Il rapporto tra gemelli: primi giochi, prime rivalità e prime coccole!

Con i sei mesi inizia uno splendido periodo di sviluppo a due per i gemelli, che cominciano a scoprirsi ogni giorno un po’ di più, cominciano a relazionarsi e a compiere progressi insieme. La percezione inconscia l’uno dell’altro esiste sin dalla nascita, forse anche da prima, ma ora inizia una nuova fase di scoperta a tutto tondo.

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Da questo momento il mondo circostante passa sempre per il gemello, del quale osservano comportamenti e reazioni, con il quale imparano a scoprire e sperimentare, recependo tantissimi stimoli, ma anche disperdendo energie e concentrazione.

E’ la bellezza e la particolarità del processo di crescita dei gemelli, che maturano prima il concetto del “noi” e poi dell’”io”.

I gemelli ora si toccano, si seguono con lo sguardo, si imitano, si rispondono a balbettii, afferrano gli stessi giochi tentando poi di sottrarseli a vicenda, dimostrano talvolta gelosia quando vedono le mani del genitore impegnate ad accudire il fratello, ridono ai primi capitomboli del gemello più temerario, che sperimenta per primo qualche peripezia, e tentano di imitarlo subito dopo.

Un processo accelerato rispetto ai bimbi singoli, che normalmente crescono maggiormente autonomi e coltivano anzitutto un relazione con l’adulto. I gemelli infatti iniziano molto presto ad interagire e a creare quel rapporto straordinario fatto di momenti di competizione e di momenti di dolce curiosità reciproca, quasi di coccola.

La mia esperienza

Nella mia esperienza, con due gemellini maschietto e femminuccia, è stato affascinante osservare modi diversi di scoprirsi e di approcciarsi.

Davide, in tutto e per tutto maschietto, da sempre tutto impeto ed energia, ha cominciato presto ad allungare le manine verso la sorellina, tentando di afferrarne le orecchie o di metterle le dita negli occhi o in bocca, scoprendo attraverso la fisicità di Giulia quella propria, rimanendo un po’ sorpreso e un po’ divertito nel vederla storpiarsi o gridare infastidita. Giulia, d’altro canto, ha sempre avuto un tocco delicato verso il fratellino, passando con il ditino leggero i suoi lineamenti, attratta soprattutto dai dentini che Davide ha messo due mesi prima di lei.

Inconsapevolmente poi, Davide ha fatto da apripista per Giulia nei primi abbozzi di gattonamento: lei fisicamente più minuta, ne ha osservato a lungo i movimenti, tentando più volte di assumerne le stesse posizioni, arrabbiandosi per non riuscire a coordinare braccia e gambe, inventando movimenti diversi per raggiungerlo, strisciando sulla pancia velocissima, fino a muovere a quasi tre settimane di distanza i suoi primi passi a quattro zampe dietro al fratello. Così, nella scalata al divano e nella salita dei gradini, sforzandosi di imitare e divenendo via via più sciolta nei movimenti, quasi superandolo poi nell’abbozzo dei primi passi per manina.

Davide, d’altro canto, ha avuto Giulia come maestra nell’imparare ad accendere giochi musicali, telecomandi e cellulari. Lei, da sempre più paziente, con meticolosità e costanza, ha imparato per prima a riconoscere tasti di accensione e meccanismi di funzionamento, svelando al fratello come attivare i giochi senza necessariamente sbatterli con violenza a terra.

Hanno alternato periodi di netta competizione ad altri di splendida complicità. Verso i nove mesi mi hanno costretto a “fare bicipiti”, entrambi assolutamente bisognosi di essere presi continuamente in braccio, sempre assieme, gareggiando per chi riuscisse ad attirare di più l’attenzione. In altri periodi, verso l’anno, hanno cominciato a giocare tra loro quasi ignorando i miei richiami. Sempre momenti di breve durata, ma via via più frequenti durante il giorno.

In alcuni periodi hanno mostrato interesse per gli stessi giochi, strattonandosi e gridando per rivendicarne ciascuno la proprietà, in altri, hanno dimostrato attitudini diverse, con Giulia più attratta da pupazzi, bambole e giochi musicali e Davide da … tubi di scarico, spazzoloni e ciabatte…

Ma vederli seguirsi con lo sguardo, ridere l’un dell’altra, sorridersi a vicenda o chiamarsi con urletti ed esprimere incontenibile gioia nell’incrociare lo sguardo altrui al mattino appena svegli o dopo qualche ora di separazione, sono eventi unici che emozionano e ricaricano.

… to be continued…

Difficile prevedere come cresceranno; difficile cercare da genitore di equilibrare gelosia e amore fraterno, alternando momenti di relazione a due mamma-figlio e momenti di relazione a tre mamma-gemelli; difficile spartire sempre il proprio tempo e le proprie energie, ma straordinariamente appagante la certezza di aver dato inizio ad un rapporto speciale.

Tutto il resto te lo insegnano loro per primi, incapaci di parlare, ma eccezionali nell’incantarti con lo sguardo e nel farsi capire con modulazioni di pianto diverse, con urletti e risatine che esprimono più di mille parole e che palesano piccole grandi emozioni di cui noi genitori diventiamo assolutamente ed incondizionatamente dipendenti!

Mamma Paola

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