La medicazione del cordone ombelicale

La medicazione del cordone ombelicale che tanto spaventa i futuri genitori, si  dimostra alla fine una procedura tutto sommato semplice che richiede solo alcuni piccoli accorgimenti e delucidazioni.

Quando si diventa genitori per la prima volta, le emozioni che accompagnano il rientro a casa dall’ospedale sono indescrivibili. A questi sentimenti di gioia si affiancano  però anche tanti dubbi e preoccupazioni, che fortunatamente si risolvono … con un po’ di pratica.

Il timore di non avere latte a sufficienza, i dubbi su come capire se il bambino ha fame, la paura di non sapere come fare a cambiare il pannolino da soli…o  come fare il bagnetto o la medicazione del cordone ombelicale, passano nel giro di poche ore o pochi giorni. Dopo le prime settimane di “tirocinio”  la neomamma e il neopapà diventeranno dei veri e  esperti in cambi, bagnetti e poppate!

I primi giorni indubbiamente possono sembrare e  risultare più complicati, ma niente paura!

Anche la medicazione del cordone ombelicale che tanto spaventa, si  dimostra alla fine una procedura tutto sommato semplice che richiede solo alcuni piccoli accorgimenti e delucidazioni.

Per chiarire ogni dubbio ci siamo avvalsi della consulenza scientifica degli specialisti  del Punto Nascita di Humanitas San Pio X.

Che cosa accade al cordone ombelicale immediatamente dopo la nascita?

Il cordone ombelicale durante la gravidanza permette al bambino di ricevere dalla madre attraverso la placenta,  l’ossigeno, gli anticorpi e tutte le sostanze nutritive di cui necessita per la sua crescita e sviluppo.

All’interno del cordone ombelicale si trovano tre vasi sanguigni due arterie e una vena. La vena trasporta l’ossigeno e le sostanze nutritive al bambino e le arterie, più piccole trasportano le sostanze di rifiuto e il sangue privo di ossigeno dal feto alla madre.

Una volta nato, il cordone ombelicale perde questa funzione e si procede con il taglio che spesso viene affidato ai papà.

Nel Punto Nascita di Humanitas San Pio X, procediamo, se possibile, ad un ritardato clampaggio del cordone ombelicale e successivamente alla resezione del cordone stesso, dopo 2-3 minuti dalla nascita  (come raccomandato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) anche in caso di parto cesareo  (quando possibile).  In questo  modo   il sangue residuo che si trova nel cordone può  raggiungere il neonato  e così garantirgli un ulteriore apporto di globuli rossi e di sostanze utili per l’adattamento alla vita extrauterina.

Una volta effettuato il clampaggio e la resezione,  al neonato rimane un piccolo moncone in corrispondenza di quello che sarà il suo ombelico.

Presso il Punto Nascita dell’ospedale, inoltre, ginecologi, ostetriche e neonatologi sono attivi in uno studio multidisciplinare per definire tempistiche e modalità di esecuzione del clampaggio e del milking (spremitura) del cordone ombelicale. Le ricerche condotte in questo ambito evidenziano infatti significativi benefici per la salute del neonato derivati da un ritardato taglio del cordone e quindi da una maggiore trasfusione di cellule ematiche dal versante placentare.

Come si effettua la medicazione del cordone ombelicale?

Il moncone va sempre tenuto pulito e asciutto per favorire il processo di essicamento.

Per questo motivo è importante proteggerlo con una garza sterile e asciutta  che va cambiata ad ogni cambio del pannolino, cioè 7-8 volte al giorno.

medicazione del cordone ombelicale

Quando cade il moncone ombelicale lasciando vedere l’ombelico?

La caduta avviene spontaneamente  intorno all’ 8° giorno di vita .

Una volta che il moncone si stacca, è necessario provvedere alla pulizia del residui utilizzando una garza sterile con acqua ossigenata, asciugando successivamente re con una garza asciutta.

Questa medicazione va eseguita due volte al giorno o quando la garza risulta sporca e fino a quando la cicatrice non sarà ben asciutta. Per approfondire l’argomento e avere consigli sulla gravidanza, il parto e il rientro a casa, scopri MamaBook.