Mi spiace, ma adesso non potete venire a vedere il nostro bambino

Pubblico la testimonianza di una neomamma che rappresenta quella di tantissime donne che sono diventate mamme in questa epoca di pandemia. E' il racconto della scelta di non ricevere visite almeno finchè la situazione non migliorerà.

E’ stata una gravidanza surreale, 9 mesi dove sorrisi, trepidazioni , paure, gioie  alle ecografie sono sempre state celate dietro ad una mascherina. La mia prima ecografia l’ho fatta da sola,  il papà non è potuto entrare, era stato a contatto con un positivo e si era isolato. Ero talmente agitata che durante la visita non ho nemmeno  chiesto se potevo filmarla per farla vedere al mio compagno,  e così quei momenti sono rimasti solo miei.

Ho faticato tantissimo  a vivere serenamente i primi mesi, normale in epoca di non  pandemia, figuriamoci con l’ombra del virus dietro la porta, dietro ogni incontro, dietro ogni abbraccio non dato.

E’ stata una gravidanza dove le parole solitudine e distanza  sono stati il filo conduttore.  Anche durante il momento più tranquillo, quello dopo il lockdown  abbiamo continuato ad evitare i posti affollati,  evitato di dare quella festa che volevamo fare con  gli amici più stretti, per rivelare in modo, anche un po’ kitsch , il sesso del nostro bambino.

E’ vero, abbiamo vissuto  tutto in modo probabilmente più intimo, ma ragazzi quando mi è mancata la condivisione, e quegli  abbracci che mi immaginavo  dopo  la scoperta del fiocco rosa o azzurro!

Poi arriva ottobre, quando devi dare alla luce tuo figlio e torna lui, più cattivo di prima. Ero terrorizzata dall’idea di partorire da sola. Fortunatamente nel mio ospedale è sempre stato possibile partorire con la presenza dei papà cosa che comunque dovrebbe essere garantita dalle raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità.

Al contempo c’era un’altra atra cosa mi che mi preoccupava. E non poco.

Non era l’dea che non avrei dormito come  si deve  per settimane, non era la mancanza di sonno, la stanchezza, l’allattamento o il cambiamento in generale che comporta l’arrivo di un bambino nella coppia,

Non sapevamo come avremo gestito i nostri  famigliari, e tutti quegli amici entusiasti che aspettavano da tempo di vedere il nostro primo bambino.

Sono dubbi che in condizioni normali non esistono. Immaginavo nella mia “storia della gravidanza ideale”  che in tanti sarebbero venuti a trovarmi in ospedale, di avere il letto circondato di amici e parenti che si congratulavano con noi (ma soprattutto  con me ovviamente, permettetemi un momento di celebrità!) . Tutti che avevano adorato il bambino dal vetro del nido e già facevano ipotesi riguardo a chi assomigliava di più.

E poi  messaggi, video chiamate, amici che ti chiedono, quando possiamo venire a trovarvi?

In condizioni normali avremo detto di aspettare magari le prime  due settimane, il tempo di riprenderci, e poi avremmo aperto le  porte di casa.  Avrebbero portato i regali, preso in braccio il piccolo, magari avrebbero ricevuto un rigurgito sul maglione nuovo, e alla fine  tutti ci saremmo fatti una grassa risata.

Possiamo fare lo stesso adesso?

Purtroppo NO. Il COVID19 ha creato barriere e distanze.

Cosa possiamo dire loro senza ferirli? Questa la formula che abbiamo usato:

Ci piacerebbe che incontraste il nostro  bambino, ma in questo momento, il nostro medico non consiglia  visitatori a causa dell’alto rischio di contrarre il virus. Speriamo  che cambi presto la situazione  in modo che possiate venirci a trovare ed essere parte della vita della  nostra piccola creatura.

La maggior parte delle persone capirà. Vi vedrete con le videochiamate, magari  vi lasceranno un pasto caldo davanti alla porta di casa

Per  tutti quelli che hanno compreso la situazione, un grande sentito e sincero, GRAZIE. Non avete  idea di quanto apprezziamo sapere che non vi stiamo deludendo.

Ci  spiace, sappiamo quanto per voi è  importante entrare a far parte della vita del nostro bambino, lo sappiamo davvero, e ci fa stare male l’idea di far arrabbiare qualcuno  per aver cercato  di tenere al sicuro il nostro bambino seguendo le raccomandazioni del nostro medico e il buon senso in un a situazione davvero complicata.

La nostra scelta si fonda anche sull’evidenza che i neonati non sono esenti dal contagio, si stanno registrando casi per contagi famigliari e ricoveri dei piccoli in ospedale.

Per quelli che non capiscono, quando  sarà il loro turno di avere un bambino auguriamo che :

  • non dobbiate mai affrontare  i compromessi  a cui noi adesso siamo obbligati.
  • possiate avere qualcuno che vi accompagni e assista  alle visite
  • possiate festeggiare l’arrivo del bambino
  • possiate  uscire in mezzo alla gente senza temere di ammalarvi
  • la vostra  esperienza della gravidanza possa essere piacevole e serena  come dovrebbe essere.

Grazie a tutti  quelli che ci sono stati vicini e hanno accolto con empatia e comprensione le nostre scelte.