I migliori centri di PMA in Italia

Indice

Come scegliere un centro per la Procreazione Medicalmente Assistita?

Quando si tratta di scegliere un centro di fecondazione assistita, affidarsi semplicemente al passaparola o alle recensioni in rete può non essere la soluzione ideale.

Come orientarsi quindi per scegliere il centro che offre le maggiori probabilità di successo e che, al tempo stesso, può rispondere meglio alle esigenze della coppia alla ricerca della gravidanza?

Livello della struttura

Un primo elemento da considerare è il livello del centro PMA (I, II o III).

Le strutture di I livello possono attuare solo tecniche di inseminazione semplice (Inseminazione Intrauterina o IUI) e crioconservazione dei gameti maschili, mentre procedure più complesse come la ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi) e la FIVET (fecondazione in vitro) possono essere eseguite solo nei centri di II o III livello.

I centri di II livello, inoltre, generalmente operano in regime di Day Surgery con anestesia locale o sedazione profonda, mentre i centri di III livello sono generalmente presidi ospedalieri in cui è possibile affrontare interventi in anestesia generale (e quindi con intubazione).

Tecniche applicate

Le tecniche applicate variano a seconda del livello del centro di fecondazione assistita, ma non solo. Alcune procedure complesse sono offerte da alcuni centri sul territorio italiano.

È il caso ad esempio della fecondazione eterologa (che prevede la donazione di embrioni o di gameti maschili o femminili), dei trattamenti per coppie siero-discordanti (in cui uno dei due partner è portatore di una malattia sessualmente trasmessa, come HIV ed epatite B o C) e della diagnosi preimpianto (che consente di effettuare un’analisi genetica degli embrioni prima del transfer).

Anche la possibilità di congelare (o meglio crioconservare) gli ovuli prelevati o gli embrioni è un elemento da valutare. Questa tecnica permette infatti di riutilizzare gli ovuli non fecondati e gli embrioni non trasferiti per un secondo o successivo ciclo di PMA, nel caso il trattamento non avesse successo o si desiderasse una seconda gravidanza, senza ricorrere a un secondo prelievo ovocitario (pick-up).

Non solo: nel caso in cui per qualche problema non fosse possibile effettuare il transfer “a fresco” (ad es. per livelli troppo alti di progesterone al momento del trasferimento), sarebbe comunque possibile congelare l’embrione e scongelarlo per un transfer successivo.

Numero di cicli di PMA annuali

Il numero di procedure eseguite ogni anno rappresenta un fattore importantissimo da prendere in considerazione. Più il numero di cicli eseguiti è alto per una specifica procedura, più vi sono garanzie che il centro sia valido in quell’ambito.

Un buon valore soglia per le procedure di II e III livello è di 500 cicli per anno. In aggiunta, sarebbe bene valutare anche il numero di cicli eseguiti nella fascia di età corrispondente.

Centro PMA pubblico, privato o privato convenzionato

Un altro criterio di scelta è la possibilità di accedere alle prestazioni di PMA con il supporto economico del Servizio Sanitario Nazionale. I trattamenti di fecondazione assistita possono essere estremamente costosi e scegliere un centro pubblico o convenzionato permette un notevole risparmio di denaro.

D’altra parte, in alcune regioni è possibile accedere alla procreazione medicalmente assistita in regime SSN solo entro una certa età (ad es. 43 anni). Inoltre, i tempi di attesa di un centro pubblico o convenzionato potrebbero essere più lunghi e rappresentare un fattore decisionale importante per una donna di età superiore ai 34 anni, tenendo conto che da quest’età in poi anche le percentuali di successo della PMA tendono a diminuire proprio come accade per un concepimento naturale.

Distanza geografica

Anche la distanza rispetto alla propria città di residenza può essere un elemento importante su cui basare le proprie decisioni. Sebbene nulla vieti di sottoporsi al trattamento in un’altra regione, sia in una struttura pubblica che privata o convenzionata – ricordiamo che anche dopo il transfer non esistono controindicazioni a viaggiare sia in auto che in aereo o treno per tornare alla propria abitazione – sicuramente è più comodo effettuare le visite e i trattamenti vicino casa.

I centri PMA in Italia