Alimentazione prima infanzia: meglio limitare l’uso dello zucchero

La pratica di zuccherare i cibi non deve essere passata al bambino, infatti la preferenza per una maggiore dolcezza si sviluppa con gli anni a causa delle abitudini alimentari impartite sin dai primi approcci con i nuovi gusti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sconsiglia l’aggiunta di zucchero almeno per i primi 12 mesi di vita, infatti gli zuccheri sono già presenti naturalmente nei cibi che assumiamo.

In 100 grammi di mela, per esempio, vi sono 10 grammi di zucchero.

Perché dunque zuccherare una macedonia?

Sono piccoli accorgimenti che si rivelano ottime attenzioni verso il nostro bambino che introdurrà meno zuccheri e contemporaneamente imparerà ad apprezzare il “vero” sapore della frutta.

Dolci abitudini

La pratica di zuccherare i cibi non deve essere passata al bambino, infatti la preferenza per una maggiore dolcezza si sviluppa con gli anni a causa delle abitudini alimentari impartite sin dai primi approcci con i nuovi gusti.

Durante lo svezzamento, ogni gusto è una novità.

La cosa migliore è lasciare che questa scoperta sia volta alla naturalezza dei cibi.

Spesso commettiamo involontariamente l’errore di associare il “dolce” al concetto di “premio”: la caramella, il cioccolatino, immergere il ciuccio nello zucchero… quante volte capita di gratificare così i nostri bambini, ma un’abitudine alimentare sbagliata nella dieta dei bambini può influenzare negativamente la loro salute da grandi. Se il bambino acquisisce una preferenza per i cibi dolci, difficilmente riuscirà a farne a meno e, se assunti in eccesso, potrebbero aumentare il rischio di obesità, carie dentale e patologie cardiovascolari.

Zuccheri semplici o complessi

Gli zuccheri sono di due tipi:

semplici ovvero glucosio, fruttosio, lattosio, maltosio e saccarosio, e complessi, come amido, cellulosa e la fibra (non-nutriente, non digeribile, ma estremamente utile), formati da più unità di zuccheri semplici.

Entrambi fanno parte della categoria “carboidrati”.

Nel momento in cui mangiamo carboidrati complessi come l’amido della pasta, questi vengono digeriti nello stomaco e liberano gradualmente carboidrati semplici, che per l’intestino sono più facili e veloci da assorbire.

Fonti di zucchero

Come sopra riportato, vi sono zuccheri naturalmente presenti negli alimenti: nella frutta, in molte verdure, nel latte (lattosio), nei cereali, nelle patate (amidi) e zuccheri aggiunti (nei dolci, in molti preparati alimentari, nei succhi di frutta, nelle merendine, nelle confetture, ecc.).

Moltissimi alimenti già pronti hanno un contenuto davvero elevato di zucchero.

Non pensiamo solo ai cibi come torte o biscotti, ma consideriamo che lo zucchero è impiegato per la preparazione di molti prodotti, come il pane industriale o le salse e i sughi pronti.

Per esempio, un vasetto di yogurt al naturale ne contiene mediamente 4 o 5 grammi, uno alla frutta 13 o 14, per non parlare delle versioni più golose che arrivano a contenerne fino a 20 grammi.

Le bevande gassate e i succhi di frutta possono essere un concentrato di zuccheri semplici: considerando di bere un bicchiere (200ml) possiamo arrivare ad assumerne dai 20 ai 30 grammi, l’equivalente di 4 o 5 cucchiaini!

Attenzione all’etichetta! Non facciamoci ingannare dalle diciture che vantano l’assenza di zuccheri aggiunti.

Spesso in etichetta troviamo elencati ingredienti come “succo di mela, succo d’uva, succo di agave..”

Questi succhi concentrati sono zuccheri semplici a tutti gli effetti.

Piccole accortezze per tutta la famiglia

Per quanto riguarda le dosi giornaliere, l’OMS raccomanda di ridurre lo zucchero aggiunto a meno del 10% della quantità di energia assunta durante una giornata.

Fare attenzione all’introduzione di zuccheri è importantissimo per la salute dei nostri bambini, ma può essere l’occasione per avere un occhio di riguardo all’alimentazione di tutta la famiglia e ciò sicuramente un domani gioverà al nostro piccolo.

Martina Cirelli per Madegus

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Fonti

LARN Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti e energia per la popolazione italiana

SINU Società Italiana di Nutrizione Umana

EUFIC European Food Information Concil

OMS Organizzazione Mondiale della Sanità

INRAN linee guida