Baby Blues e depressione post parto: quando il parto cambia la donna

La nascita di un bambino è un evento unico e prezioso che porta con sé innumerevoli cambiamenti sia fisici che psicologici. In particolare i giorni che seguono il parto sono molto delicati per la neo mamma poiché soggetta a forti sollecitazioni ormonali e neuroendocrine che possono determinare delle modificazioni nell’umore, nell’appetito e nel ritmo sonno-veglia.

Che cosa si intende per Baby Blues?

La maggior parte delle donne risponde adeguatamente ai cambiamenti conseguenti la nascita,  vivendo positivamente l’intera esperienza. Alcune, invece, presentano un stato di malessere passeggero che prende il nome di Baby Blues. Tale condizione si manifesta nel 50 – 80% dei casi nei primi 10 giorni dopo il parto ed è caratterizzata da labilità emotiva, crisi di pianto, senso di inadeguatezza e stanchezza senza che vengano alterate le capacità della neo mamma di prendersi cura del proprio cucciolo o di provare sentimenti di gioia nel vederlo crescere.

Questi sintomi infatti non sono patologici e tendono a risolversi spontaneamente entro due settimane.  Possiamo definirli come una risposta fisiologica del nostro corpo ai rapidi processi ormonali e psichici sperimentati nelle prime settimane dopo il parto.

Diventa dunque necessario creare un ambiente famigliare accogliente, che possa sostenere lo sviluppo della relazione madre-bambino nel processo di identificazione.

In particolare il supporto da parte del partner aiuta la donna a trovare uno stato di serenità e benessere nel più breve tempo possibile, sentendosi meno sola e affrontando il puerperio con più tranquillità. Inoltre la prolattina e l’allattamento in generale sono un potente antidepressivo per la mamma, sostenendola in questa delicata fase di adattamento.

Tuttavia se dopo un mese dal parto la mamma si sente ancora in questo stato melanconico sarà opportuno rivolgersi al proprio medico per valutare se vi siano i segnali di una depressione post parto.

Che cos’è la depressione post parto?

La depressione post parto può interessare fino ad 1 mamma su 10 e, nella maggior parte dei casi, inizia già durante la gravidanza per poi manifestarsi 4-6 settimane dopo il parto. La neo mamma sperimenta umore depresso, perdita di interesse e piacere, ridotte energie, perdita di fiducia e autostima, sensi di colpa eccessivi, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e dell’appetito con una conseguente alterazione nell’accudimento del neonato.

Questo stato di malessere così profondo, infatti, porta spesso la donna ad interpretare in maniera errata i segnali e le richieste che il bambino gli sollecita determinando un distacco affettivo ed una compromissione della futura relazione di attaccamento. Inoltre sentimenti di colpa e di vergogna che spesso accompagnano la mamma possono aggravare ulteriormente il quadro sintomatologico e portare quest’ultima a non chiedere aiuto ma, anzi, a non esprimere le proprie emozioni e ad indossare una maschera fingendo che vada tutto bene.

Proprio per tale motivo rivestono un ruolo molto importante la famiglia di origine ed il partner che, sostenendola e conoscendola più di chiunque altro, possono capire ed interpretare i segnali nascosti di un malessere profondo ed incentivarla a chiedere aiuto.  Inoltre possono essere di sostegno, quando la donna sta male, aiutandola nella gestione del bambino e della casa.

E’ necessario evitare che la neo mamma si isoli dandole ascolto e conforto ed invitandola a sentirsi libera di esprimere le proprie ansie ed i propri timori.

Una soluzione sarebbe quella di partecipare a gruppi post parto e di sostegno all’allattamento presenti nei consultori e nelle associazioni di quartiere. Questo intervento non deve essere un sostituto di un percorso psicologico mirato e professionale ma deve rappresentare un momento di condivisione e di conoscenza con altre donne che stanno passando lo stesso momento. Una volta chiesto aiuto sarà il proprio medico di base insieme alla donna a trovare la strategia terapeutica più efficace e personalizzabile.

È importante in questi casi agire tempestivamente per non far perdere alla neo mamma tutti quei momenti e ricordi fantastici che caratterizzano le prime settimane di vita del bambino e per poter creare appena si ha la possibilità una relazione di attaccamento madre-bambino sicura e duratura.