Bambini, spazzolino e dentifricio: tutto quello che c’è da sapere

Come e quando iniziare l'igiene dentale nei bambini? Quale dentifricio? Con quale frequenza? Tutte le risposte della dottoressa Maria Teresa Petricca

E’ essenziale dedicarsi all’igiene orale fin dai primi giorni di vita.

Incominciare così precocemente ha come scopo quello di abbassare la carica batterica per creare un ambiente ottimale per la nascita dei denti da latte, minimizzando il rischio carie nei denti futuri.

La cavità orale va pulita con una garza sterile inumidita e correttamente arrotolata sul dito per facilitare l’igiene.

Passare dolcemente sulle gengive senza strofinare per rimuovere tutti i residui del latte.

E’ possibile utilizzare anche dei guanti in microfibra, creati appositamente per queste azioni quotidiane. Idealmente la bocca del neonato andrebbe pulita dopo ogni poppata.

Tra il quarto e l’ottavo mese generalmente spunta il primo dente : il più delle volte è l’incisivo centrale inferiore.

Quando erompe il primo dente deciduo è consigliato iniziare lo spazzolamento.

Lo spazzolino ideale presenta una testina di piccole dimensioni, setole morbide e una impugnatura molto larga che permette a genitori e figli di tenere insieme lo spazzolino.

Può essere utile nei primi due anni di vita inserire anche un anello di sicurezza che aiuta a mantenere una distanza di sicurezza dalla parte posteriore della bocca del bambino.

Nella prima fase di eruzione è possibile anche utilizzare il ditale in silicone.

Bambini e dentifricio: quale e quanto?

Da 0 mesi a 6 anni è imprescindibile utilizzare un dentifricio per bambini in quanto quest’ultimo si differenzia dal dentifricio degli adulti per la quantità di fluoro contenuta.

Quest’ultimo contiene 1450 parti per milione (ppm) di fluoro, mentre il dentifricio per bambini contiene 1000 parti per milione (ppm.)

I bambini in questa fase sono propensi ad ingerire più facilmente il dentifricio a causa del buon gusto, per questo motivo è fondamentale limitare la quantità di dentifricio pari a una lenticchia, in quanto un’assunzione errata di fluoro può provocare tossicità acuta e cronica.

Un’intossicazione acuta da fluoro provoca sintomi che variano da un’eccessiva salivazione ,nausea, dolori addominali vomito e diarrea a sintomi neuromuscolari.

Mentre un assunzione sistemica cronica di quantità eccessive di fluoro durante l’amelogenesi può causare fluorosi dentale.

La fluorosi dentale si presenta come un’alterazione dello smalto, può variare da piccole macchie di colore bianco-cremoso a macchie brune diffuse, con aspetto corroso.

Il fluoro svolge anche un’azione importante nella prevenzione delle carie dentale, rendendolo così prezioso per la prevenzione primaria e secondaria della carie.

Il fluoro può essere somministrato per via sistemica (in una fase preeruttiva) e per via topica (in una fase posteruttiva).

Attualmente è stato dimostrato che la via topica è più efficiente della via sistemica ,l’uso del dentifricio fluorato è il metodo di fluoroprofilassi ad oggi più suggerito.

Quante volte al giorno dobbiamo far lavare i denti ai bambini?

E’ raccomandabile lavare i denti due volte al giorno, soprattutto la sera prima di andare a dormire in quanto il flusso salivare diminuisce durante le ore notturne.

Quando lo spazzolino presenterà le setole a ventaglio è opportuno cambiarlo, solitamente i bambini tendono a morderlo, il cambio avverrà così ogni 2-3 mesi.

E’ consigliabile che queste procedure di igiene orale siano vissute in serenità e sotto la supervisione di un adulto.

Il bambino potrà iniziare ad essere autonomo nello spazzolamento quando saprà allacciarsi le scarpe da solo (Circa otto anni).