Le curve di crescita e i controlli di routine dal pediatra

Durante il primo anno di vita, i bimbi devono essere seguiti con controlli ravvicinati per valutare sia la crescita staturo-ponterale sia lo sviluppo neurologico cognitivo e motorio.

Durante il primo anno di vita, ma non solo, i controlli di routine dal pediatra sono frequenti. Durante le visite il medico valuta o stato di salute generale del bambino, si confronta con i genitori riguardo ai progressi, il sonno, l’alimentazione… e rileva alcune importanti misure che andranno a compilare quelle che vengono definite le curve di crescita.

Di che cosa si tratta e a cosa servono? Lo spieghiamo qui di seguito grazie al Dott. Fabrizio Ciralli, responsabile di Neonatologia e Patologia Neonatale di Humanitas San Pio X di Milano.

Quali sono i principali controlli dal pediatra durante il primo anno di vita?

Durante il primo anno di vita, i bimbi devono essere seguiti con controlli ravvicinati per valutare sia la crescita staturo-ponterale sia lo sviluppo neurologico cognitivo e motorio.

Durante i controlli di routine il pediatra compila i dati per le curve di crescita. Di che cosa si tratta?

Le curve di crescita fanno riferimento a misure ideali di crescita definite dall’OMS, realizzate prendendo in considerazione le curve di crescita di bambini, in diverse parti del mondo, cresciuti in condizioni ideali, in un ambiente favorevole, allattati al seno per almeno 4 mesi, e che hanno iniziato lo svezzamento tra 5-6 mesi di vita.

Grafico e percentili: come vanno letti?

Quando parliamo di percentili si intende un range statistico per valutare la normale crescita in statura e peso, e nei primi due anni anche sviluppo della circonferenza cranica.

La valutazione per percentili è una valutazione statistica che serve al pediatra: all’interno del range di normalità dei percentili, ci saranno bimbi più grandi o più pesanti, ma questo dipende dal target genetico familiare

Percentili e grafico di crescita servono a monitorare il trend di crescita del bimbo nel corso delle visite.

Rallentamenti o variazioni della crescita nei primi mesi di vita sono normali ma vanno valutate dal pediatra e per questo sono importanti i controlli ambulatoriali. Infatti, una riduzione di percentile di crescita di un bimbo allattato al seno, per esempio, può essere dovuta a una riduzione anche transitoria di latte materno, oppure durante lo svezzamento, a intolleranze alimentari.

Che cosa sono gli scatti di crescita di cui si sente spesso parlare tra le mamme?

Si tratta di una crescita superiore al suo consueto andamento, che può avvenire nelle prime settimane, tra 2-3 settimane di vita, oppure a 3 o 6 mesi di vita. Lo scatto di crescita non è importante e non avviene in tutti bambini: è importante invece osservare la curva di crescita.

Quali sono i segnali che devono destare preoccupazione nella crescita di un neonato?

Una riduzione della crescita non deve suscitare preoccupazioni, ma non va sottovalutata.

Per gli anni successivi al primo perché hanno ancora importanza le curve di crescita? E fino a che età?

Sono sempre importanti. Le curve di crescita da 0 a 24 mesi, ma anche quelle da 2 anni a 18 anni. Eventuali deviazioni di crescita possono avvenire in qualunque momento, anche in età adolescenziale. Importante è il target genetico e non aspettarsi crescite impossibili, nonostante i bambini oggi abbiano più possibilità di crescita adeguata rispetto al passato, grazie anche all’alimentazione.