Bambini e balbuzie

I bambini con un un’eta compresa tra i 2 e 5 anni iniziano ad essere alle prese con lo sviluppo del linguaggio e capita che inizino a balbettare, inceppandosi su alcune parole, ripetendo sillabe facendo fatica a finire la parola e la frase.

Per la maggior parte dei bambini che iniziano a balbettare si tratta di forme fisiologiche e transitorie, legate all’immaturità del linguaggio, cioè al fatto che il bambino sta ancora imparando a parlare e spesso il pensiero scorre più veloce di quanto non riescono a fare le parole e per questo, a volte,può capitare che i bambini inizino a balbettare. Solitamente queste forme regrediscono da sole, nel giro di qualche mese o al massimo in un anno.

Balbettare e incepparsi sulle parole è una fase molto comune in quanto il bambino sta sviluppando le proprie competenze linguistiche e se non creano conseguenze sulla vita sociale del bambino e il disturbo è lieve presto si risolverà spontaneamente avendo la premura di adottare certi comportamenti nei confronti del bambino.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la balbuzie come un disordine nel ritmo della parola per cui il paziente sa cosa vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà.

La balbuzie è un disordine del linguaggio che colpisce le persone particolarmente emotive, sensibili e particolarmente ansiose. Ci sono alcuni fattori che ne possono favorire l’insorgenza, come ad esempio il ritardo nella parola, problemi legati all’ansia, un clima familiare particolarmente teso ad esempio e ci possono essere anche eventi scatenanti come l’arrivo di un fratellino o la separazione dei genitori.

Ci sono anche nuove ricerche che arrivano dalgi Stati Uniti che sembrano indicare che il cervello dei bambini che balbettano sia organizzato in maniera differente rispetto ai bambini che non balbettano. Ma sono studi preliminari e quindi ancora da confermare.

La balbuzie è un disturbo del linguaggio di origine nervosa, senza alterazione degli organi di fonazione e il problema si acuisce in presenza di fattori esterni quale la pressione comunicativa (parlare davanti a sconosciuti e a tanta gente, ecc.) o situazioni di stress emotivo.

Le cause che portano un bambino a balbettare possono essere svariate e in genere sono da mettere in relazione con un trauma, uno spavento, un’inibizione, uno problema psicologico e con il contesto sociale.

Cosa fare se il bambino inizia a balbettare

Ci sono alcuni accorgimenti da adottare che possono favorire la diminuzione dell’ansia e quindi di un ambiente sereno e tranquillo permettendo al bambino di sentirsi libero, non giudicato e di esprimersi con tranquillità, diminuendo e arrestando piano piano le balbuzie:

  • dare l’opportunità al bambino di fare da solo, ad esempio di dire i gusti del gelato che desidera;
  • mentre in casa si parla tenere sempre la televisione spenta per non aver ulteriori distrazioni e interruzioni;
  • non interrompere mai il bambino quando si inceppa in una parola e non finire per lui la frase;
  • ascoltare il bambino con la massima attenzione, dandogli tutto il tempo necessario per esprimersi mantenendo sempre il cotnatto visivo;
  • i bambini più grandicelli potrebbero voler sapere cosa gli sta accadendo, quindi bisognerebbe cercare di spiegare nel modo più semplice possibile cosa sono le balbuzie;
  • bisognerebbe che gli adulti imparassero a parlare più lentamente ma senza esagerare per aiutare il bambino ad esprimersi nel miglio modo possibile;
  • non bisogna mai criticare il bambino mentre sta balbettando, punirlo, dieriderlo e tutto quello che potrebbe ferirlo emotivamente;
  • non parlare mai del suo “problema” di fronte agli amici sia suoi che degli adulti, in quanto il bambino potrà solamente sentirsi diverso e renderlo ancora più insicuro e ansioso;
  • se un genitore ha incontrato la stessa difficoltà del figlio in passato o tutt’ora è un adulto balbuziente potrà essere d’esempio e un modello importante per il bambino.

Se le balbuzie dovessero proseguire oltre all’anno o intensificarsi in pochi mesi oppure se ci sono membri della famiglia che balbettano o il bambino tende ad isolarsi o evita di parlare è opportuno rivolgersi a degli specialisti, come il logopedista per migliorare la respirazione, l’emissione della voce e l’articolazione dei vari suoni e ad uno psicoterapeuta per poter fare un percorso per migliorare l’autostima, la gestione dell’ansia e imparare eventualmente a convivere serenamente con la balbuzie.

Dott.ssa Erika Silighini