35 piante pericolose per i bambini: piante da appartamento e da giardino

Ci sono alcuni aspetti della sicurezza che è bene tener presente quando un neonato  comincerà a muoversi per la casa. Abbiamo già avuto modo di spiegare come rendere la casa a misura di bambino quando la famiglia si allarga. Molto spesso tra tutte le accortezze che si mettono in atto si sottovaluta la pericolosità delle piante ornamentali che si tengono in cucina o in soggiorno, o sul balcone o nel giardino.

Mentre alcune piante sono tossiche se ingerite, alcune possono causare una reazione allergica se si tocca lo stelo o le foglie o se la pelle viene a contatto con la linfa o il succo.

La maggior parte dei vivai non fornisce etichette di avvertimento sulle piante in vaso, e per questo è bene informarsi attentamente quando si dedcide di acquistare una pianta e si hanno bambini piccoli o animali domestici.

Chi ha un gatto sa bene che spesso i felini sono attirati dalle piante.  I bambini più o meno si comportano allo stesso modo, attirati dalla consitenza delle foglie, dal movimenti quando sono mosse dall’aria, dai loro frutti o fiori colorati…

Il pericolo arriva sia dal rischio di soffocamento se vengono messe in bocca le parti strappate, sia dal rischio di avvelenamnento. Molte piante da appartamento che riteniamo innocue  sono infatti estremamente pericolose.

Per evitare problemi  è bene non tenere nè piante nè fuori recisi nella stanza in cui dorme il bambino o dove passa la maggior parte della giornata.

Alcuni fiori possono infatti sprigionare intensi profumi  e non sempre innocui (es. mmimosa) o scatenare riniti allergiche. Inoltre l’anidride carbonica prodotta dalle piant , soprattutto se si trovano in stanze poco areate o piccole, può risultare dannosa.

Se il bambino è attratto dalle piante potenzialmente pericolose, toglietele dalla sua portata, sia in casa che fuori.

Alcune piante sono più tossiche di altre. La buona notizia è che la maggior parte deve essere consumata in grandi quantità per causare danni reali. Fortunatamente il gusto amaro respinge un bambino o un animale domestico e impedisce loro di ingerire gran parte della pianta.

Cosa fare se…

Se si sospetta  che un bambino  sia  stato avvelenato mangiando o toccando una pianta d’appartamento, è importantissimo:

  • rimuovere subito i pezzettini rimasti in  bocca
  • chiamare il centro antiveleni e poi se il medico del Centro antiveleni ne ravvisa la necessità si porta il bambino in Pronto Soccorso.

Elenco centro antiveleni con i numeri di telefono da chiamare

Se si tratta di irritazione da contatto, per sfregamento della pianta sulla cute:

  • lavare con acqua fredda e fare impacchi con il ghiaccio.
  • se si tratta di occhi è importante contattare subito un oculista e nel frattempo lavare con acqua fredda per almeno 20 minuti gli occhi, e fare poi impacchi freddi

Le piante pericolose che abbiamo in casa

Di seguito trovate un elenco delle principali piante potenzialmente tossiche se ingerite nelle loro parti. La tossicità è dovuta alla presenza di alcune sostanze  che in alcuni casi possono rivelarsi altamente pericolose se non letali. Le sostanze tossiche più comuni presenti nelle piante e sono gli ossalati ma anche la licorina e tanti tipolgie di alcaloidi.

Hippeastrum (Hippeastrum spp.)

La pianta proviene dal Sud Africa e contiene un irritante tossico chiamato licorina. È presente nel bulbo e deve essere consumato in grandi quantità per causare reazioni avverse.   In ogni caso se si sospetta l’ingestione dei bulbi è importante  chiamare il centro antiveleni o recarsi subito al pronto soccorso.

Hippeastrum Red

Anturio (Anthurium spp.)

Pianta originaria del Sud America. Anticamente veniva  usata come strumento di tortura per impedire alle persone di parlare perché gonfia la lingua.

Il fiore che è  velenoso sia per contatto che per ingestione. Nel primo caso provoca lesioni sulla pelle, nel secondo oltre che vomito o diarrea può causare insufficienza respiratoria.

Fortunatamente, l’avvelenamento grave è estremamente raro perché la bocca e la gola vengono immediatamente colpite  con un primo contatto in bocca che evita la deglutizione. I I sintomi generali di ingestione includono: vesciche, raucedine e difficoltà a deglutire.

anturio

Azalea (Rhododendron spp)

Anche se è diffuso soprattutto come pianta paesaggistica, le azalee sono spesso presenti nelle nostre case soprattutto in concomitanza della festa della mamma.

Tuttavia,le graianotossine  che si trovano nei rododendri e altre piante della famiglia Ericaceae come le Azalee,  provocano una reazione molto rara chiamata avvelenamento da graianotossine,  se ingerite in quantità sufficienti.

Rhododendron spp Caladio (Caladium bicolor)

Le piante di Caladio sono disponibili in una gamma di colori molto vicaci e le loro foglie vellutate attirano la curiosità dei bambini.

Tutte le parti del Caladio sono considerate tossiche per gli esseri umani e gli animali.

I sintomi dopo l’ingestione possono includere: bruciore e gonfiore della bocca, della lingua, delle labbra e della gola, difficoltà a respirare,  a  parlare, a  deglutire e possibili ostruzione delle vie aeree che può  portare alla morte.

caladio

Calla di palude (Calla palustris)

Si tratta di una pianta potenzialmente pericolosa a causa degli ossalati di calcio. Gli ossalati di calcio, che si trovano in tutta la pianta (radici , foglie, stelo..)   possono causare gravi irritazioni alla bocca e alla gola.

calla palustre

Colchico d’autunno (Colcicum autumnale)

Si tratta di piante molto simili a quella dello zafferano, viene infatti chiamata anche “falso zafferano”. Sono  velenose in quanto contengono la colchicina, un alcaloide altamente tossico  contenuto soprattutto nei semi della pianta, ma anche nel bulbo.

I sintomi una volta ingeriti comprendono:  bruciore alla bocca, nausee, coliche, diarrea sanguinolenta, delirio e morte.

Può essere dannoso anche il solo contatto con la pelle.

colchico d'autunno
Narciso (Narcissus spp.)

Le parti velenoso della pianta di Narciso sono il bulbo e le foglie per la presenza di licorina e della narcissina.

I sintomi conseguenti all’ingestione sono:  salivazione, vomito, diarrea, alterazioni nervose fino alla paralisi, sonnolenza, bradicardia, ipotensione, collasso.

Dieffenbachia (Dieffenbachia spp.)

Pianta da appartamento molto comune. Contiene ossalati che possono risultare tossici se ingeriti. A differenza del filodendro, l’ingestione di dieffenbachia di solito produce solo sintomi da lievi a moderati sia nell’uomo che negli animali domestici.

Sintomi da ingestione: dolore alla bocca, salivazione, sensazione di bruciore e gonfiore e intorpidimento della gola.


Colocasia (Colocasia antiquorum)

Pianta dalle grandi foglie che ricordano le orecchie di elefante. Pochissime persone sono consapevoli del fatto che questa pianta d’appartamento è pericolosa.

L’avvelenamento può verificarsi se si ingeriscono parti di questa pianta, come le foglie,  a causa dell’acido ossalico in esse contenuto. Le foglie e gli steli sono le parti più tossiche della pianta.

L’ingestione può causare sintomi come diarrea, nausea, vomito e bruciore e gonfiore alla bocca, alla gola o agli occhi.

Edera comune (Hedera helix)

Tutte le parti dell’edera sono tossiche, in particolare i frutti. La tossicità è dovuta alla presenza di un glicoside: l’ederagenina.

Agrifoglio (Ilex aquifolium)

Sono tossiche le foglie e le bacche. Le foglie in particolare contengono licina, un glucoside. Mentre le bacche composti ad azione digitaloide.

L’ingestione causa i seguenti sintomi:

  • le bacche dolori addominali, vomito, diarrea, sonnolenza, convulsioni e coma
  • le foglie hanno azione diuretica e lassativa

agrifoglio

Giacinto (Hyacinthus orientalis)

È tossica tutta la pianta ma soprattutto il bulbo.

L’ingestione causa vomito, diarrea, squilibri idroelettrici e dell’equilibrio acido-base, depressione cardiocircolatoria e aritmie.

giacinto
Ciliegia di Gerusalemme (Solanum pseudocapsicum)

Pianta che appartiene alla famiglia della belladonna.

La tossicità della pianta è dovuta in particolare alla presenza della solanocapsina. Questa tossina è velenosa ma in genere non mortale. Può causare problemi gastrici, come vomito e gastroenteriti. Le ciliegie di Gerusalemme sono velenose anche per cani, gatti e uccelli.


Lantana (Lantana camara)

Non si hanno notizie chiare sulla sua tossicità (soprattutto legata alla bacche immature) ma è bene non rischiare e quindi si raccomanda di toglierla dalla portata dei bambini.

Ortensia (Hydrangea sp.)

Le ortensie  contengono una tossina, la cianide, che se ingerita in grandi dosi può risultare fatale.

Vischio (Viscus Album)

Le parti tossiche  (in particolare le bacche per la presenza di viscina e viscotossina) sono relativamente poco tossiche e l’ingestione comporta generalmente una lieve gastroenterite. Gli estratti concentrati, invece, possono causare un’intossicazione importante, che può manifestarsi con diplopia, midriasi, ipotensione, confusione mentale, allucinazioni, convulsioni.

vischio
Kalmia (Kalmia spp)

Pianta che appartiene alla famiglia delle ericacee. La tossicità è relativa a foglie e fiori.

Kalmia
Oleandro (Nerium oleander)

Questa pianta da fiore  necessita di almeno mezza giornata di luce solare diretta per fiorire e non tollera molto bene il freddo. A causa di queste caratteristiche, alcuni esperti raccomandano di portare l’oleandro all’interno, specialmente durante l’inverno. Tuttavia, le foglie e i fiori sono entrambi estremamente tossici per gli esseri umani e gli animali. Poiché le reazioni a seguito dell’ingestione possono variare notevolmente, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico.

oleandro
Filodendro (Philodendron spp.)

I filodendri sono una delle piante da appartamento più popolari anche per la facilità di crescita e manutenzione e perchè possono migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi.

Le loro foglie contengono ossalato di calcio  che, se  ingeriti da animali domestici o bambini, possono causare l’infiammazione delle mucose della bocca e della gola.

filodendro

Ranuncolo (Ranunculus spp.)

I ranuncoli e le Ranuncolacee contengono una sostanza particolarmente tossica per animali e uomini:l’anemonina.

Sulla pelle  possono causare  irritazioen sottoforma di vesciche  mentre in bocca possono causare dolore intenso e bruciore alle mucose.ranuncolo

Potos (Epipremnum aureum)

Potos, pianta molto simile al filodendro, anch’essa altrettanto facile da coltivare, e che  provoca  sintomi molto simili al filodendro se ingerita.

Scefflera (Schefflera actinophylla)

Può causare dermatiti da contatto e risultare tossica se ingerita.

Le foglie infatti contengono gli ossalati.

scefflera

Sanseveria – Lingua di suocera (Sansevieria trifasciata)

Pianta dall’espetto taglientee da qui il nome di Lingue di  Suocera.

E’  anche chiamata pianta di buona fortuna.

Per gli umani il livello di tossicità è basso, producendo sintomi di breve durata come dolore alla bocca, salivazione e un po ‘di nausea. In rari casi, può produrre una reazione dermatologica, ma è principalmente tossica solo se ingerita.


Spatafillo (Spathiphyllum spp.)

Si tratta di una pianta ornamentale molto comune e presente quindi in molte abitazioni.

La tossicità è dovuta alla presenza di cristalli di ossalato di calcio che danneggiano i tessuti una volta ingeriti.  E’ tossica sia per gli animali che per gli umani. Nell’uomo questa pianta può causare gonfiore delle labbra, della bocca e della lingua, nausea, vomito, diarrea e difficoltà a deglutire.

spatafillo

Singonio (Syngonium podophyllum)

La tossicità è dovuta alla presenza di ossalati in tutte le parti della pianta.

singonio

Tasso (Taxus spp.)

ll tasso è una tra le piante più tossiche presenti sul territorio italiano. Diversi sono i principi attivi in esso contenuti come la Tassina (miscela di alcaloidi cardioattivi con  potente azione cardiotossica), l’olio di tasso (sostanza fortemente irritante) o l’efedrina.

L’effetto tossico colpisc el’apparato respiratorio, cardiovascolare e gastroenterico.

Stella di Natale o Poinsettia (Euphorbia pulcherrima)

Questa pianta è la  più comune nel periodo di Natale. La sua linfa può irritare la pelle o causare nausea se ingerita in quantità sufficienti.

Ciclamino (Cyclamen)

Il ciclamino è una pianta dalle foglie scure che produce fiori dai colori vivaci che vanno dal bianco al rosso. Possono causare diarrea e vomito se ingeriti. La parte tossica è soprattutto la radice.

ciclamino

Ricino (Ricinus communis)

Non è tossico l’olio che si ottiene  dalla spremitura (anche se ha un effetto lassativo) ma lo è  la membrana che riveste il seme. Pertanto l’ingestione dei semi può causare  forti gastroenteriti e danni a vari organi, cervello compreso. Gli effetti possono manifestarsi anche dopo 2-5 giorni dall’ingestione.

ricino

Datura

La Datura è anche chiamata trombe degli angeli. Il frutto, ricoperto di aculeti, ha semi ricchi di atropina. Tutta la pianta è estremamente velenosa per il contenuto in alcaloidi (iosciamina, atropina, scopolamina, etc.). L’ingestione anche di pochi semi o foglie,  può avere effetti molto tossici.

Maggiociondolo (Laburnum anagyroides)

Tutte le sue parti sono tossiche e in particolare i semi e i fiori. Il bacello è simile a quello dei fagioli. 2-3 semi ingeriti possono già avere effetti tossici (ma molto dipende dalla coproratura del bambino).

Gli effetti sono: scialorrea, sete intnsa, vomito, diarrea,sopore, delirio,midriasi, allucinazioni, convulsioni, e coma.

Clivia (Clivia spp.)

Tutte le parti della pianta risultano tossiche se ingerite.

clivia

Belladonna ( Atropa Belladonna)

Tutte le parti della pianta contengono alcaloidi molto tossici, in particolar modo  la bacche. Bastano pochissime bacche ingerite  per uccidere una persona.

Questa è una lista delle piante più comuni che possono risultare pericolose. In ogni caso informatevi sempre sulle piante presenti in casa e nel vostro giardino e nel dubbio toglietele dalla portate di bambini e animali domestici.

Calla (Zantedeschia spp)

Nelle case si trova soprattutto sottoforma di fiori recisi.Tutte le sue parti sono tossiche, per la presenza di alcaloidi come  le aroine, saponine e glicosidi.

calla

Agapanto (Agapanthus spp.)

Gli agapanto sono oiante perenni conosciute anche come gigli africani e producono fioriture per tutto il periodo estivo. Contengono delle sostanze tossiche che potrebbero provocare irritazione alla cute e alle mucose al solo contatto.

agapanto

Letture consigliate

Le piante tossiche e velenose di  Gilberto BulgarelliSergio Flamigni. Ed. Hoepli