Morte in culla (SIDS): cos’è e cosa si può fare per prevenirla?

Nel 2022, la Società Americana di Pediatria ha pubblicato delle nuove linee guida per la prevenzione della SIDS (Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante), più comunemente nota come la sindrome della morte in culla.

In questo articolo, ti spieghiamo cos’è la SIDS e quali sono le attuali raccomandazioni per prevenirla. Inoltre, rispondiamo a tutte le domande e ai dubbi più frequenti dei neogenitori sul sonno sicuro del neonato e del lattante.

Morte in culla o SIDS: cos’è?

La sindrome della morte in culla, detta anche morte del lattante o SIDS (dall’inglese Sudden Infant Death Sindrome) è la morte improvvisa di un bambino di età inferiore ai 12 mesi dovuta a cause sconosciute e inspiegabili, anche dopo un’autopsia. Di solito, avviene durante il sonno e colpisce bambini apparentemente sani.

Sebbene sia tra le principali cause di morte sotto l’anno di età, è più frequente tra i 2 e i 4 mesi e diventa più rara dopo i 6 mesi.

Quanto è frequente in Italia?

La morte in culla è una condizione rara. Secondo i dati del Ministero della Salute, la percentuale di SIDS in Italia sembra essere scesa dall’1-1,5% allo 0,5%, grazie alla maggiore attenzione a porre i lattanti a dormire sulla schiena.

La morte in culla tende a colpire più i maschi (60%) rispetto alle femmine (40%) e sembra essere più frequente in inverno.

Prevenire la morte in culla: tutte le regole per un sonno sicuro

Nel 2022, la Società Americana di Pediatria (AAP) ha aggiornato le linee guida per ridurre il rischio di SIDS. Le norme di prevenzione sono suddivise in raccomandazioni di primo, secondo e terzo livello. Vediamole insieme.

Raccomandazioni di primo livello

Innanzitutto, è importante creare un ambiente sicuro per la nanna del lattante e quindi:

  • mettere a dormire il bambino sempre in posizione supina, ossia sulla schiena e non sulla pancia (anche in caso di reflusso gastroesofageo o raffreddore);
  • utilizzare un materasso semirigido (in cui la testa del bambino non possa affondare se si gira sul fianco o sulla pancia). La superficie, inoltre, deve essere piana e non inclinata per più di 10 gradi. Inclinazioni maggiori permettono al bambino di alzare la testa e girarsi in posizione laterale o prona più facilmente, aumentando il rischio di soffocamento;
  • tenere il bambino nella stessa stanza dei genitori e vicino a loro (cosleeping) ma in un letto separato, possibilmente per il primi 6 mesi di vita e idealmente fino all’anno di età;
  • evitare l’uso di oggetti morbidi sulla superficie dove dorme il neonato, (cuscini, paracolpi, giocattoli morbidi o peluches). Le coperte e le lenzuola devono essere ben rimboccate sotto il materasso, in modo che non possano spostarsi sul volto o sulla testa del bambino. Per proteggere il lattante dal freddo, è meglio aggiungere uno strato di vestiario o utilizzare un sacco nanna.
  • non utilizzare il cappellino in ambienti chiusi (ad eccezione delle prime ore di vita o in terapia intensiva neonata) per evitare il rischio di surriscaldamento. Per lo stesso motivo, è importante evitare di coprire troppo il bambino durante il sonno.

Altri fattori che contribuiscono a ridurre il rischio sono:

  • allattare al seno almeno per i primi 6 mesi (arrivando fino all’anno e anche oltre, se mamma e bimbo lo desiderano), soprattutto in caso di parto pretermine e basso peso alla nascita;
  • non esporre il bambino al fumo, alcol o sostanze stupefacenti, sia in gravidanza che dopo la nascita;
  • effettuare le vaccinazioni infantili raccomandate;
  • offrire il ciuccio al momento della nanna, dopo che l’allattamento al seno è stato ben avviato;
  • non utilizzare monitor cardiorespiratori casalinghi come sostituti delle attuali raccomandazioni;
  • abituare il bambino a dei momenti di gioco sulla pancia (il cosiddetto “tummy time”) a partire dalle 7 settimane di vita per periodo di tempo crescenti (fino a 15-30 minuti al giorno) sotto supervisione dei genitori. Questa posizione favorisce lo sviluppo del bambino e previene la plagiocefalia, una deformazione della testa che appare appiattita a causa del troppo tempo trascorso in posizione supina.
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Raccomandazioni di secondo livello

L’AAP invita a non utilizzare dispositivi commerciali non compatibili con le raccomandazioni per un sonno sicuro.

Raccomandazioni di terzo livello

Fasciare il neonato non rappresenta una strategia efficace per prevenire la SIDS. Inoltre, quando il neonato compie i primi tentativi di rotolamento (in genere tra i 3 e i 4 mesi, anche se alcuni bambini possono iniziare prima), la fasciatura potrebbe aumentare il rischio di soffocamento e pertanto non deve essere più utilizzata.

SIDS: domande e risposte

Il mio bambino si gira a pancia in giù nel sonno: cosa devo fare?

Una volta che il lattante ha imparato a girarsi da supino a prono e viceversa, può essere lasciato nella posizione che assume durante il sonno. Tuttavia, quando lo si mette nella culla o nel lettino, è importante continuare a posizionarlo a pancia in su fino all’anno di età e garantire un ambiente di sonno privo di rischi.

Il mio bambino si è addormentato nell’ovetto o sul divano: è pericoloso?

In alcune situazioni, può capitare che il lattante si addormenti su una superficie non conforme alle raccomandazioni per un sonno sicuro. In questo caso, il consiglio è di non lasciarlo senza supervisione e di trasferirlo su una superficie adatta appena possibile.

E se si addormenta nel lettone mentre lo allatto?

Sarebbe meglio spostarlo nel suo letto dopo la poppata. Mentre la condivisione della camera da letto con i genitori è raccomandata, la condivisione del letto (bed-sharing) aumenta il rischio di SIDS, soprattutto se:

  • uno dei due genitori è fumatore, ha assunto alcol o farmaci psicoattivi;
  • il bambino ha meno di 4 mesi di vita;
  • il parto è avvenuto prima del termine;
  • il materasso non è semirigido o sono presenti trapunte e altri oggetti morbidi.

Per questo, cerca di non addormentarti con lui al tuo fianco, soprattutto se ti trovi su una superficie a rischio (come il divano o una poltrona). Se sei molto stanca e temi di addormentarti, è comunque preferibile allattare il bimbo a letto, liberando il piano da cuscini, coperte e spazi a rischio di intrappolamento (tra il letto e la parete o tra il materasso e la testiera) soffocamento o caduta.

Il mio piccolo si addormenta con il ciuccio, ma lo perde nel sonno. Devo rimetterglielo in bocca?

No, non è necessario reintrodurre il succhiotto una volta perso. Inoltre, se il bambino non vuole il ciuccio non dovrebbe essere forzato a prenderlo.

Fonti principali