumentano leggermente fino ai valori normali per una donna adulta. L’FSH  (prodotto dalla ghiandola pituitaria),è l’ormone follicolo stimolante che appunto stimola la crescita e l’o sviluppo dei follicoli ovarici.

Ogni mesi segnala di  far maturare un gruppo  di 10 – 20 cellule uovo.  Le cellule intorno a queste cellule uova iniziano a produrre estrogeni, che  a loro volta segnalano alla ghiandola pituitaria di  far cessare la produzione di FSH.  Dopo una settimana circa dall’inizo delle mestruazioni,  una delle cellule uov0 in maturazione  viene  selezionata come quella dominante per il gruppo di quel mese e una settimana dopo viene liberata in quel  processo chiamato ovulazione. Dopo aver rilasciato l’uovo, il follicolo diventa un corpo luteo e le sue cellule iniziano a produrre progesterone e estrogeni. Il progesterone stabilizza il rivestimento uterino e lo prepara a ricevere un ovulo fecondato. Se non avviene la fecondazione calano i livelli di progesterone ed estrogeni ed inizia la mestruazione e il ciclo si ripete.

 Perchè la fertilità diminuisce? FSH, AMH e Inibina

La fertilità comincia a diminuire dopo i 35 anni. Ma già  intorno ai 38 le cellule uova sono perse dalle ovaie a un ritmo ancora più veloce, ed i sintomi della perimenopausa possono iniziare a farsi evidenti . Si stima che a 40 anni una donna ha da 5.000 a 10.000 uova rimaste. Queste uova rimanenti spesso rispondono meno bene all’ FSH e quindi non avviene l’ovulazione (cicli anovulatori). La ghiandola pituitaria allora continua a produrre FSH perchè non riceveo “ripsosta” (feedback)  dagli estrogeni e da un altro ormone (inibina B)  il cui compito è quello di mantenere bassi i livelli di FSH. Di conseguenza i valori di FSH salgono.

Anche l’AMH, l’ormone antimulleriano,  è un altro indicatore della fertilità. Valori di AMH superiori a 1 ng / ml (nanogrammi per millilitro) indicano che si è ancora fertili.  Valori di 0,3-0,6 ng / ml o meno, suggeriscono  bassa fertilità e  l’avvicinarsi della  menopausa.

La maggior parte delle donne che concepiscono facilmente hanno buoni livelli di AMH, e  livelli di FSH inferiori a  10 mUI / ml. Livelli di FSH superiori a 15 mUI / ml indicano perimenopausa in arrivo e livelli superiori a 30 al 40 mIU / ml sono una conferma di menopausa. Ma i livelli di FSH  oscillano di mese in mese, soprattutto in perimenopausa quindi un solo valore non ha molto significato e  l’esame va ripetuto.

Se assumete pillole anticoncezionali o  estrogeni o farmaci a basa di progesterone,questi vanno ad abbassare i livelli di FSH. Per questo motivo si deve interrompere l’assunzione  per una settimana circa  per ottenere una misurazione accurata di  FSH.

Naturalmente, se si è in perimenopausa e si necessita  un contraccettivo,  continuate ad usare quelli non ormonali  (come il preservativo o diaframma), mentre verificate i  livelli di FSH.